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WILLIAM SHAKESPEARE, “MOLTO RUMORE PER...L’ITALIA”

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WILLIAM SHAKESPEARE, “MOLTO RUMORE PER...L’ITALIA”

Montréal - Padova e la “Bisbetica domata”, “Romeo e Giulietta” tra Verona e Mantova. E poi Venezia e il suo “mercante” senza dimenticare “Otello”, “I due gentiluomini di Verona" e la Messina di “Molto rumore per nulla”. L’Italia era per lo scrittore William Shakespeare fonte di “miti”: è in Italia che nascono le sue storie, Venezia fu l’ambientazione più amata.  E proprio il legame tra le opere di Shakespeare e il nostro paese sono al centro di un dibattito  dal titolo “Shakespeare e l’Italia - Molto rumore per... l’Italia” in programma presso l’ Istituto Italiano di Cultura di Montreal giovedì 6 marzo alle 18.30. L’appuntamento ruota intorno all’antica e controversa questione della paternità delle opere di Shakespeare. Al convegno, durante il quale non mancherà un supporto visivo, Lamberto Tassinari -  ricercatore e scrittore  - affronterà insieme al critico e uomo di teatro Michel Vaïs, tre aspetti decisivi della questione shakespeariana: i rapporti con l’Italia, l’identità dell’autore, John Florio e il rinascimento inglese. Tassinari, docente dell’Università di Montréal, sostiene che John Florio - linguista nato durante il regno di Edoardo VI - sia, infatti, il vero Shakespeare. Le sue ricerche sono racchiuse nel testo  “Shakespeare? È il nome d’arte di John Florio”(Giano Books, 2008, pag. 378). La conoscenza dell’Italia dell’epoca da parte di Shakespeare, come testimoniato da molte sue opere, è il tema che darà il via alla discussione. Sarà inoltre evidenziato il ruolo che l’Italia - geografica, topografica, letteraria e emotiva - occupava nell’opera del Bardo, come era stato soprannominato Shakespeare.  Verrà quindi affrontato l’argomento legato alla paternità delle opere di Shakespeare.  La terza parte del dialogo sarà, invece, dedicata a John Florio – linguista anglo-italiano, nato a Londra nel 1553 e figlio del grande studioso italiano Michelangelo Florio. John Florio, autore del primo vocabolario Italiano-Inglese mai pubblicato, fu definito da uno dei suoi biografi come “l’apostolo del Rinascimento in Inghilterra al tempo di Shakespeare” . Tassinari concluderà la conferenza parlando del ruolo da lui svolto nella questione shakespeariana. (9colonne)


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