Londra - A distanza di appena un anno dalla denuncia della vendita di wine kit per produrre falso vino a danno dei vini italiani più prestigiosi che ha provocato l’intervento dell’Interpol per fermare il commercio in Europa, i furbetti del “vino in polvere” si sono attrezzati per sfuggire alle leggi cambiando semplicemente e fantasiosamente i nomi e così il Barolo è diventato Barollo, il Brunello di Montalcino ora si chiama Montecino, il Valpolicella divenuto Vinoncella, mentre il nuovo nome del Chianti è Cantia che suona molto simile con la pronuncia inglese. Lo ha denunciato la Coldiretti al Vinitaly di Verona dove nel proprio stand nel Centro Servizi Arena - nel corridoio tra i padiglioni 6 e 7 sono stati esposti gli esempi più eclatanti degli espedienti messi in atto per dribblare le normative vigenti a danno delle produzioni italiane che sono tuttora in vendita in Gran Bretagna. (9colonne)
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