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direttore Paolo Pagliaro

OLTRE 217MILA NUOVI
ITALIANI, 48% GIOVANI

OLTRE 217MILA NUOVI <BR> ITALIANI, 48% GIOVANI

Sono oltre 217mila i cittadini con background migratorio che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2024. In particolare, in base ai dati del bilancio demografico Istat per gli anni dal 2002 al 2024 (questi ultimi provvisori), nel 2024 le acquisizioni sono state 217.117 e per il terzo anno consecutivo superano le 200mila unità. Negli ultimi tre anni si sono registrati i tre valori maggiori di sempre.

Lo evidenzia Fondazione ISMU ETS segnalando anche che, sulla base degli ultimi dati Istat, per il terzo anno consecutivo le acquisizioni di cittadinanza italiana hanno superato le 200mila unità. Ma quanto ne sappiamo veramente di cittadinanza? Quali sono i dati che contano? Quali pregiudizi condizionano il dibattito sulla questione in Italia? E quali sono gli orientamenti dei partiti nel nostro Paese? Se ne discute oggi, dalle ore 12.30 alle 14, nel webinar “Verso il referendum sulla cittadinanza. Non quanti, ma quando e perché?” organizzato da Fondazione ISMU ETS in vista del referendum dell'8 e del 9 giugno, quando saremo chiamati a votare sull'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di cittadini con background migratorio. Al webinar, organizzato nell'ambito del progetto “RISE: Responsible Involvement in Society and Elections”, che mira a contrastare le narrazioni scorrette e fornire informazioni adeguate e strumenti per combattere la disinformazione, partecipano: Nicola Pasini, segretario generale di Fondazione ISMU ETS; Sara Morlotti, ricercatrice settore Legislazione di Fondazione ISMU ETS; Giorgia Papavero, ricercatrice settore Statistica di Fondazione ISMU ETS e la scrittrice e sociologa, Sumaya Abdel Qader. Introduce e modera Ennio Codini, responsabile settore Legislazione di Fondazione ISMU ETS. Sempre in vista del referendum, Fondazione ISMU ETS dedica sul proprio sito Internet un'intera sezione con analisi, commenti e riflessioni sul tema della concessione della cittadinanza alle persone con background migratorio. In particolare i dati Istat del 2023 mostrano che poco meno della metà dei nuovi italiani ha acquisito la cittadinanza tramite tre modalità diverse dall’acquisizione per residenza, ovvero: per trasmissione del diritto ai figli minori da parte di genitori divenuti italiani, per scelta dei neo-maggiorenni nati e residenti in Italia che diventano italiani al compimento del 18mo anno di età e per ius sanguinis, ovvero in quanto figli o discendenti di cittadini italiani. Sono, invece, divenute italiane per residenza o naturalizzazione – cioè trascorsi i 10 anni di residenza legale continuativa (5 per i rifugiati e apolidi, e 4 per i comunitari) - il 40% delle persone. Infine, il restante 12% ha acquisito la cittadinanza per matrimonio con cittadini italiani. In 10 anni le modalità di trasmissione, scelta al 18mo anno di età e discendenza, sono quasi triplicate: nel 2013 sono diventate italiane 39mila persone, nel 2023 oltre 103mila. La naturalizzazione, cioè l’acquisizione della cittadinanza per residenza, ha interessato 85mila persone nel 2023, con un aumento del 127% dal 2013. Relativamente stabile il numero di nuovi cittadini per matrimonio (24mila in media), ma diminuisce in termini relativi sul totale delle acquisizioni, passando dal 24% al 12% nel 2023. Una popolazione giovane di nuovi italiani. Il 48% dei nuovi cittadini italiani ha meno di 30 anni. In particolare, coloro che hanno fino ai 20 anni di età rappresentano la quota maggiore, con oltre 78mila cittadinanze concesse nel 2023, il 37% delle acquisizioni totali. Tra i minori di 20 anni è nettamente prevalente, come prevedibile, l’acquisizione per trasmissione dai genitori e la scelta di diventare italiani a 18 anni, mentre per le fasce di età più adulte è prevalente la residenza: intorno al 70% per chi ha più di 40 anni. Il 15% degli ultrasessantenni diventati italiani ha acquisito la cittadinanza per discendenza (ius sanguinis). Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità Ente del Terzo Settore - Fondazione ISMU è un ente di ricerca scientifica indipendente. Dal 1991 è impegnato nello studio e nella diffusione di una corretta conoscenza dei fenomeni migratori, anche per la realizzazione di interventi per l'integrazione degli stranieri. Nella foto un momento a Milano per un incontro del progetto "Biblioteca vivente". (26 mag - red)

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