Date, nomi, luoghi, foto, mestieri, avvenimenti, documenti, archivi, chiese: un bravo genealogista si muove tra ricerche e scoperte, analisi e indagini. Esplora, annoda, certifica. Lo sa bene Arianna Censori genealogista di Italea Marche, convinta che per “fare genealogia” serva “tanta passione, tanta curiosità” e molto entusiasmo. Che non può non esserci quando ci si ritrova a mettere insieme i pezzi, riunire i fili, ricostruire la storia di una famiglia. “Il progetto Italea ha regalato un nuovo profilo al genealogista” spiega Censori, esperta di storie migratorie originaria di Montefortino (in provincia di Fermo), che si è formata all’Archivio di Stato di Modena. “Oggi – spiega - fa da ponte tra passato e presente ed è una figura che non può non accompagnare il viaggiatore delle radici nella sua esperienza in Italia alla scoperta delle proprie origini. Cercare le tracce dei propri avi può diventare un'esperienza coinvolgente. Ogni momento della vita dei nostri antenati era scandito da una raccolta importante di dati: dai registri dell'emigrazione alle tracce custodite nei preziosi registri parrocchiali che segnavano nascite, nozze e decessi o dai documenti che si trovano negli archivi catastali e notarili. Solo andando alla scoperta di questi documenti si può realizzare il proprio albero genealogico.
Ma sono tanti gli eventi promossi nell’ultimo anno da Italea Marche e che la genealogista ha seguito da vicino: “Come la conferenza organizzata dal Comune di Smerillo (in provincia di Fermo) dal titolo ‘Memorie allo Specchio’, quando il fotografo Giovanni Marrozzini ha illustrato il suo progetto sulla memoria e sulla migrazione marchigiana in Argentina: “Echi”. C’è poi un’altra grande esperienza che Censori racconta orgogliosa e che ha visto la collaborazione di Italea Marche e Italea Liguria: “L’accoglienza a Genova di Guillermo Luis Barreira detto Toli, nipote del calciatore del Genoa Guillermo Stabile conosciuto da tutti come 'El filtrador', protagonista nei Mondiali del 1930. Fu il primo capocannoniere della storia dei Mondiali e una delle figure più iconiche del calcio argentino di origine italiana. Guillermo Luis Barreira nel suo viaggio delle radici in Italia ha ripercorso il cammino del nonno toccando diverse città europee e rendendo omaggio al suo straordinario percorso sportivo e personale” dice Censori. “Genova, città che lo accolse come calciatore e allenatore, ha rappresentato una tappa fondamentale” per Guillermo Luis Barreira. “Il Mei e il Presidente della Fondazione MEI Paolo Masini, ci hanno accolto fin da subito, hanno sostenuto il progetto e creato un video emozionante sul calciatore dalle origini italiane. Il turista delle radici ha fatto tappa non solo a Genova, ma anche a Zurigo, Parigi, Madrid per poi scendere a Napoli dove giocò suo nonno e, ancora, San Pietro al Tanagro, in provincia di Salerno, dove nacque invece il papà del filtrador e dove gli hanno dedicato un murales. Attraverso un lavoro sinergico e comunitario – aggiunge Censori – che poi è lo spirito del progetto Italea, abbiamo potuto regalare al nostro turista delle radici l'atto di nascita della mamma, individuare la casa dove ha vissuto il calciatore e consultare il libro della nave, il Conte Rosso, che lo ha portato in Italia. Guillermo Luis Barreira ci ha regalato emozioni uniche. Speriamo che come lui in tanti vengano in Italia a scoprire le proprie radici. Noi ogni giorno – conclude la genealogista di Italea Marche - proviamo a ‘coltivare la curiosità’ di tanti italo discendenti intenzionati a ricostruire la propria storia familiare. La genealogia non è solo uno strumento prezioso per riscoprire la propria identità e le proprie origini ma è una preziosa chiave d'accesso per riflettere su temi di storia, appartenenza e memoria collettiva affinché tornare sia un po' come amare perché, come canta De Gregori ‘la storia siamo noi, nessuno si senta escluso, siamo noi queste onde del mare, questo rumore che rompe il silenzio’”. (Gil – 6 giu)