Via libera dell’assemblea degli azionisti di Leonardo al rafforzamento della governance per estendere i paletti che già regolano le attività della difesa anche ad altri settori considerati ormai strategici e interconnessi, come intelligenza artificiale e cybersecurity. Lo impone “il ruolo crescente di Leonardo come attore chiave nella sicurezza globale”, si legge nella relazione illustrativa della parte straordinaria dell’assemblea, “in linea con le trasformazioni tecnologiche e normative, in particolare la normativa Golden Power”. La nuova disciplina, come riferisce Milano Finanza, passa per le modifiche all’articolo 22.3 dello statuto. La formulazione attuale, infatti, prevede che alcune decisioni strategiche legate strettamente alla difesa (come la cessione di rami d’azienda, licenze tecnologiche, trasferimenti di ricerca e sviluppo, partecipazioni societarie) non siano delegabili dal consiglio di amministrazione; vengano validamente assunte con il voto favorevole dei sette/decimi degli amministratori in carica; e, se oggetto di deliberazione assembleare, debbano essere adottate con il voto favorevole di almeno i tre quarti del capitale presente in assemblea. Un insieme di paletti “pensati per proteggere le attività legate alla difesa”. Ma dal momento che, e fa fede l’aggiornamento del piano industriale 2025-2029, Leonardo ha ormai allargato l’operatività ad altri settori strategici come energia, comunicazioni, cloud, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersecurity, etc, secondo i vertici le stesse regole di governance vanno estese anche alle decisioni che riguardano queste aree “laddove assumano rilievo strategico per la società” e “intendendosi quelle che rientrano nell’ambito di applicazione della normativa Golden Power pro tempore vigente”, così che abbiano “lo stesso livello di attenzione e controllo che attualmente riguarda solo la difesa”. Come da piano dell’ad Roberto Cingolani, infatti, Leonardo ha l’obiettivo di guidare la transizione verso la realizzazione di tecnologie multidominio interoperabili per la sicurezza globale «in linea con l’attuale evoluzione tecnologica caratterizzata dall’avvento del digitale», quindi il concetto di difesa tradizionale a compartimenti stagni ormai gli va stretto perché il perimetro delle materie riservate che rientrano nell’art. 22.3 dello statuto “non riflette più adeguatamente le esigenze gestionali per le quali tali riserve furono introdotte”. Il piano si articola in tre cicli annuali negli esercizi 2025, 2026 e 2027 e non è limitato ai dipendenti italiani, ma è esteso anche al personale delle società in Polonia, Regno Unito e Stati Uniti. Funzionerà con l’assegnazione ai partecipanti di purchased shares e di azioni gratuite. (27 mag - red)
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