di Paolo Pagliaro
Nel gennaio scorso il vice presidente deli Stati Uniti Vance citò Sant'Agostino e il suo concetto di gerarchia dell’amore (ordo amoris) per difendere le politiche migratorie dell'amministrazione Trump. L'insegnamento, secondo il neo convertito Vance, sarebbe che dobbiamo amare prima la nostra famiglia, poi i nostri vicini, poi la nostra comunità, poi i nostri compatrioti e solo alla fine il resto del mondo. Papa Francesco gli rispose citando un’altra fonte – la parabola evangelica del Buon Samaritano - che invece promuove una fraternità aperta a tutti, senza eccezioni. Vance difese la propria interpretazione appellandosi a Google. Nel fugace incontro di sabato non c’è stato il tempo di chiarirsi e il Papa probabilmente aveva altri pensieri.
Ma non c’è dubbio che le cose stiano andando nella direzione auspicata da Vance. Nonostante gli impegni presi dall’Onu, l’anno scorso gli aiuti ai paesi poveri sono diminuiti del 7% con un taglio di oltre 11 miliardi di dollari. E secondo le stime di Oxfam quest’anno – dopo che Trump ha congelato i fondi statunitensi della cooperazione allo sviluppo - il calo dell’aiuto pubblico globale potrebbe raggiungere il 17%. Verranno a mancare risorse vitali per centinaia di milioni di persone in fuga da guerre, carestie e dall’impatto del cambiamento climatico.
Un po’ se lo saranno meritate se è vero che il Signore premia con salute e ricchezza solo chi ha una fede forte, come sostiene Paula White, la telepredicatrice alla quale Trump ha affidato il compito riportare la religione al centro della politica americana.