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direttore Paolo Pagliaro

GAZA: “ANCORA MORTI
NEI PRESSI DEGLI AIUTI”

GAZA: “ANCORA MORTI <BR> NEI PRESSI DEGLI AIUTI”

Mentre non si arrestano le proteste internazionali per l’arrembaggio e il sequestro della nave di Freedom Flotilla diretta a Gaza con a bordo Greta Thunberg, nell’enclave assediata di continua a morire. Secondo la protezione civile locale, nella giornata di ieri dieci persone sarebbero state uccise e più di trenta sarebbero rimaste ferite dai proiettili israeliani mentre cercavano di raggiungere i centri di distribuzione degli aiuti umanitari. Questi incidenti sono gli ultimi di una serie di sparatorie in cui sono morti decine di palestinesi nei pressi dei centri di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF) da quando, alla fine di maggio, ha iniziato a distribuire pacchi alimentari nel territorio palestinese.

La GHF è stata fortemente voluta dagli Stati Uniti e da Israele ma non è riconosciuta dall’Onu perché non indipendente né imparziale. Secondo la Croce Rossa di Gaza, l’ennesima strage del pane sarebbe avvenuta quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco “diverse volte” contro le persone in attesa di raggiungere il centro. I colpi avrebbero ucciso sei persone intorno alle 6:30 (le 5:30 in Italia) e altre quattro intorno alle 14:30 (le 13:30 in Italia). Da parte sua l'esercito israeliano ha dichiarato che nella notte tra domenica e ieri, “diversi individui” hanno tentato di avvicinarsi alle sue truppe nella regione di Rafah, “rappresentando una minaccia per i soldati”. Stando a tale ricostruzione, i militari si sarebbero limitati a esplodere dei “colpi di avvertimento”. Al momento, non è dunque possibile stabilire in maniera indipendente l’esatto numero delle vittime o dei feriti di questo ennesimo episodio di sangue. (10 GIU - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)