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direttore Paolo Pagliaro

I diritti delle donne
nel mirino di Putin

I diritti delle donne <BR> nel mirino di Putin

di Paolo Pagliaro

La Russia ha una popolazione che è un decimo di quella della Cina e assai meno della metà di quella americana, su un territorio doppio o triplo di quello degli altri due protagonisti. Quella demografica è dunque la vera debolezza strategica del gigante russo, come fa notare con la consueta lucidità Massimo Livi Bacci sulla rivista Neodemos. Livi Bacci ricorda come non ci sia occasione ufficiale nella quale Putin non ribadisca che “una grande famiglia dovrebbe diventare la norma, la filosofia di vita della società, l’obbiettivo dell’intera strategia dello stato”, e che la Russia, nel 2030, deve tornare ad avere una natalità che consenta una crescita sostenibile. Lo scorso dicembre Putin ha creato il “Consiglio per la Demografia e la Famiglia” con la missione di formulare, implementare e monitorare le politiche progettate o messe in campo. Nel contempo il Ministero di Giustizia e la Duma stanno preparando un provvedimento che mette al bando l’ideologia “childfree”, con pesanti multe per le persone e le associazioni che ne facciano propaganda. Ancora più insidiose sono le misure, mediche e regolamentari, dirette a rendere più difficile il ricorso all’aborto, fino al divieto (per ora solo minacciato) di proibire le interruzioni di gravidanza nelle cliniche private nelle quali avviene, oggi, il 20% del totale delle interruzioni. C’è dunque una pericolosa tendenza alla graduale erosione del diritto delle donne, e delle coppie, a regolare la loro riproduttività. Una tendenza pericolosa, in un paese la cui Corte Suprema, nel novembre del 2023 ha bandito il movimento LGBT, etichettandolo come movimento “estremista”. Durante i primi due mandati della presidenza di Putin, le libertà politiche sono state erose in modo crescente, ma la vita privata era rimasta indenne. Ma questo sta cambiando.

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