Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

TELEFONO AMICO, 300
RICHIESTE AIUTO AL DI'

TELEFONO AMICO, 300 <BR> RICHIESTE AIUTO AL DI'

Sono state quasi 110mila le richieste d’aiuto ricevute nel 2024 da Telefono Amico Italia, in media oltre 300 al giorno. Il numero unico nazionale dell’organizzazione di volontariato (che allo 02.2327 2327 risponde ogni giorno dalle 9 alle 24 grazie a 600 volontari), con 95mila chiamate ricevute, ha offerto oltre 22.200 ore di ascolto, pari a 929 giorni. In crescita rispetto all’anno precedente, in cui le ore di ascolto erano state circa 21.600 (903 giorni). Questo nonostante le chiamate siano diminuite rispetto all’anno precedente, del 6%. “Abbiamo ricevuto un po’ meno chiamate, ma i nostri volontari sono stati al telefono più ore – spiega la presidente di Telefono Amico Italia, Cristina Rigon – questo succede perché le chiamate durano sempre di più: siamo arrivati a una media di 21 minuti.  Chi chiama ha bisogno di instaurare una relazione, non solo di esternare qualcosa che lo affligge. Ha bisogno di trovare qualcuno che gli dedichi del tempo”. Al contrario del telefono, gli altri strumenti, la chat di Whatsapp Amico (324.0117252) e il servizio di email (attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it), hanno anche visto aumentare i propri utenti: del 13% il primo e del 17% il secondo. “Tradizionalmente – commenta Rigon – questi due strumenti sono usati in maggioranza da giovani. Possiamo quindi leggere questo dato come l’ennesimo segnale di come il malessere mentale caratterizzi sempre di più le giovani generazioni. Parliamo di una mole di ascolto per cui i nostri 600 volontari e le 15 ore di servizio giornaliero, 365 giorni all’anno, non bastano più. Ci sono periodi in cui facciamo più fatica di altri, l’estate è uno di questi”. I mesi estivi sono per molte persone periodo di viaggi e relax, atteso per tutto l’anno, ma per chi vive una situazione di fragilità psicologica possono essere molto difficili. “Il senso di solitudine estiva è un fenomeno più esteso di quanto comunemente si pensi - spiega Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria presso Sapienza Università di Roma e direttore della Unità Operativa Complessa di Psichiatria presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Andrea di Roma -. Le immagini che evocano gli stereotipi di felicità e socializzazione, nell’ambito di attività tipicamente estive potrebbero amplificare il senso di esclusione in chi vive momenti di difficoltà. Il rallentamento o la sospensione di attività lavorative, scolastiche o ricreative durante l'estate, in persone già alle prese con sentimenti di solitudine, possono generare un vuoto interiore e una sensazione di isolamento. Non dimentichiamo, poi, che il caldo e le alterazioni del ritmo sonno-veglia possono influire negativamente sull'equilibrio psicofisico, magari esasperando condizioni preesistenti come l'ansia o la depressione”. Come fare per proteggersi ed evitare che la solitudine estiva possa trasformarsi in qualcosa di più grave? “Cercare di mantenere una routine quotidiana, prefissarsi piccoli obiettivi e dedicarsi a qualche attività sociale può essere d'aiuto – suggerisce Pompili – Può essere utile coltivare un hobby, approfondire un interesse, fare volontariato e praticare attività fisica (come una semplice camminata), naturalmente tenendo conto del proprio stato di salute e dell'età”.  Il servizio telefonico è stato utilizzato in egual misura da donne e uomini, ma con differenze di età: hanno chiamato in prevalenza persone tra i 56 e 65 anni (25%), persone tra i 36 e 45 anni (21%) e tra i 46 e 55 (20%). La maggior parte (60%) ha chiamato per problematiche legate all’area del sé (come solitudine, disagio psicologico, tematiche esistenziali, malattia…); il 20% ha poi chiamato per problemi legati alle relazioni e il 7% legati alla sessualità. Chi ha scritto su Whatsapp Amico o alla email è invece in gran parte donna (Whatsapp 65%; mail 67%) e giovane. Tra chi scrive su Whatsapp il 27% ha tra i 26 e i 35 anni, il 21% tra i 19 e i 25 anni e il 17% tra i 36 e 45 anni; tra chi usa la mail il 21% ha tra i 26 e 35 anni, il 19% tra i 19 e 25 anni e il 12,6% tra i 15 e i 18 anni.

I problemi che spingono a scrivere a questi due servizi sono legati all’area del sé (Whatsapp 59%, mail 63%), alle relazioni (Whatsapp 28%, mail 26%) e all’emarginazione (Whatsapp 7%, mail 5%). L’ascolto di Telefono Amico Italia è garantito da oltre 600 volontari, distribuiti in 20 centri locali lungo tutta la penisola e un centro delocalizzato (TAG – Telefono Amico Generation). Telefono Amico Italia è sempre alla ricerca di nuovi volontari che aiutino a gestire le numerose richieste d’aiuto. Chiunque fosse interessato ad entrare nella squadra di Telefono Amico Italia può scrivere all’indirizzo volontari@telefonoamico.it; sarà indirizzato al centro locale più vicino dove potrà svolgere un corso pratico-teorico di circa 6 mesi, al termine del quale potrà iniziare l’attività di ascolto. Chi si trova in una città in cui non è presente un centro territoriale e ha un’età compresa tra i 18 e i 40 anni può fare richiesta per il centro virtuale di TAG – Telefono Amico Generation. (20 giu - red)

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