Il Consiglio dei ministri ha deliberato 5 giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, con effetto immediato e fino ai funerali del defunto Papa, che avverranno sabato 26 aprile alle 10 a San Pietro. Fino ad allora i palazzi pubblici avranno bandiere a mezz’asta e tutti gli eventi ufficiali saranno ridotti al minimo. Da domani a venerdì sarà possibile rendere omaggio alla salma a San Pietro. I cinque giorni di lutto giocoforza ricomprenderanno appunto anche la giornata di venerdì 25 aprile e dunque la Festa della Liberazione, con tutte le celebrazioni già in programma come di consueto: il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, al termine del Consiglio dei ministri, ha assicurato “tutte le cerimonie sono consentitite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone”.
Parole che, per inciso, hanno suscitato alcune polemiche nelle opposizioni, tanto per l’uso del verbo ‘consentire’ quanto per il richiamo alla sobrietà: “C’è poco da fare: è più forte di loro, anche stavolta un’allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi – tuona Nicola Fratoianni - Non trovo altra giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 Aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni". I 5 giorni di lutto culmineranno con i funerali di Papa Francesco, sabato 26, e nell’occasione si fermerà anche lo sport italiano: il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, recependo le indicazioni contenute nel DPCM odierno, ha invitato le federazioni sportive nazionali, a sospendere ogni evento sportivo in programma sabato 26 aprile, nella giornata delle esequie del Santo Padre Francesco. Rinviata, tra le altre cose, anche la gara di Serie A tra Inter e Roma. Durante la settimana invece le competizioni in programma si svolgeranno regolarmente e verrà osservato un minuto di silenzio.
(Sis)
(© 9Colonne - citare la fonte)