La settimana a Montecitorio - Numero 67
dal 26 al 30 maggio
Roma, 30 mag - Nella settimana dal 26 al 30 maggio, i lavori dell’Aula della Camera sono stati caratterizzati principalmente dall’esame del decreto sicurezza, su cui il Governo prima ha ottenuto la fiducia e poi il sì finale con 163 si, 91 no e un astenuto. Il via libera di Montecitorio è arrivato al termine di una seduta fiume protrattasi fino all’alba e ripresa in mattinata e al culmine di un’aspra discussione tra maggioranza e opposizioni anche nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia, dove è stata applicata una doppia tagliola sugli emendamenti e sulle dichiarazioni di voto. Durante il passaggio parlamentare, non è stato modificato il testo approvato dal Consiglio dei ministri, nato da un precedente disegno di legge approvato dalla Camera e arenatosi al Senato, anche perché per correggere alcune coperture finanziarie ci sarebbe stato bisogno di una terza lettura. Il decreto introduce 11 nuovi reati: il più importante è l’occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, con la procedura accelerata di sgombero, che punisce anche chi cooperi all'occupazione. Si tratta di una fattispecie procedibile a querela, ma che diventa perseguibile d'ufficio se perpetrata ai danni di incapaci per infermità o età. Altra norma contestata è quella che punisce da un mese a due anni i blocchi stradali e ferroviari attuati anche attraverso il proprio corpo e che secondo le opposizioni colpisce i movimenti giovanili e ambientalisti. Vengono inoltre aumentate le pene per il deturpamento degli edifici adibiti a pubbliche funzioni. Ma ci sono anche la detenzione di istruzioni per il compimento di atti di terrorismo e per la preparazione e l'uso di sostanze esplosive o tossiche per delitti nei confronti dello Stato (comprese le bottiglie molotov, con la reclusione anche per chi distribuisce o divulga il relativo materiale informativo); e soprattutto il divieto di commercializzazione delle infiorescenze di canapa e di tutti i prodotti che le contengono, compresi oli, resine ed estratti. Una norma questa contestata anche dalle associazioni di settore. Novità anche per le operazioni in mare: rischierà fino a due anni di carcere il comandante di una nave straniera che non obbedisca all'ordine di una nave da guerra nazionale nei casi di visita e ispezione. Si tratta di un’ipotesi che si applicava fin qui al contrabbando di tabacchi e che ora verrà estesa a tutte le attività, incluso il contrasto all'immigrazione irregolare. Undici sono anche le nuove aggravanti introdotte dal decreto: si va dalle truffe effettuate ai danni di persone anziane, all’aver commesso un delitto nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie e all'interno dei convogli passeggeri, alla violenza, resistenza o minaccia a ufficiali o agenti di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza commessa per impedire la realizzazione di infrastrutture destinate all'erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di servizi pubblici, fino all’istigazione a disobbedire alle leggi commessa all’interno di un carcere o dei cpr. Ci sono poi altre norme più specifiche: una delle più importanti, definita anti-borseggiatrici, rende facoltativo e non più automatico il differimento della pena per le detenute incinte o madri di figli fino a un anno, specificando anzi che esso debba essere negato quando sussista il rischio di commissione di ulteriori delitti. La detenzione dovrà svolgersi negli Istituti di custodia attenuata, mentre è prevista la custodia cautelare in carcere per le detenute che evadano o commettano atti tali da compromettere l'ordine pubblico. Inoltre, gli agenti delle forze dell’ordine potranno indossare la bodycam; avranno un contributo per le spese legali sostenute nel caso siano indagati o imputati per fatti inerenti al servizio, fino ad un massimo di 10 mila euro per ogni fase del dibattimento; e potranno portare senza licenza armi non in dotazione ufficiale anche quando non sono in servizio. Tensioni tra maggioranza e opposizioni ci sono state anche in occasione dell’informativa del ministro degli Esteri Tajani sulla situazione a Gaza, mentre la prossima settimana l’Aula anzitutto convertirà in legge l’altro decreto su Pnrr e avvio del prossimo anno scolastico, da convertire entro il 6 giugno: già preannunciata anche in questo caso la questione di fiducia. (Bep)