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Violenza donne, una proposta di legge per riconoscere

Roma, 22 set – Il “freezing”, ovvero la risposta di ‘congelamento’ e immobilismo di fronte a una situazione che incute paura, rappresenta ancora un gap normativo da colmare nella lotta alla violenza di genere. Da qui prende le mosse la proposta di legge presentata dal deputato di Avs Devis Dori, illustrata in una conferenza stampa alla Camera. “Abbiamo presentato – spiega il parlamentare - una proposta di legge a mia prima firma che va a incidere su tre norme: prima di tutto il 609 Bis, ovvero il reato di violenza sessuale, andando a recepire quanto già presente in altre normative, soprattutto nel nord Europa, dove il fenomeno del ‘freezing’ è stato tenuto in considerazione. E’ assolutamente fondamentale, non solo come già avvenuto che venga recepito da una parte della giurisprudenza, ma dare una copertura normativa. Inoltre, in questa proposta di legge andiamo a incidere anche sul reato di stalking, colmando l’attuale lacuna laddove una vittima di stalking partecipa al cosiddetto ‘ultimo incontro’, che viene interpretato molto spesso dai giudici di merito come un atteggiamento che va a escludere gli atti intimidatori: noi invece consideriamo la cosiddetta ‘costrizione psicologica’, perché ci si presenta a quell’incontro proprio perché indotti dalla paura, quindi non si possono escludere gli atti persecutori”. Secondo Martina Cicalò, laureanda in Giurisprudenza in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne, “è bene adattare la normativa italiana a quella già riconosciuta da vari Paesi europei, proprio perché dobbiamo abbandonare il cliché della vittima ideale, cosa perpetrata nelle aule di tribunale e non solo, con un ancoraggio all’idea della vittima che si dimena con segni di lotta e di rifiuto verso l’aggressore. E quindi giusto riconoscere il ‘freezing’, quel blocco emotivo che non permette alla vittima di opporre una reazione immediata, affinché questo non venga letto come consenso. E’ importante però non solo adeguare la normativa, ma anche combattere i femminicidi sul piano culturale, riconoscendo l’importanza del legame, dell’affettività e della relazionalità intesa non come possesso”. (PO / Roc) ////

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