Il sistema delle costruzioni italiano continua a consolidarsi all’estero: nel 2015 sono stati aperti 231 nuovi cantieri dalle aziende italiane, per un valore totale di 17,2 miliardi di euro. Complessivamente i cantieri avviati dalle nostre imprese nel mondo salgono a 617, per un controvalore complessivo di 87 miliardi. Il 2015 è stato l’undicesimo anno consecutivo di crescita del fatturato prodotto oltreconfine che ha raggiunto quota 12 miliardi di euro: +14,5% rispetto al 2014, +286% rispetto al 2004. È quanto emerge dal Rapporto Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane di costruzione all’estero, presentato oggi alla Farnesina congiuntamente con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Un dato molto significativo soprattutto se confrontato con il calo che le stesse imprese, parte del campione, hanno riscontrato nello stesso periodo nel mercato nazionale: -24,3%. (Red)
EDILIZIA, RAPPORTO ANCE: ALL’ESTERO IL 70% DEL FATTURATO
Roma, 4 ott - La forbice tra il fatturato estero e quello nazionale delle imprese italiane delle costruzioni, che si è creata da tempo, continua, sempre più, ad ampliarsi. Il peso della componente estera del fatturato rispetto all'attività globale delle stesse aziende è passato dal 31% del 2004 a ben il 70% nel 2015, un valore mai raggiunto prima e che coinvolge tutte le classi dimensionali d’impresa. È quanto emerge dal Rapporto Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane di costruzione all’estero, presentato oggi alla Farnesina congiuntamente con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Un dato molto significativo soprattutto se confrontato con il calo che le stesse imprese, parte del campione, hanno riscontrato nello stesso periodo nel mercato nazionale: -24,3%. (Red)
EDILIZIA, RAPPORTO ANCE: NUOVI MERCATI IN 89 PAESI
Roma, 4 ott - Nel 2015 le imprese italiane hanno operato in 89 Paesi, conquistando 11 nuovi mercati: Germania, Regno Unito, Repubblica ceca, Ungheria, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Isole di Capoverde, Niger, Indonesia e Laos. Le imprese italiane consolidano il loro posizionamento nei Paesi più sviluppati: nel 2015 il 42% delle nuove commesse appartiene all’area dei paesi Ocse, per un importo complessivo di oltre 7 miliardi. Un risultato altrettanto positivo nei paesi G-20, dove il valore dei lavori acquisiti nel 2015 è stato di 5,6 miliardi. È quanto emerge dal Rapporto Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane di costruzione all’estero, presentato oggi alla Farnesina congiuntamente con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Il 50% delle nuove commesse acquisite nel 2015 – rileva il Rapporto - è concentrato in Europa, un dato che conferma l’incremento registrato a partire dallo scorso anno e deriva dall’aumento della competitività e dalla solidità delle imprese italiane. Cresce notevolmente nel 2015 anche la quota di nuove commesse in Medio Oriente: dal 5,3% del 2014 al 20,6% del 2015, grazie soprattutto ai nuovi lavori in Qatar (3,1 miliardi). Complessivamente l’area geografica che continua a mantenere la leadership nel portafoglio lavori è il Sud America dove si concentra il 23,1% dell’intero valore delle commesse a cui partecipano le aziende italiane. (Red)
EDILIZIA, RAPPORTO ANCE: FERROVIE E STRADE FULCRO OLTRECONFINE
Roma, 4 ott - Il settore ferroviario, con il 24,2% dell’intero valore delle commesse, si conferma la tipologia di opera maggiormente realizzata dalle imprese italiane. Seguono le opere stradali, con una quota pari al 22,3%, e quelle idrauliche con il 15%. È quanto emerge dal Rapporto Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane di costruzione all’estero, presentato oggi alla Farnesina congiuntamente con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. In aumento anche l’edilizia, sia residenziale che non residenziale, che rappresenta oltre l’8% del portafoglio lavori. Per quanto riguarda i contratti di concessione, nel 2015, le imprese italiane partecipano a 22 progetti all’estero, per un valore complessivo di 33,8 miliardi di cui circa 4,5 di loro diretta competenza. La quota predominante è quella delle autostrade (il 55% dei contratti in essere), seguita da ospedali (18%) e generazione e distribuzione di energia elettrica (12,4%). (Red)
EDILIZIA, RAPPORTO ANCE: ITALIA INDIETRO IN AIUTI ALLO SVILUPPO
Roma, 4 ott - L’Italia spende ancora poco nella cooperazione internazionale. Secondo lo studio dell’Eurpean International Contractors (EIC) il nostro Paese, nel 2014, ha stanziato lo 0,19% del proprio Pil come aiuto allo sviluppo, un valore sensibilmente inferiore alla media Ue (0,49%). Inoltre, solo l’1,3% dei trasferimenti italiani ha riguardato investimenti in infrastrutture contro una media europea dell’11,1%. La Germania riserva a questo tipo di interventi un quarto degli aiuti totali (25,3%), l’Olanda il 16,3%, la Francia il 14,4%. È quanto emerge dal Rapporto Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane di costruzione all’estero, presentato oggi alla Farnesina congiuntamente con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. (4 ott - Red)
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