Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Musica, vino, emozioni:
Ron si racconta
in “Chissà se lo sai”

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Musica, vino, emozioni: <br> Ron si racconta <br> in “Chissà se lo sai”

“CHISSÀ SE LO SAI”, L’AUTOBIOGRAFIA DI RON

“Chissà se lo sai” è l’incontro tra Rosalino Cellamare e Ron: ad ogni capitolo sono legati un ricordo, un sorriso, un’emozione e il sapore di un vino, la sua forte passione che lo ha addirittura portato a produrne uno, a cui ha dato il nome del suo celebre brano “Fra cent’anni”. In “Chissà se lo sai. Tutta una vita per cercare me” (Piemme Spa) Rosalino racconta della sua amatissima famiglia, della piccola Garlasco lasciata e poi ritrovata dopo il successo, della gavetta, dei tanti amici e di quel Dio a lungo invocato e cercato attraverso tortuosi percorsi spirituali. Ron, che in oltre quarant’anni di carriera ha scritto canzoni per artisti come Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Lucio Dalla, Loredana Berté, Anna Oxa, Biagio Antonacci, Tosca, Milva, Ornella Vanoni, riflette tra le pagine sul valore della creatività, sul successo e sull’importanza di rimanere fedeli a se stessi. Mentre guarda con fiducia al domani, spiega com’è giunto, oggi, a trovare la serenità anche attraverso il suo impegno sociale.

 

ROMINA POWER, “TI PRENDO PER MANO”

Mondadori Electa pubblica “Ti prendo per mano”, un romanzo di Romina Power. Daria, la protagonista del libro, alla soglia dei cinquant’anni, si trasferisce in un loft a Soho, New York; è sola, ma con una grande voglia di vivere e il desiderio di dare un nuovo inizio alla sua vita. Daria va a trovare l’anziana mamma a Tubac, una casa affacciata sul deserto dell’Arizona e deve affrontare una notizia inaspettata: la madre ha un tumore, ma non vuole farsi operare e rifiuta le cure. È la cruda realtà contro la quale si infrangono i sogni di Daria: niente più New York, niente gallerie cui mostrare il suo lavoro di scultrice, accantonata la speranza di ricostruirsi una vita affettiva. In questo intenso romanzo in forma di diario e ispirato alla propria esperienza personale, Romina Power si confronta con la malattia e il dolore. Lo fa con delicatezza, alternando diversi registri narrativi. Daria rivive il ricordo struggente di una madre che era stata bellissima e irraggiungibile, ne accetta senza falsi pudori l’inarrestabile decadimento fisico e infine trova la forza per astrarsi dalla drammaticità del presente grazie alla sua pratica spirituale e a una buona dose di ironia. Poco per volta la relazione madre-figlia si inverte: la madre, sempre più debilitata, dipende dalle cure della figlia e torna quasi bambina. La fine è ineluttabile, Daria lo sa, ma lo scorrere lento dei giorni la aiuta a riconciliarsi con il passato e dà un nuovo significato al loro rapporto. “Ti prendo per mano” non è la prima fatica letteraria di Romina Power: nel 1989 pubblica una raccolta di interviste, “Cercando mio padre, Tyrone Power”. Il suo primo romanzo, “Ho sognato Don Chisciotte”, esce nel 2000, seguito da “Upaya”, un cofanetto contenente un mediometraggio, un breve racconto e diario indiano (2005). Nel 2005 traduce “Kalifornia. It’s here now” del maestro spirituale Bhagavan Das.

 

GUIDA ALLA LETTERATURA FANTASTICA

“Guida alla letteratura fantastica” (a cura di Claudio Asciuti, casa editrice Odoya) rappresenta un vero e proprio manifesto programmatico, che nasce dall’esclusione di un’altra serie di generi. Una disamina completa, corposa e definitoria della letteratura – ma con varie incursioni nel cinema, nel fumetto e anche nella musica – fantastica e fantasy. La strutturazione in capitoli crea svariati spartiacque che impediscono al lettore di confondere il fantastico dei poemi omerici con quello di Harry Potter; Don Camillo e Peppone dalla storia dei Kappa giapponesi; la saga di Earthsea di Ursula K. Le Guin dagli elementi fantastici che costellano la Gerusalemme Liberata del Tasso. Il primo macrocapitolo è dedicato alla storia dei vari personaggi: antropologia degli esseri più o meno umanoidi che tutti conosciamo. Qui trovano posto le genealogie di Elfi, Amazzoni, appartenenti al Piccolo Popolo e al Popolo del mare, Troll, Goblin e simili. Si prosegue con il racconto – forse il cuore della trattazione insieme al capitolo sulla Bildung Fantastica – delle grandi saghe: Cavalieri, eroi, regni e imperi. Straordinario l’accostamento di eroi come Gilagmesh e l’ariostesco Orlando; Bilbo Baggins e Don Quijxote; Skafloc (de La spada Spezzata, Poul Anderson) e l’Eretico Wulfgar della saga di Magdeburg di Altieri; gli eroi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin e il calviniano visconte dimezzato. Si passa poi al capitolo sulla Bildung fantastica: una profonda riflessione che fa leggere in modo nuovo Alice nel Paese delle Meraviglie o le avventure del maghetto più famoso del mondo (Harry Potter). Basandosi sul testo di Hans Schumacher, (La letteratura fantastica come iniziazione mancata, 1982), gli autori mettono in luce la valenza del fantasy come archetipo del romanzo di formazione: il passaggio all’età adulta è coadiuvato o impedito da oggetti e personaggi del mondo della fantasia, che assolvono a varie funzioni simboliche. E ancora il legame tra fantastico e paranormale, laddove la definizione di horror o di gotico non soddisfa, come per le storie di fantasmi (Il fantasma di Canterville in primis); le città e le geografie del fantastico; zoologia e teratologia e chi più ne ha, più ne metta. Insomma la Guida più completa e aggiornata sulla letteratura fantasy che sia mai comparsa in una libreria. Riccamente illustrato, questo volume fa parte di una collana che ci ha dato moltissime soddisfazioni: gli appassionati stanno già aspettando che faccia capolino dagli scaffali.

 

“QUANDO GUIDAVANO LE STELLE” DI ALESSANDRO VANOLI

“Troppo poco quello che gli storici sanno davvero degli uomini di cui scrivono, delle loro paure e dei loro sogni; troppo distanti le loro passioni, le loro voci. Proprio per questo è necessario issare le vele e, con gli occhi alle stelle, raccontare semplicemente un viaggio”. È la premessa da cui parte “Quando guidavano le stelle. Viaggio sentimentale nel Mediterraneo” di Alessandro Vanoli (Il Mulino). Sentimentale ma molto reale: in quattro navigazioni il viaggio si snoda dall’Egeo dei tempi di Ulisse alle coste romane di Ostia, da Costantinopoli all’Andalusia, da Ragusa a Cipro e infine da Alessandria d’Egitto a Ravenna. Di porto in porto, di tappa in tappa, ci ritroviamo in epoche diverse, nella Atene del V secolo a.C., a Cartagine alla vigilia della terza guerra punica, nella Valencia del Cid Campeador, nella Genova medievale, a Istanbul, e a Napoli all’inizio del Novecento. Ogni approdo racconterà un pezzo di storia del Mediterraneo, talvolta evocando il ricordo di grandi eventi, talvolta riscoprendo personaggi ormai dimenticati, ma sempre parlando anche di noi e di quel mare che non smette di suscitare speranze. Alessandro Vanoli, storico medievista, è esperto di storia mediterranea. Per il Mulino ha scritto “La reconquista” (2009), “La Sicilia musulmana” (2012) e “Andare per l’Italia araba” (2014).

 

“IL FACILITATORE” DI SERGIO RIZZO

Sergio Rizzo da molti anni racconta malefatte, scempi, collusioni e brutte figure della classe dirigente italiana. Il suo archivio pullula di episodi, ma la sua memoria ne conserva molti di più. È da questa straordinaria esperienza che nasce “Il facilitatore” (Feltrinelli). Chi è il facilitatore? È un uomo che sta al centro di una fitta rete di conoscenze, interessi, legami che uniscono il potere legale a quello illegale, l’imprenditoria e la politica alla mafia e alla massoneria. Il suo compito è portare ordine nel caos, mettere in contatto chi decide e chi esegue, chi propone e chi approva. E far funzionare le cose, facendole scivolare lungo il binario giusto. Adolfo Ramelli ha iniziato come giornalista all’“Eco del Valdarno” e ha perso l’innocenza ancora giovane quando un industriale gli ha mostrato un rotolo di banconote che valeva molte volte il suo stipendio: in cambio di un favore. Un giornalista conosce tanta gente e molto in fretta soprattutto se segue la politica in un paese dove la politica è tutto. E così Adolfo in poco tempo dalla provincia è proiettato a Roma: a ventisei anni, con una Fiat 124 spider blu Francia e un piccolo appartamento vicino a Campo de’ Fiori, si sente arrivato, ma è ancora lontano dall’immaginare dove la corruzione potrà portarlo. Un affresco straordinariamente vero e grottesco del potere italiano, una storia inventata in cui ogni particolare è tratto dalle inchieste di un grande giornalista, una ricostruzione impietosa della realtà con gli strumenti della fiction.

 

PAOLO DI SABATINO PORTA IL JAZZ IN LIBRERIA

Paolo Di Sabatino porta il jazz in libreria: il musicista pubblica, infatti,  il suo primo libro: “Tienimi dentro te”. Tienimi dentro te, un’invocazione alla musica. Tienimi dentro te, un porto sicuro contro le emozioni negative che attanagliano il cuore e la gola. Questo il significato del titolo, che è lo stesso di una famosa canzone di Fabio Concato, amico ed estimatore dell’autore. “Paolo e io non ci conosciamo da molto tempo, ma quando è successo, ‘annusandoci’, come sono soliti fare alcuni musicisti, abbiamo capito che potevamo e dovevamo fare musica insieme, o almeno provarci…” spiega  Concato. “Paolo Di Sabatino - continua - è un musicista e un pianista sensibile e raffinato, anche quando non compone e non suona: lui è così sempre, e questo, se mi è permesso dire, lo espone maggiormente, ma lo arricchisce e lo fortifica nello stesso tempo”. Ma nel libro- dal 29 ottobre in libreria e disponibile anche in ebook -  non c’è solo questo, ci sono il padre maestro, la moglie e i figli, la famiglia, gli amici, la gavetta, e poi ancora l’insegnamento, i concerti. Sono dieci capitoli, come “dieci sono le dita delle mani” dice Paolo Di Sabatino,  il tramite tra la tastiera e la sua anima. Dieci brevi e rari camei nei quali raccontarsi e raccontare la magia della musica, in un fluire di note che diventano parole. Una storia vera, ricca di pathos e coinvolgimento emotivo. Pianista, compositore e arrangiatore, Di Sabatino è nato a Teramo il 26 settembre 1970. Diplomato in pianoforte e jazz, ha partecipato a numerose trasmissioni radio-televisive e suonato in importanti club e festival in Italia e all’estero. Ha collaborato tra gli altri con Mario Biondi, Antonella Ruggiero, Peppe Servillo, Giorgio Albertazzi, Michele Placido, Tullio De Piscopo, Paola Turci. Nel 2015 ha partecipato per la seconda volta, come pianista e arrangiatore, al Festival di Sanremo, con la coppia Di Michele/Coruzzi. Nello stesso anno è stato insignito del prestigioso premio Magna Grecia Awards. È docente e coordinatore del Dipartimento di jazz presso il Conservatorio A. Casella di L’Aquila. (red)

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