“LA GONNA BRUCIATA” DI GABRIELLA LABATE RIEFOLI
“La gonna bruciata” è il titolo del primo romanzo di Gabriella Labate Riefoli, pubblicato da Historica. La protagonista Sara ripercorre gli eventi più importanti della sua esistenza - dall’adolescenza all’età adulta - tra gioie e dolori, delusioni e speranze: un vero e proprio diario, scritto in prima persona. Showgirl, attrice, autrice, romana, Gabriella Labate Riefoli, dopo aver studiato Danza classica e moderna a Roma e in vari stage internazionali, nel 1987 debutta nel mondo dello spettacolo con la compagnia del Bagaglino, sotto la direzione di Pierfrancesco Pingitore, con il quale inizia un lungo percorso lavorativo in molte commedie teatrali e show televisivi di notevole successo. Dalla striscia quotidiana su Canale 5 – Il TG delle vacanze – alla prima edizione di Scherzi a parte, passa a Sky, come giurato nel talent show Celebrity, per passare poi anche sul grande schermo. Apre e dirige una scuola di danza e continua a esprimere la sua spiccata versatilità come direttore artistico di eventi teatrali, tour musicali e programmi televisivi. È sposata con il cantautore Raf, con il quale collabora come coautrice e direttore artistico: due i figli della coppia, Bianca e Samuele. Passione e desiderio di rivalsa animano la trama del suo primo romanzo, “La gonna bruciata”: Sara nasce a Roma, da una famiglia umile, un’infanzia e un’adolescenza (non facili) vissute accanto a una madre premurosa e a un padre violento (a suo modo). L’incontro, all’età di 10 anni, con il coetaneo Miki - che nasconde un intimo segreto - segna per la “bambina” il punto di svolta: “Miki era l’entità perfetta dell’amore, fatto di carne e cuore, nella sua imperfezione”. Gli ostacoli della vita mettono a dura prova la protagonista, ma non le impediranno di raggiungere la serenità appagante della piena coscienza di sé e di cercare l’Amore: un ideale più forte delle ingiustizie, delle sofferenze, anche più della vita stessa: “Perché ora so che gli eventi, il destino, non puoi controllarli e ogni attimo è sempre quello giusto per dire e dare amore”. La prosa è diretta, volutamente priva di un linguaggio altisonante. Passa da un diario-parlato asciutto e provocatorio di una Sara bambina, tipico di un’adolescente, a uno stile più cauto e riflessivo di una Sara donna, adulta. Il romanzo non ha un’ambientazione autobiografica: è un racconto di fantasia, ma ispirato da fatti di cronaca e da racconti rivelati all’autrice, che ha così composto la storia come in un mosaico di ricordi ed emozioni, impersonificandosi sempre nell’immenso dolore di chi è stato vittima di episodi così drammatici, e rendendo volutamente crudi gli argomenti trattati. Curiosità: Gabriella Labate si firma per la prima volta anche con il cognome del marito. “Quando ero piccola mi piaceva l’abitudine, che si è andata un po’ perdendo come tante altre tradizioni, che avevano le donne di aggiungere il cognome del marito acquisito dopo il matrimonio. Il mio è Labate in Riefoli, i miei figli sono Riefoli”.
"QUARTO PIANO, INTERNO TREDICI" DI PIA NAPOLI: DOMENICA LA PRESENTAZIONE A SALERNO
Si tiene domenica 17 aprile, a partire dalle 18 presso l' Arco Catalano di Palazzo Pinto, a Salerno, la presentazione del libro "Quarto piano, interno tredici" di Pia Napoli. Nel suo esordio letterario la scrittrice salernitana ci porta al centro di un confronto generazionale tra due individui, tra due storie, una donna dei giorni d' oggi e un uomo del secolo scorso, sessantottino prima brigatista poi. Un incontro tra epoche diverse: da un lato la genesi di una parte della "Storia" e le sue conseguenze irreversibili, dall' altra una vita in costruzione, tra mille dubbi e desideri a volte inespressi. "Il libro nasce come una sperimentazione, una "opera prima" che trova la sua realizzazione in un sogno da tempo coltivato - ha commentato Pia Napoli -. Quarto piano, interno tredici è un racconto che affonda le sue radici in una mia grande passione: gli Anni di piombo, la ricerca della verità di una stagione storica che ha dato alla luce una ' lotta' sociale che ha lacerato profondamente l' identità, i sogni, la vita dei giovani di ieri, degli adulti di oggi". Edito da Gaia editrice di Francesco D' Amato, il libro ha due illustri contributi in postfazione: del giornalista Marcello Napoli, firma de Il Mattino e dell' onorevole Gero Grassi, vicepresidente Gruppo PD alla Camera dei deputati e membro della nuova Commissione d' inchiesta sul Caso "Moro 2". "La sua onestà, la sua passione, la sua ostinazione nella ricerca della verità - ha sottolineato l' autrice parlando dell' On. Grassi - e soprattutto la sua disponibilità verso gli altri, verso i giovani, hanno riacceso in me la speranza in un mondo migliore". Una "chicca" è la copertina, alla cui creazione e realizzazione ha lavorato Luca Raimondo, affermato fumettista nel panorama italiano. Pia Napoli è nata a Napoli il 27 maggio 1972 e vive a Salerno da sempre. Laureata in Economia, esperta di Pianificazione e progettazione strategica per lo sviluppo locale. Quarto piano, interno tredici è il suo primo libro. (PO / red)
TORNA “IL MANUALE CENCELLI” DI RENATO VENDITTI
Dicono che fu inventato nel 1968, ma è un classico, un "sempreverde" della politica italiana. Dicono che non esista, che sia solo un'espressione proverbiale: ma il “Manuale Cencelli” continua a essere invocato - e seguito - ogni volta che in Italia la politica deve procedere alle grandi nomine per i ministeri, gli enti, le cariche pubbliche di ogni tipo. Il Manuale Cencelli non era - non è - solo una guida alla spartizione dei posti di potere fra i partiti. È un meccanismo perfetto basato su formule algebriche. “Il Manuale Cencelli” di Renato Venditti, uscito in prima edizione nel 1981 presso Editori Riuniti, torna pubblicato da Compagnia Editoriale Aliberti in una nuova edizione arricchita da un'intervista esclusiva di Mariella Venditti a Massimiliano Cencelli, con prefazione di Luca Telese. Si tratta di un classico del giornalismo politico italiano: il testo che meglio spiega in cosa esattamente consista questo metodo e con quali modalità venga applicato. Inventato da un oscuro ma geniale portaborse, Massimiliano Cencelli, il Manuale con ogni probabilità circolava stampato tra i dirigenti politici dell'epoca. Calcolava la forza di ogni corrente tendendo conto delle percentuali ottenute ai congressi e divideva in categorie di importanza decrescente i posti appetibili: i ministeri sono ripartiti in "grossissimi", in "grossi", "piccoli", e "senza portafogli". I tempi, dal 1968, sono cambiati. C'è la Seconda Repubblica, dicono, è finita la partitocrazia. Ma il Cencelli resta, in Italia, il punto di riferimento, la chiave per capire come funziona il potere, oggi come ieri. Renato Venditti (1926-2015), nato e vissuto sempre a Roma, ha cominciato a fare il giornalista da giovanissimo. Stimato notista politico, ha lavorato prima per l'Unità e poi per Paese Sera. Nel 1983, dopo la chiusura di Paese Sera, ha iniziato a collaborare con l'Agl, l'agenzia dei quotidiani locali del Gruppo Espresso. Decano della sala stampa di Montecitorio, per gran parte della sua carriera ha raccontato senza condizionamenti le vicende della Democrazia Cristiana, guadagnandosi la stima dei suoi massimi esponenti. Oltre al “Manuale Cencelli” (Editori Riuniti 1981) ha scritto il romanzo “La cricca. Vita di famiglia nella dittatura” (Nutrimenti 2008).
“COLOSSEO VENDESI” DI MARCELLO SORGI
In “Colosseo vendesi” (Bompiani), Marcello Sorgi racconta “una storia incredibile ma non troppo”. Primavera 2017. Vendere il Colosseo per ridurre il debito pubblico: per quanto incredibile, l’ipotesi avanzata da un economista dal nome rivelatore, Ermanno Buio, sulla prima pagina di un quotidiano romano in crisi prende corpo nella Capitale grazie alla combinazione di una serie di fattori imprevedibili. Il Governo dei Ragazzi è caduto dopo che il suo Capo ha perso le elezioni; al suo posto è arrivato un Successore privo di scrupoli, pronto a tutto pur di salvare l’Italia dal default, scaricando su chi lo ha preceduto le colpe di una situazione ingestibile. “Il Vento”, diretto da uno stravagante cronista di nera, Dino Bricco, si trova così al centro di una vicenda internazionale, in cui i mercati e i grandi quotidiani che li rappresentano, il “Financial Times” e il “Wall Street Journal”, premono perché l’Italia risani al più presto il suo bilancio. E spunta a sorpresa uno sceicco arabo, Ibn Al Taib, che vuole togliersi il capriccio di comperare il monumento più conosciuto al mondo, smontarlo e portarselo a casa. Nei palazzi romani della politica si moltiplicano le opposizioni a un piano che rasenta la follia, ma il Successore è inarrestabile, e uno dopo l’altro riesce a piegare tutti gli ostacoli che si affacciano sul suo cammino e le molte resistenze istituzionali. Tutti i protagonisti però ignorano un’angosciosa profezia che grava sul Colosseo e su Roma. Sarà questo dettaglio niente affatto trascurabile a provocare in conclusione un inatteso capovolgimento. Marcello Sorgi tiene un taccuino quotidiano dedicato ai fatti della politica italiana sulla “Stampa”, di cui è stato direttore per sette anni, poi corrispondente da Londra, ed è oggi editorialista. Ha lavorato in Rai, dove ha diretto il Tg1 e il Giornale radio. A lui è affidata la nota politica del giorno del programma Agorà, in onda su Rai3. Ha scritto per Sellerio La testa ci fa dire, dialogo con Andrea Camilleri (2000), e per Rizzoli Edda Ciano e il comunista (2009), Le amanti del vulcano (2010), Il grande dandy (2011) e Le sconfitte non contano (2013).
“LA DIETA CHE TI CAMBIA LA VITA” DI ROSANNA LAMBERTUCCI
“Perché così tante donne, e anche molti uomini, incontrano difficoltà quando provano a dimagrire o quando vogliono mantenere nel tempo il peso raggiunto con tanta fatica? È innegabile che, non appena la cintura comincia a stringere, ci colpevolizziamo puntando il dito su grassi, dolci e carboidrati in generale. In parte questo è vero. Ma ciò che secondo gli studiosi influisce in maniera diretta sul peso sono, in realtà, le oscillazioni della glicemia con la conseguente secrezione di insulina, l’ormone della fame e dell’accumulo di peso. È questo probabilmente l’aspetto più importante che risponde alla domanda: perché non riesco a dimagrire?”: in “La dieta che ti cambia la vita. Il mio nuovo viaggio dimagrante” (Mondadori) Rosanna Lambertucci ci porta ottime notizie dal fronte del dimagrimento, della salute e del benessere. I più recenti studi scientifici hanno dimostrato il fallimento delle famigerate diete ipocaloriche. La perdita di peso, e di grasso, non dipende solo dalle calorie giornaliere assunte attraverso l’alimentazione, ma risiede nell’equilibrio glicemico. Grazie agli studi di nutrigenomica oggi si può affermare con assoluta certezza che saper scegliere gli alimenti giusti, assumerli attraverso una precisa sequenza e apprendere come combinarli, imparando anche a rispettare gli intervalli tra un pasto e l’altro, ci permette di essere certi di dimagrire. Con “La dieta che ti cambia la vita" la divulgatrice più famosa d’Italia ti aiuterà a scoprire gli effetti degli alimenti sul tuo organismo allo scopo di perdere peso senza soffrire la fame. La silhouette si modificherà, giorno dopo giorno, regalando un vero e proprio effetto lipoaspirante, preservando i muscoli e anche la bellezza, la luminosità e la tonicità della pelle. Un percorso che comincia con sei settimane per poi durare tutta la vita. Rosanna Lambertucci, giornalista, scrittrice, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici, è stata l’antesignana dei programmi dedicati alla salute e al benessere. Il suo “Più sani più belli” è ancora un seguitissimo appuntamento sul Web (www.piusanipiubelli.it) e un magazine omonimo. Ha pubblicato numerosi libri fra cui, per Mondadori, “Più magri più belli”, “La dieta integrata”, “La salute vien mangiando”, “Il viaggio dimagrante”, “Le diete della salute”, “Dimagrire con i perché”, “E sono corsa da te”.
GIANCARLO DE CATALDO, "COME SI RACCONTA UNA STORIA NERA“
I gialli non gli piacevano nemmeno. Poi un’estate, grazie a un libraio, Giancarlo De Cataldo ha cambiato idea. Ed è diventato l’autore di indimenticabili storie di genere, capace di tradurre in fiction la dura realtà del crimine in bestseller come “Suburra” e “Romanzo criminale”. In "Come si racconta una storia nera" (Rai Eri) ricorda le molte e varie letture che hanno costellato il suo percorso, ripercorre le lezioni apprese nel tempo anche nel prezioso laboratorio della scrittura a quattro mani con Carlo Bonini, riassume il grande cambiamento che il genere poliziesco ha conosciuto in questi anni anche grazie ad altre forme narrative, come le serie televisive. E si pone domande fondamentali per chi aspira a diventare autore di “Storie nere”. Quanto pesa la contaminazione della realtà? C’è differenza tra “raccontatore di storie” e scrittore? Come si costruisce un personaggio? Come ci si immedesima nel “cattivo”? Come si trasforma un romanzo in un film? Le sue risposte e le sue riflessioni danno vita a un racconto in sé appassionante, che è nel contempo summa di un’esperienza personale e indispensabile guida. Giancarlo De Cataldo è nato a Taranto e vive a Roma. Magistrato e scrittore, ha pubblicato, tra gli altri, Romanzo criminale (2002 e 2013); Nero come il cuore (2006, il suo romanzo di esordio); Nelle mani giuste (2007); Onora il padre. Quarto comandamento (2008); Il padre e lo straniero (2010); Io sono il Libanese (2012 e 2013); con Carlo Bonini, Suburra (2013 e 2014) e La notte di Roma (2015). Romanzo criminale è stato trasposto in una versione cinematografica di successo da Michele Placido, e ha ispirato una serie televisiva su Sky. Recentemente anche Suburra è stato portato sul grande schermo.
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