(23 feb) Nella notte che ha decretato il trionfo di “Birdman”, anche l’Italia ha i suoi motivi per sorridere: Milena Canonero, infatti, ha vinto l’Oscar per i migliori costumi con “Grand Budapest Hotel”, il film di Wes Anderson ispirato alle opere di Stefan Zweig. La costumista torinese è ormai una habitué dalle parti dell’Academy, visto che quello arrivato nelle scorse ore è il quarto Oscar (nove invece le nomination) dopo i successi nel 1976 con “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick, nel 1982 con “Chariots of Fire” di Hugh Hudson e nel 2007 con “Marie Antoinette” di Sofia Coppola. “E quattro! Congratulazioni a Milena Canonero, eleganza, grazia e talento italiano agli Oscar” twitta il premier Matteo Renzi festeggiando il successo del nostro Paese. “L'oscar a Milena Canonero è un'altra conferma della forza e della vitalità del cinema e della creatività italiana”: così il ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, commenta l'importante riconoscimento ottenuto dalla costumista. “Con il quarto Oscar della sua carriera - aggiunge il ministro - Milena Canonero diventa una delle costumiste più premiate di sempre. Un talento straordinario riconosciuto e apprezzato dai più grandi registi del mondo. La sua vittoria è motivo d'orgoglio per tutta Italia”. Oltre all’Academy, dal palco del Dolby Theatre la vincitrice ha ringraziato Wes Anderson: “Sei come un direttore d’orchestra, un compositore, sei la nostra fonte di ispirazione”. (Red)
SCHEDA / UNA MOSTRA SULL’ECCELLENZA DEI COSTUMI
Un’eccellenza italiana. Un’arte nell’arte. Quella dei costumi, quella degli artisti e degli artigiani che hanno fatto grande il cinema, italiano e internazionale. La omaggia a Roma, a Palazzo Braschi, fino al 22 marzo, la mostra “I vestiti dei sogni. La scuola italiana dei costumisti per il cinema”. Protagonisti i Premi Oscar Piero Tosi (Oscar alla carriera, nel 2013), Danilo Donati (nel 1969 per “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli e nel 1977 per “Il Casanova” di Fellini), Milena Canonero (ben quattro, di cui l’ultimo conquistato nelle scorse ore con “Grand Budapest Hotel”) e Gabriella Pescucci (al lavoro con Martin Scorsese per “L’età dell’innocenza”). Con un progetto di allestimento luci affidato a Luca Bigazzi, tra i più apprezzati direttori della fotografia del panorama contemporaneo, “I vestiti dei sogni” raccoglie oltre 100 abiti originali, decine di bozzetti e una selezione di oggetti, tra i quali spicca l’unicum della pressa che un maestro come Danilo Donati costruì per foggiare i costumi dell’Edipo Re di Pier Paolo Pasolini.
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