Bambini sempre più “al chiuso”, tra casa e scuola, e impegnati in giochi sedentari. Un privilegio (di pochi) trascorrere del tempo all’aria aperta: meno di 4 bambini su 10 frequenta i giardini e solo 1 su 4 gioca in cortile. Complice la vita in città, dove vivono la maggior parte dei piccoli: il 37% ( 3 milioni e 700 mila bambini e adolescenti) vive concentrata nel 16% delle aree metropolitane della penisola e ben 1 milione e mezzo di bambini crescono all'interno di 11 grandi centri urbani con una popolazioni superiore ai 250 mila abitanti (dati Save The Children). È invece fondamentale poter trascorrere del tempo in spazi verdi: diversi studi ne hanno dimostrato gli effetti positivi, anche solo potendoli vedere dalla finestra. Giocare all’aria aperta migliorerebbe la capacità di attenzione (Sullivan W. 2001) e la capacità di concentrazione (Kaplan 2008). Ma non solo, il parco svolge un ruolo importante anche dal punto di vista sociale: è un luogo di incontro per bambini e accompagnatori. Ecco allora che i weekend di primavera possono essere il momento giusto per muoversi e riunire la famiglia. Di questi temi parla il sito www.merendineitaliane.it, progetto informativo sostenuto da AIDEPI (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) con il contributo di nutrizionisti, pediatri e psicologi. Negli ultimi anni sono state prodotte evidenze che indicano come sia fondamentale per il bambino poter disporre di momenti di libertà totale per le sue scelte. Il gioco libero inoltre contribuisce positivamente a diversi aspetti dello sviluppo, aiuta a mantenere la concentrazione sul proprio compito, è per una sorta di “palestra”. In questa direzione si inseriscono alcuni progetti del Centro di Ricerca dell’Università di Verona sullo sviluppo motorio nell’infanzia, che puntano anche a riqualificare il territorio, come i parchi didattici realizzati a Treviso e Roma, in collaborazione con l’associazione no profit Laboratorio 0246.
AVVICINARE I BAMBINI AL MOVIMENTO Trascorrere una giornata al parco in famiglia può essere un modo per avvicinare i bambini al movimento. “Il principio fondamentale è che i bambini traggano piacere dall’attività fisica, qualunque essa sia - spiega Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport -. Ecco, dunque, che biciclette, monopattini e skate, possono rivelarsi degli utili alleati per i pomeriggi al parco: oltre ad aiutare equilibrio e coordinazione, e ad essere molto amati dai bambini, consentono infatti di bruciare circa 140 kcal in mezz’ora di attività (per un bambino di circa 8 anni). Benissimo anche i giochi con la palla, intramontabile compagna per bambini di ieri e di oggi: tirare due calci a pallone con papà per una mezz’ora significa bruciare circa 170 kcal. Giocare a pallavolo tutti insieme per un tempo analogo comporta invece un dispendio energetico di circa 180 kcal. Se si prova a dire ad un bimbo di 8 anni: “Giochiamo a 1,2,3 stella!?” probabilmente ci prenderà per marziani. Cambiano le abitudini, cambiano i giochi, ma davvero i cosiddetti “giochi di una volta” sono da mettere nel cassetto dei ricordi? Gli esperti sembrano non pensarla così e consigliano di rispolverarli per i pomeriggi al parco. “Ci sono giochi che stimolano i bambini a muoversi con scaltrezza, mettendo in gioco tante qualità diverse” – commenta Giampietro. Ecco allora che abilità nella corsa, prontezza di riflessi e capacità di fingere sono le doti richieste dal classico Ruba Bandiera. Imperativo correre più veloci di tutti e cambiare direzione per Acchiapparella, gioco tra i più semplici in assoluto, utilissimo per far “sfogare” i bambini più attivi. I saltelli sono invece protagonisti del gioco della campana. Equilibrio e rapidità di movimento sono invece necessari per riuscire in Un, due, tre… stella!. Senza dimenticare l’inossidabile nascondino, con le sue corse e inseguimenti. “Dal momento che nella maggior parte dei classici giochi l’ingrediente fondamentale è la corsa, un bambino può arrivare a consumare mediamente anche 100-120 kcal in 30 minuti” conclude il nutrizionista.
(15 apr - red)