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La Russia protegge il Parmigiano Reggiano dalle imitazioni

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(26 lug) La Russia ha finalmente accolto la registrazione del Parmigiano Reggiano originale come Denominazione di Origine su tutto il territorio della Federazione. Una notizia che fa bene al made in Italy e alle esportazioni.  “Ora il nome Parmigiano Reggiano potrà finalmente essere pienamente tutelato anche nel territorio della Federazione Russa, sia nell’interesse dei produttori, sia dei consumatori di quel Paese” esulta Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano. “Ora il Consorzio potrà attivarsi per impedire l’uso improprio della denominazione di origine “Parmigiano Reggiano” secondo il quadro di protezione previsto. La norma che consente la protezione è infatti estesa ad una serie di casistiche che spesso sono utilizzate dai contraffattori per utilizzare la fama del “Parmigiano Reggiano” per vendere il loro formaggio. In alcun modo, ad esempio, sarà possibile l’uso di un nome geografico legato al Parmigiano-Reggiano (es. Parma, Reggio Emilia), così come sono vietate le traduzioni – il che consente di intervenire se il termine originale è scritto nella lingua russa secondo l’alfabeto cirillico – e l’utilizzo in connessione con termini come "genere", "tipo", "imitazione" e simili, comprendendo anche il caso in cui l’uso di una denominazione simile possa indurre in errore i consumatori riguardo al luogo di origine e le proprietà particolari di tale prodotto”. (Sis)


SCHEDA / IL PARMIGIANO ALL’ESTERO


Per il Parmigiano Reggiano il mercato dell’export rappresenta 43.500 tonnellate, pari a un terzo della produzione annua. Oggi sono 26 le ditte esportatrici di Parmigiano Reggiano che hanno ottenuto l’autorizzazione all’export nella Federazione Russa, mentre l’export si attesta a circa 10.000 forme, pari ad un valore di 5 milioni di euro. Cifre ancora contenute ma che sono raddoppiate dal 2007 ad oggi.

(© 9Colonne - citare la fonte)