In migliaia, oltre 100mila secondo gli organizzatori, sono scesi in piazza ieri a Roma per dire no alla “corsa al riarmo”, anche in vista del prossimo vertice Nato del 24 e 25 giugno, che sarà incentrato sull'aumento della spese militari da parte degli alleati. “Se vuoi la pace, prepara la pace”, uno dei principali slogan, in mezzo a tante bandiere della pace, ma anche, tra le altre, di Palestina e Libano, e c’è chi chiede la fuoriuscita dell’Italia dalla Nato. Presenti in piazza i leader di M5S e Avs, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, mentre non c’era la segretaria dem Elly Schlein, ad Amsterdam per una riunione dei verdi e socialisti europei. "Siamo a un bivio della storia, e le forze progressiste non possono rassegnarsi e stare in silenzio di fronte a scelte che portano a una sempre maggiore escalation militare", ha detto il leader del M5s, Giuseppe Conte, mentre per Nicola Fratoianni, che ha preso la parola dal camion di testa del corteo, "il successo della piazza di oggi, com'era stata quella di San Giovanni il 7 giugno, dimostra che questo Paese è ancora in grado indignarsi, non si rassegna, c'è gente con la schiena dritta e capace battersi per la pace contro la guerra". “Le armi chiamano altre armi, i conflitti si moltiplicano e la corsa al riarmo sta trascinando il pianeta verso una spirale senza ritorno. È nostro dovere etico e politico fermare questa deriva”, è il commento di Angelo Bonelli. Presenti a titolo personale anche alcuni esponenti del Pd, tra cui Arturo Scotto. (22 giu-mol)
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