Kampala - Uganda e Sud Sudan: due paesi confinanti ma molto diversi, specchio di un'Africa che da un lato cerca di giocarsi la carta dello sviluppo, in un mondo sempre più globalizzato, mentre dall'altro è ancora impegnata a curare le ferite prodotte dalle guerre, a partire da quella dei rifugiati. E' fra questi due poli che si muoverà la missione della Provincia autonoma di Trento, guidata dall'assessora alla cooperazione allo sviluppo Sara Ferrari, che arriverà in Uganda domenica, per una serie di visite ed incontri istituzionali. I settori principali di intervento in Uganda e in Sud Sudan (e anche nella vicina Repubblica democratica del Congo) sono quelli dell'agricoltura e allevamento, dell'educazione professionale, dell'acqua (scavo di pozzi) e della salute (creazione di/sostegno a distretti sanitari), ed infine il supporto alla buona governance. La delegazione trentina si recherà quindi via terra nel Sudan del Sud, a Morobo, una regione che ospita fra l'altro migliaia di rifugiati dalla vicina Repubblica democcratica del Congo, per visitare la scuola agricola e incontrare le autorità. Anche qui, l'intervento della cooperazione trentina, iniziato tre anni fa, si sta configurando come un modello. (9colonne)
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