Scontri fuori dalla Knesset a Gerusalemme: secondo quanto riferisce "The Times of Israel", nel corso di una protesta antigovernativa la polizia ha disperso con la forza i dimostranti che stavano bloccando la strada che conduce all'ufficio del primo ministro. Tra gli obiettivi della protesta il mancato recupero dei restanti 59 ostaggi a Gaza ma anche la chiamata in massa dei riservisti dell’Idf. La polizia israeliana afferma in una nota che alcuni manifestanti "hanno iniziato a disturbare l'ordine pubblico, ignorando le istruzioni degli agenti di polizia presenti sul posto, hanno creato provocazioni e si sono scontrati con gli agenti". Una protesta che ha avuto luogo a poche ore dalla decisione del gabinetto politico di sicurezza israeliano, che ha approvato all'unanimità un “piano” per la “conquista di Gaza” e il mantenimento a tempo indeterminato del territorio della Striscia. Si prevede che questo piano sarà attuato solo dopo la visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella regione la prossima settimana e, fino ad allora, “si continuerà a lavorare per raggiungere un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi con Hamas”, secondo quanto riportato dai media ebraici. Il piano prevede che l’Idf prenda il controllo del territorio a Gaza, sposti la popolazione civile verso sud, attacchi Hamas e impedisca all'organizzazione armata di prendere il controllo degli aiuti umanitari. Nel corso del vertice di ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato anche di “continuare a promuovere il piano di Donald Trump per consentire la partenza volontaria dei residenti di Gaza e che i negoziati su questo argomento stanno proseguendo”. L'Unione Europea esprime "preoccupazione per la prevista estensione dell'operazione delle forze israeliane a Gaza, che causerà ulteriori vittime e sofferenze alla popolazione palestinese. Esortiamo Israele a esercitare la massima moderazione" ha dichiarato il portavoce dell'Ue Anouar El Anouni. Critica anche l'opposizione interna verso il governo Netanyahu: "L'opinione pubblica non è stupida ed è stanca di slogan vuoti", afferma il presidente di Unità Nazionale Benny Gantz, sottolineando che "per oltre un anno e mezzo non si è registrato alcun progresso nel sostituire il regime di Hamas, nessun esilio, nessuna smobilitazione, nessuna evacuazione della popolazione, nessuna soluzione per far arrivare gli aiuti senza che questi raggiungano Hamas, e nessuna promozione di un amministrazione internazionale per Gaza". (Roc)
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