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ARMI A LUNGA GITTATA
MOSCA: COSI’ SI RISCHIA

ARMI A LUNGA GITTATA <BR> MOSCA: COSI’ SI RISCHIA

Come ampiamente prevedibile, Mosca ha definito “molto pericolosa” la decisione dei principali alleati occidentali di Kiev, tra cui Regno Unito, Francia, Germania e Stati Uniti, di non limitare più la gamma di armi consegnate all'Ucraina, annunciata ieri dal cancelliere tedesco Friedrich Merz. “Queste decisioni, se verranno effettivamente attuate, sono assolutamente contrarie alla nostra aspirazione a raggiungere un compromesso politico e agli sforzi attualmente in corso nel quadro di tale accordo”, ha affermato il portavoce del Cremlino. Le affermazioni di Merz sono state fatte a un forum televisivo sull’emittente WDR. “Non ci sono più limiti alla gamma di armi consegnate all'Ucraina”, ha affermato Merz. “Né dal Regno Unito, né dalla Francia, né da noi. E nemmeno dagli americani”. “Ciò – ha aggiunto - significa che l'Ucraina ora può difendersi, ad esempio attaccando posizioni militari in Russia, cosa che non faceva tempo fa, salvo poche eccezioni. Ma potrà farlo adesso”, ha affermato il leader tedesco.

Nonostante le parole di Merz, però, resta comunque da vedere se la Germania consegnerà effettivamente i missili da crociera Taurus a Kiev. Secondo diversi osservatori il vero obiettivo dell’affondo di Merz sarebbe dunque quello di creare quell’“ambiguità strategica”, auspicata a metà maggio dal portavoce del governo Stefan Kornelius, che punta a far sì che Mosca ignori ciò che Berlino fornisce a Kiev. Secondo Merz, “Se anche la proposta dei colloqui in Vaticano non dovesse incontrare l'approvazione della Russia, dobbiamo prepararci al fatto che questa guerra duri più a lungo di quanto desideriamo o possiamo immaginare”, prendendo atto del fatto che “abbiano esaurito tutti i mezzi diplomatici disponibili”.

Da parte sua, nel suo consueto discorso serale alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato ancora una volta gli “attacchi russi che diventano ogni notte più audaci e significativi”. Secondo il leader ucraino, il fatto che la Russia abbia lanciato “più di 900 droni in tre giorni” contro il paese confinante “non ha senso dal punto di vista militare”, ma “rivela una chiara scelta politica: la scelta di Vladimir” Putin e della Russia di continuare a combattere e distruggere vite umane”. Zelensky ha quindi ribadito il suo appello agli alleati di Kiev affinché esercitino una “pressione totale” sulla Russia, imponendo “forti sanzioni” per “garantire non solo che la Russia accetterà il cessate il fuoco, ma anche che lo rispetterà”. (27 mag – deg)

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