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direttore Paolo Pagliaro

IA, 75% STUDENTI LA USA
PER FARE I COMPITI

IA, 75% STUDENTI LA USA <BR> PER FARE I COMPITI

L’Intelligenza Artificiale evolve a ritmi vertiginosi: ma come stanno cambiando le abitudini degli studenti italiani quando si tratta di compiti e scrittura scolastica? A un anno dalla precedente indagine, NoPlagio - piattaforma internazionale che permette di verificare il plagio di testi e la percentuale di uso dell’IA negli scritti -, torna a fotografare la situazione con una nuova ricerca realizzata da TGM Research per suo conto. A distanza di un anno la quasi totalità del campione intervistato - studenti italiani dai 16 e i 18 anni - usa strumenti di intelligenza artificiale generativa e si è passati dall’86% dell’anno scorso al 97% di oggi. L’uso settimanale è passato dal 33% nel 2024 al 51% nel 2025, mentre l’utilizzo quotidiano è più che raddoppiato, salendo dall’8% al 19%. Parallelamente, diminuisce di 17 punti percentuali il numero di studenti che dichiarano di aver usato l’IA solo occasionalmente nell’arco del mese. Per cosa la usano maggiormente? Rimane in testa la ricerca delle informazioni passando dal 71% del 2024 al 76% del 2025. Il 42% dei ragazzi la usa per imparare, un dato in crescita rispetto all’anno scorso del 9%. In aumento del 2% i ragazzi che la usano per rispondere ai test. Rispetto allo scorso anno, il numero di ragazzi che utilizzano l’Intelligenza Artificiale generativa è aumentato del 12%. Tra questi nuovi utenti di ChatGPT, la percentuale di coloro che rispondono sì alla domanda "Usi ChatGPT o strumenti simili per fare i compiti?" resta pressoché stabile, infatti, si attesta intorno al 59%, rispetto al 60% dello scorso anno. Se allarghiamo lo sguardo all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per scrivere temi o altri progetti scolastici, la percentuale sale significativamente: +10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un solido 75%. Tuttavia, rimane la consapevolezza dei ragazzi che pensano sia giusto usare ChatGPT e strumenti simili per creare contenuti al lavoro e/o a scuola, a patto che venga monitorato per evitare il plagio (58% nel 2024, 56% nel 2025). L’82% dei ragazzi è convinto che l’Intelligenza Artificiale sarà una presenza stabile nella propria vita, in netto aumento rispetto al 68% del 2024. L’idea che l’IA possa essere utile alla loro vita è espressa dal 36%, in aumento rispetto all’anno precedente del 5%. La preoccupazione dell’uso illimitato che se ne può fare è del 60%, in calo del 3% rispetto al 2024. Preoccupazione che rimane più alta tra le ragazze come nel 2024 seppure in discesa del 3%. Alla domanda “Pensi che i contenuti prodotti da ChatGPT possano portare al rischio di opinioni non inclusive e prevenute?” c’è stata una minore convinzione (-5%) che si possa raggirare questo rischio rispetto all’anno scorso. E’ aumentata la percentuale di chi non crede in questo rischio: passando dal 19% dell’anno scorso al 23%. Il 58% risponde che l’utente dovrebbe fare attenzione e non fare affidamento sui contenuti prodotti da ChatGPT (+4% vs 2024). Il 22% ammette l’affidabilità dello strumento (-2% vs 2024). Il 15% indica una risposta netta, che non bisognerebbe mai fidarsi (-3% vs 2024). Cresce del 3% la percentuale delle risposte dei ragazzi che credono che l’IA possa arrivare ad imporre i suoi algoritmi influenzando l’opinione pubblica. Diminuisce del 3% l’idea che i governi debbano intervenire con delle politiche di controllo e restrizioni su questo strumento. Cala anche la paura di essere soggiogati dall’IA del 14%. (10 giu - red)

(© 9Colonne - citare la fonte)