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CALDO ESTREMO IN ITALIA
OGGI 16 BOLLINI ROSSI

CALDO ESTREMO IN ITALIA <BR> OGGI 16 BOLLINI ROSSI

Non c’è tregua per l’Italia nella morsa del caldo estremo causato dall'Anticiclone Pluto. Oggi sono 16 i bollini rossi, ieri erano 21, mentre per Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino l’allerta dura dal 26 giugno. Oltre alle sei città già citate, il massimo livello di rischio dovuto alle alte temperature interessa anche Ancona, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Rieti, Roma, Trieste e Verona. Domani alla lista si aggiungerà Viterbo, facendo raggiungere i 17 bollini rossi, mentre mercoledì sarà la volta di Campobasso, per un totale di 18. Per quanto riguarda i bollini gialli (stato di pre-allerta), oggi sono sette: Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Messina, Pescara e Reggio Calabria. Aumentano invece i bollini arancioni, allo stato attuale quattro: Campobasso, Napoli, Venezia e Viterbo. Ma i fenomeni atmosferici estremi non riguardano solamente il caldo estremo. A Cogne, infatti, un’alluvione ha provocato due frane, isolando la città proprio come accadde un anno fa, quando l’Italia era spaccata in due tra siccità nel Mezzogiorno e maltempo a nord.

Il caldo record, fino a 42 gradi, sta interessando anche il resto dell’Europa, con Portogallo e Grecia ad alto rischio incendi boschivi. Giovedì scorso, ad esempio, le fiamme ad Atene hanno costretto alla chiusura di alcuni tratti della strada costiera verso Capo Sunio. In Spagna, l'ufficio meteorologico statale, l'Aemet, ha emesso un'allerta per il caldo, mentre in Francia lunedì e martedì le autorità hanno posto 84 dei 95 dipartimenti del Paese (esclusi quelli d'oltremare) in allerta arancione. Quasi tutta la Francia, dunque, si è ritrovata in allerta arancione: una situazione che la ministra della Transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher ha definito senza precedenti. Le autorità francesi, inoltre, hanno invitato le aziende a tutelare i dipendenti, a cui si aggiunge la chiusura di circa 200 scuole pubbliche. In Germania, il picco di calore è previsto mercoledì. A esso si affianca l’inedito (per i tedeschi) problema della siccità: da inizio febbraio a fine maggio, fa sapere il Durre-Monitor (Monitor della siccità) del Centro Helmholtz per la Ricerca Ambientale, non ha mai piovuto così poco. Nello specifico, ha sottolineato il Durre-Monitor, la primavera del 2025 è stata la più colpita dalla siccità nei primi 25 centimetri di suolo rispetto a tutti gli anni a partire dal 1950. Nel Regno Unito, stando a un recente rapporto del Met Office, sono attese temperature anche fino ai 40 gradi, a cui si aggiungono la siccità e il conseguente calo dei livelli d'acqua nei bacini principali.

Una questione quella delle temperature eccessive, dunque, che preoccupa molto i cittadini del Vecchio Contenente. L’85% degli europei, secondo un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi, ritiene che il cambiamento climatico sia un problema serio. Tra gli intervistati, 8 su 10 sostengono l’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e più di tre quarti concordano sul fatto che il costo dei danni dovuti al cambiamento climatico sia molto più alto degli investimenti necessari per una transizione a zero emissioni. La maggior parte degli europei concorda sul fatto che affrontare i cambiamenti climatici dovrebbe essere una priorità per migliorare la salute pubblica e la qualità della vita e l'83% pensa che prepararsi meglio agli impatti negativi dei cambiamenti climatici migliorerebbe la vita dei cittadini dell'UE. Quasi nove europei su dieci ritengono poi importante che l'Unione intervenga per aumentare le energie rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica, con il 75% che vede nella riduzione delle importazioni di combustibili fossili un aumento della sicurezza energetica che porterà benefici economici all’UE. Sullo sfondo, continuano le cattive notizie dal punto di vista ambientale. Secondo uno studio guidato da Brian Menounos dell’Università della Columbia Britannica Settentrionale e pubblicato recentemente sulla rivista Geophysical Research Letters, la velocità di scioglimento dei ghiacciai è raddoppiata negli ultimi quattro anni rispetto al decennio precedente. A indicarlo sarebbero i dati relativi ai ghiacciai di Canada, Stati Uniti e Svizzera, che tra il 2021 e il 2024 si sono ridotti del 12%. (30 GIU - gci)

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