Nel 2024 la spesa nominale dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 4,9 per cento, raggiungendo 54,2 miliardi; vi ha contribuito l’aumento del numero di viaggiatori (3,4 per cento), che resta tuttavia di circa l’8 per cento inferiore rispetto al massimo raggiunto nel 2019. E' quanto emerge dall'Indagine sul turismo internazionale di Bankitalia. Per i viaggiatori pernottanti, l’aumento della spesa media per notte (5,9 per cento) ha più che compensato la riduzione della durata media del viaggio (6,6 giorni, da 6,8 nel 2023); quest’ultima, dopo l’allungamento registrato negli anni immediatamente successivi alla pandemia, sta gradualmente tornando ai livelli del 2019 (6,2 giorni). In termini reali, la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 3,8 per cento. La spesa dei viaggiatori provenienti da paesi esterni alla UE è cresciuta del 5 per cento, pressoché in linea con quella dei viaggiatori della UE. Le rispettive quote sulla spesa complessiva sono quindi rimaste stabili rispetto allo scorso anno (46,5 per cento per l’extra UE e 53,5 per i paesi Ue). Quasi metà della crescita delle entrate turistiche dell’Italia è attribuibile alla maggiore spesa dei viaggiatori tedeschi e spagnoli, che ha più che compensato la contrazione di quella dei viaggiatori austriaci e svizzeri. Le entrate turistiche dall’America settentrionale sono aumentate meno della media: al marcato aumento della spesa dei canadesi si è contrapposto il lieve calo di quella degli statunitensi. Tra le entrate dall’Asia è cresciuto il peso della spesa dei viaggiatori provenienti dai paesi del Golfo Persico (soprattutto dagli Emirati Arabi Uniti), dalla Corea del Sud e da Cina e Hong Kong, mentre si è fortemente ridotta la spesa dei turisti israeliani. L’incremento delle entrate dall’Asia è dovuto in larga parte ai maggiori arrivi, il cui effetto è rafforzato dagli elevati livelli di spesa pro-capite che storicamente caratterizzano i turisti provenienti da tale area. (Roc)
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