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ZELENSKY: LA CRIMEA
PER NOI IRRINUNCIABILE

ZELENSKY: LA CRIMEA <BR> PER NOI IRRINUNCIABILE

Mentre non si arrestano i combattimenti in prima linea e i bombardamenti di missili e droni sia in territorio ucraino che russo, oggi a Londra i rappresentanti americani, ucraini ed europei terranno una nuova sessione di colloqui sulle prospettive di una possibile tregua mediata dagli Usa nei quali – come ha dichiarato oggi ai microfoni di France Info il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot - verranno nuovamente illustrate a Washington le “linee rosse” che gli europei ritengono invalicabili per un eventuale accordo con Mosca. “L'unico obiettivo che ci riguarda è difendere gli interessi dei francesi e la sicurezza dell'Europa e della Francia. Per questo, poiché gli Stati Uniti hanno deciso oggi di porsi in una posizione di mediazione, stiamo facendo loro capire quali sono i nostri limiti, su cosa non cederemo”, ha sottolineato l’esponente dell’esecutivo transalpino, senza fornire ulteriori dettagli.

Ai colloqui odierni non ci sarà il Segretario di Stato americano Marco Rubio al quale sarà invece presente l'inviato speciale per l'Ucraina, generale Keith Kellogg. L’assenza di Rubio, ha spiegato il suo portavoce, “È legata a questioni logistiche relative al suo programma d’impegni istituzionali”. Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato che la squadra ucraina che parteciperà ai negoziati a Londra nel formato Europa (Francia, Gran Bretagna, Germania, Ucraina) più Stati Uniti avrà il mandato di negoziare un cessate il fuoco totale o parziale. “Per quanto riguarda la nostra squadra – ha detto il presidente – è chiamata a discutere di un cessate il fuoco incondizionato o parziale. Siamo pronti per questa fase. Siamo anche pronti a dichiarare che, dopo il cessate il fuoco, siamo pronti a sederci al tavolo delle trattative in qualsiasi formato”.

Allo stesso tempo, il leader ucraino ha ribadito che l'Ucraina non riconoscerà mai i territori occupati dai russi. “L'Ucraina non riconosce l'occupazione legale della Crimea. Non c'è nulla di cui parlare. Questo è al di fuori della nostra Costituzione. SI tratta del nostro territorio, del territorio del popolo ucraino”. Ieri, inoltre, Il Ministero degli Esteri di Kiev ha annunciato di aver convocato l'ambasciatore cinese per esprimere le sue “serie preoccupazioni” in merito alla presenza, secondo Kiev, di combattenti cinesi nell'esercito russo e all'assistenza fornita da aziende cinesi alla Russia nella produzione di equipaggiamento militare. “Il viceministro degli Esteri Yevhen Perebyinis ha sottolineato che la partecipazione di cittadini cinesi alle ostilità contro l'Ucraina dalla parte dello Stato aggressore, nonché il coinvolgimento di aziende cinesi nella produzione di equipaggiamento militare in Russia, sono motivo di grande preoccupazione e contraddicono lo spirito di partenariato tra Ucraina e Cina”, ha affermato il ministero in una nota.

Sempre ieri il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, ha aspramente criticato il Cremlino sostenendo che la tregua di Pasqua, dichiarata da Mosca ma che non ha portato alla cessazione delle ostilità in Ucraina, sarebbe stato solo uno stratagemma per “impedire a Donald Trump di perdere la pazienza”. I russi, ha detto Kallas, “Non hanno rispettato la tregua. È chiaro che la Russia sta giocando, cercando di guadagnare tempo e non vuole veramente la pace”. Intanto, come detto, le ostilità non si arrestano. È di questa mattina la notizia di un nuovo attacco di droni su Odessa che ha provocato almeno due feriti tra i civili, mentre almeno sei persone sono state ferite a Poltava e oltre quaranta nelle ultime 24 ore nella regione di Zaporizhia. (23 APR - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)