In occasione della giornata mondiale ed europea contro la pena di morte, l’Italia ribadisce con fermezza la sua contrarietà alla pena capitale. Una punizione crudele, disumana e degradante, che viola la dignità umana e non apporta alcun beneficio in termini di sicurezza o di prevenzione della criminalità, oltre a rendere irreversibili gli errori giudiziari, con conseguenze irreparabili. Così si legge in una nota della Farnesina. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani conferma che “l’eliminazione della pena di morte è una priorità della nostra azione per i diritti umani. Nessun uomo può dare la morte a un altro uomo. L’Italia da decenni è protagonista nella promozione di una moratoria globale sulle esecuzioni: è il primo passo verso l’abolizione definitiva della pena capitale a livello mondiale. Continueremo a portare avanti questa battaglia, insieme con tutti gli attori della società civile che ogni giorno si impegnano per porre fine a questa pratica ingiusta” ha dichiarato Tajani. Storicamente l’Italia, insieme con i partner europei e internazionali, è riuscita a far diminuire progressivamente il numero dei Paesi in cui avvengono le esecuzioni. Nel 2024 si è ottenuto il traguardo storico di 130 Stati, i due terzi del mondo, che hanno votato ‘sì’ alla Risoluzione ONU per la moratoria universale, presentata da Italia e Argentina. L’Italia lavora ogni giorno insieme all’Unione europea e ad associazioni come Amnesty International, la Comunità di Sant’Egidio, Nessuno Tocchi Caino, e tante altre realtà che lottano per i diritti e la dignità umana. La lotta alla pena capitale è inserita tra le priorità tematiche su cui l’Italia intende concentrare il suo lavoro in seno al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, cui è candidata per il mandato 2026-2028.
(red)
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