Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

‘L’eleganza del mango’, il romanzo musicale di Gio Evan

Musica
Concerti, dischi, biografie, tributi e novità dalla Rete. Lo "Speciale musica" si snoda lungo il variegato mondo del rock e del pop attraverso personaggi, sonorità e aneddoti "unici nel loro genere". Ogni settimana vengono pubblicate le notizie riguardanti gli artisti italiani e stranieri, dai mostri sacri alle giovani promesse nate nei talent show. Un servizio che consente di essere sempre aggiornati sulle hit del momento e sulle star immortali.

‘L’eleganza del mango’, il romanzo musicale di Gio Evan

«O serve a guarire, oppure non è arte». Con queste parole, citando lo psicanalista Carl Gustav Jung, Gio Evan riassume la sua visione più profonda dell’arte e parla del suo nuovo progetto discografico. Poeta, scrittore, performer, filosofo e cantautore è difficile “racchiudere” Gio Evan in un’unica definizione: la sua opera attraversa libri, spettacoli teatrali, concerti, festival e performance di strada. Oggi esce “L’eleganza del mango” (LOVASSAI, distribuito da ADA Music), un doppio album disponibile in digitale e in vinile che conferma il suo percorso multiforme, da sempre sospeso tra musica, poesia e filosofia. Composto da due dischi e ventiquattro tracce, il lavoro alterna ballate intime e brani più ritmici, in un viaggio sonoro che si configura come un “romanzo musicale”. Il titolo nasce da un intreccio di pensieri che per l’artista hanno avuto come punto di partenza i testi sacri, che in molte tradizioni descrivono l’uomo come l’essere più vicino a Dio. Evan racconta di non aver mai avuto un maestro spirituale, come invece avrebbe desiderato: “Noi quasi quarantenni avevamo davvero voglia di maestri, ma non tutti li abbiamo trovati”. E sulla scelta del mango come simbolo aggiunge: “Mi sembra un albero molto saggio. Ha tutte le caratteristiche per essere un gran bullo, eppure non lo è mai. Si mette al servizio dell’esile. Questo mi piace tanto”.

Non è un caso che la metafora centrale dell’album ruoti intorno a un protagonista che, stremato, incontra davanti a un fuoco un’antica entità. “È completamente autobiografico - spiega Evan - viaggiando tanto, soprattutto in Amazzonia, mi capita di vivere esperienze che agli occhi degli altri sembrano straordinarie, ma per me sono quotidiane. L’episodio che ho raccontato nel disco nasce proprio da un incontro con un capo tribù Guaraní: io ero distrutto dalla febbre, sdraiato vicino al fuoco, e abbiamo parlato a lungo. È stato un momento mistico”. In “L’eleganza del mango” si alternano atmosfere diverse, dall’introspezione alla leggerezza. “Io scrivo sempre pensando al palco -  chiarisce l’artista - Il disco ti protegge: se non ti piace puoi spegnerlo, non sai dove trovarmi. Ma sul palco sei a tu per tu con centinaia di persone, e ogni parola che canti diventa la tua etica. Anche quando porto una canzone apparentemente leggera come ‘Spirito guida’, in realtà dentro ci sono i miei maestri: Pippi Calzelunghe, San Francesco, Rita da Cascia, Giordano Bruno… Forse c’è più profondità lì che nelle ballad. Musicalmente c’è leggerezza, ma nei concetti sono un grande ‘pesantone’”.

Parallelamente al disco, Gio Evan si prepara a debuttare a ottobre con il nuovo tour teatrale ‘L’affine del mondo’, scritto e diretto da lui stesso e prodotto da Friends & Partners. Oltre venti date nei principali teatri italiani per uno spettacolo che mescola poesia, fisica quantistica, musica e comicità, con l’obiettivo di raccontare un mondo fondato sull’affinità e sulla connessione tra esseri umani. Il teatro, per Evan, non è un semplice luogo di spettacolo: “Lo vivo come un tempio. È la chiesa degli artisti, un luogo di silenzio. Quando salgo su quel palco mi sento un cerimoniere, un sacerdote. Lì si celebra la mia messa”. Questa visione dell’arte come esperienza spirituale ritorna in tutta la sua produzione. Per lui arte non significa solo creatività o tecnica: “Se non guarisce, non è arte. Può essere mestiere, strategia, appropriazione, ma l’arte autentica è nutrimento per lo spirito. È un bene primario, viene prima di internet o delle macchine. Senza ispirazione siamo esseri morti”. La ricerca di Gio Evan è un flusso continuo che passa da un linguaggio all’altro: “Capita che un’idea nasca come poesia e diventi canzone, o che una frase si trasformi in romanzo. Le parole hanno esigenze diverse. A volte vogliono essere cantate, altre vogliono diventare monologo teatrale. Io mi metto al loro servizio, perché spesso mi ritrovo più pensato che pensante: ospite dei miei pensieri”. (Sof) FOTO DANILO DAURIA


Cardi B pubblica il suo secondo album “Am I The Drama?”

Dopo sette anni dall’esordio discografico con “Invasion of Privacy”, Cardi B torna con un nuovo progetto. Il secondo album della rapper statunitense, intitolato “Am I The Drama?”, è già disponibile.
Il disco include 21 tracce e ospita collaborazioni con artisti come Cash Cobain, Janet Jackson, Kehlani, Lizzo, Megan Thee Stallion, Selena Gomez, Summer Walker e Tyla. Contestualmente all’uscita è stato pubblicato anche il video di “Safe”, brano realizzato con Kehlani e diretto da Arrad Rahgoshay, disponibile su YouTube.
Con questo nuovo lavoro, l’artista apre un nuovo capitolo della propria carriera e annuncia anche il suo primo tour negli Stati Uniti. “The Little Miss Drama Tour” prenderà il via l’11 febbraio a Palm Desert, in California.


Thundercat in concerto a Milano il 5 marzo

Thundercat sarà in Italia per un’unica data il 5 marzo all’Alcatraz di Milano, nell’ambito di un tour che toccherà Europa e Nord America e includerà sei concerti da headliner nel Regno Unito. L’annuncio arriva a pochi giorni dall’uscita dei suoi nuovi brani “I Wish I Didn’t Waste Your Time” e “Children of the Baked Potato” (feat. Remi Wolf), a distanza di due anni dall’ultimo progetto musicale.
Polistrumentista, cantante e bassista nato a Los Angeles nel 1984, Thundercat (all’anagrafe Stephen Lee Bruner) è noto per i suoi album solisti, tra cui “The Golden Age of Apocalypse” (2011), “Apocalypse” (2013), “Drunk” (2017) e “It Is What It Is” (2020), vincitore di un Grammy per il Best Progressive R&B Album. Considerato uno dei più grandi bassisti contemporanei, ha totalizzato oltre 3,3 miliardi di stream e ha collaborato con artisti come Kendrick Lamar, Childish Gambino, SZA e Silk Sonic.
Oltre alla musica, Thundercat ha esplorato moda e recitazione: nel 2024 ha presentato una capsule collection con Dover Street Market a Londra e ha partecipato a produzioni come “The Book of Boba Fett” e “ThunderCats Roar”. La sua versatilità lo porta a esibirsi in contesti molto diversi, dai programmi televisivi ai concerti dal vivo, mantenendo un ruolo influente nella cultura popolare contemporanea.


APPARAT torna dal vivo in Italia per presentare il nuovo album

APPARAT, al secolo Sascha Ring, tornerà a esibirsi dal vivo con la band al completo per presentare il nuovo album “A Hum Of Maybe”. Il tour europeo toccherà club e location selezionate, con due date italiane: il 15 aprile all’Alcatraz di Milano e il 16 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
A sei anni di distanza dal precedente disco “LP5” – nominato ai Grammy – APPARAT proporrà dal vivo l’intero nuovo album, insieme a una selezione di brani dal suo repertorio. “A Hum Of Maybe” esplora spazi di possibilità e vibrazioni sottili, con un suono che fonde elettronica intricata, texture modulari e intensa presenza vocale.
Negli anni, il produttore e performer berlinese si è distinto per live show immersivi nei principali festival e club internazionali, dal Sónar al Primavera Sound, e grazie al brano entrato nella colonna sonora della serie Netflix “Dark”. Dopo il tour mondiale con MODERAT nel 2022/2023 e alcuni DJ set speciali, APPARAT apre un nuovo capitolo della sua carriera con un tour pensato per immergere il pubblico nelle atmosfere del suo nuovo lavoro, realizzato insieme al collaboratore di lunga data Philipp Johann Thimm.


Romaeuropa Festival 2025: ULTRA REF tra innovazione e sperimentazione

Per i suoi quarant’anni, il Romaeuropa Festival presenta ULTRA REF, un festival nel festival che trasforma il Mattatoio di Roma in un laboratorio di creatività e nuove esperienze immersive. La Pelanda diventa il cuore pulsante del progetto, con linguaggi artistici ibridi, performativi e tecnologici, sostenuti da Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo.
L’apertura, il 20 settembre, vede Lyra Pramuk e Isabelle Lewis con live tra elettronica, strumenti classici e intelligenza artificiale. ULTRA CLUB, la sezione musicale curata da Matteo Antonaci, Giulia Di Giovanni e Federica Patti, propone cinque giorni di concerti e performance, tra vincitori di raster.call soundtrack Europe, cantautrici italiane, progetti internazionali come Tarta Relena e Populous, e sperimentazioni digitali con RE:Humanism Art Prize.
ULTRA REF esplora anche la dimensione immersiva con REFrame, esperienza VR realizzata da Pascolo Abusivo e guidata da ChatGPT, e FLESH AR(T) ATTACK di Chiara Passa, che porta la realtà aumentata al Mattatoio. Design Talks, la giornata dedicata al graphic design contemporaneo, dialoga con studenti e professionisti, mentre REF Kids & Family propone spettacoli e laboratori per bambini.
Il festival accoglie focus internazionali, come la scena lituana con Merope, Sports Group e il coreografo Dovydas Strimaitis, e la danza contemporanea con BAMBU e Dancing Days, valorizzando le nuove generazioni. Il teatro innovativo è rappresentato da iGirl di Marina Carr, Special K. di Michele Eburnea e la sezione Anni Luce, con prime nazionali e progetti under 30.
Tra performance, installazioni interattive, talk e progetti partecipativi come Matria Pars e MegaPixel, ULTRA REF conferma Romaeuropa come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea, capace di intrecciare memoria, sperimentazione e futuro in un unico spazio vivo e multidisciplinare.

(© 9Colonne - citare la fonte)