"L'arresto conferma che non facemmo male a riconsegnarlo alle autorità di quel paese che, nella circostanza, sta manifestando una maturità maggiore di tanti soloni che stanno sproloquiando sull'argomento". Lo afferma il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in una intervista a Il Foglio in merito all’arresto di Almasri in Libia. E replica all'opposizione che chiede le sue scuse: "Dovrebbe chiedere scusa al governo chi, per malafede o più probabilmente per scarsa conoscenza dei fatti e degli atti, aveva sostenuto che avevamo rimpatriato un soggetto pericoloso per assicurargli impunità. Se avessero letto con attenzione tutti gli atti finiti dinanzi alla competente giunta parlamentare avrebbero rilevato che fra gli elementi che furono valutati al momento del rimpatrio ci fu anche una richiesta di estradizione di Almasri da parte dell'autorità giudiziaria libica, per processarlo per gli stessi reati".
La riforma della giustizia “non è affatto una riforma contro la magistratura” aggiunge. "Nonostante certe letture ideologiche, con questa riforma l'indipendenza dei magistrati è intatta, salvaguardata e per certi versi rafforzata. Sgomberando il campo da tanti pregiudizi di parte, ci sono tutte le condizioni perché si sviluppi un dibattito rispettoso che entri esclusivamente nel merito del testo. Poi la parola passerà ai cittadini che decideranno per il meglio". Il referendum? "Non si può trasformare in un test politico sul governo perché altrimenti sarebbe svilito e trascurato il vero tema. Con questa riforma l'indipendenza della magistratura è intatta, salvaguardata e per certi versi rafforzata". I militari dell'operazione "Strade sicure" torneranno a occuparsi di Difesa, come auspica Crosetto? "Una progressiva restituzione dei militari ai propri compiti di istituto, accompagnata da un parallelo, progressivo e ulteriore incremento degli organici delle forze di polizia potrebbe essere nell'ordine delle cose. Sono disponibile, come sempre, ad ogni costruttivo confronto su questo tema. L'Italia ha bisogno di uno strumento militare moderno ed efficiente" afferma il ministro. Quindi precisa che “non c'è nessuna divergenza con il mio amico e collega Crosetto. Non ci siamo, peraltro, neanche ancora confrontati sul tema". E aggiunge: “D'altro canto la sicurezza delle nostre città è un'esigenza quotidianamente avvertita dagli italiani che sarà sempre in cima all'agenda di governo". E dei cori fascisti dice: "Alcune goliardiche carnevalate ripropongono in maniera folcloristica atteggiamenti di cui, evidentemente, non si conosce appieno il significato ed alludono a suggestioni sconfitte drammaticamente dalla storia", "questi giovani non si sono resi conto che Fratelli d'Italia e il centrodestra rappresentano e incarnano una proposta politica incentrata sui valori del conservatorismo, del liberalismo, della democrazia, in una prospettiva occidentale ed europea che è antitetica rispetto a qualsiasi forma di totalitarismo. Fascismo incluso. Questo per chiarire che nessuno può strumentalizzare simili episodi deplorevoli per immaginare di poter dare lezioni alla maggioranza. Anche perché a livello giovanile in Italia le intemperanze concretamente più violente e pericolose si riscontrano in altri ambiti e contesti che sono riconducibili e si richiamano ad altre ideologie di matrice antagonistica". (6 nov - red)
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