GALENO DI PERGAMO, UN MEDICO GRECO A ROMA
Galeno, medico e filosofo greco, ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo della medicina occidentale, influenzandola per oltre tredici secoli. Ma chi era davvero Galeno di Pergamo? Quali segreti si nascondono nella biografia del medico che segnò una nuova era della storia della medicina? Quali i motivi di una fama che durò per così tanto tempo? Véronique Boudon-Millot, con il libro “Galeno di Pergamo. Un medico greco a Roma” (Carocci, pp. 366, 29 euro, traduzione di Maria Luisa Garofalo) apre uno scorcio sulla vita e sulla professione di Galeno, a partire dalla sua infanzia e fino alla sua maturità, attraverso i viaggi, lo studio, il rapporto con gli imperatori, le dimostrazioni anatomiche e i successi che la professione medica gli valse nella Roma imperiale. Attraverso un’attenta ricostruzione storica e le parole dello stesso Galeno, l’autrice offre al lettore una biografia minuziosa e affascinante che ne ripercorre la vita e la carriera: dalla cura dei gladiatori a quella degli imperatori, dalle origini a Pergamo ai suoi viaggi a Smirne, Corinto, Alessandria e infine Roma, ai tempi dell’apogeo dell’Impero. Un viaggio alla scoperta delle radici della medicina occidentale e di uno dei suoi principali fondatori.
STORIA LEGGENDARIA DELLA MUSICA ROCK
È disponibile in libreria la nuova “Storia leggendaria della musica rock” di Riccardo Bertoncelli e Gianni Sibilla (Giunti): un volume che ripercorre come un racconto i miti, le canzoni, gli album del rock, dalle origini ai giorni nostri, da Elvis alla musica digitale. Uscito per la prima volta nel 1999, il libro torna nei negozi per la terza volta, in una versione deluxe (pp. 352, € 19.50) divisa in due parti: la prima dalle origini al classic rock, a cura di Riccardo Bertoncelli; la seconda dal punk ai giorni nostri, a cura di Gianni Sibilla. Un’edizione monstre, definitiva, con oltre 100 pagine in più di nuove leggende, nuovi racconti, nuovi consigli di musica da ascoltare, leggere e vedere. Bertoncelli e Sibilla hanno scelto le storie del rock più che la Storia. Il suo percorso viene ricostruito attraverso gli episodi leggendari, con una galleria di personaggi e aneddoti che sono già mitologia: dalla nascita del rock ‘n’ roll, passando per Beatles, Rolling Stones, Springsteen, il punk, il grunge, l’alternative e l’indie, per arrivare all’avvento degli mp3 e alla nostalgia retromaniaca degli ultimi anni. “Storia leggendaria della musica rock” racconta artisti e movimenti attraverso una serie di storie intrecciate tra loro, a comporre in un coloratissimo mosaico gli ultimi cinquant’anni di musica giovane, con tutti i grandi eroi, gli eventi storici, le novità, gli scandali, le illusioni e disillusioni che hanno segnato profondamente l’immaginario collettivo del secolo scorso e ancora nel primo decennio del nuovo millennio. Completano il racconto due mega-playlist per accompagnare la lettura, curate da Gianni Sibilla: una con oltre 350 album e 4500 canzoni, tutta la musica del libro; e una con le 300 canzoni più leggendarie del rock. Le playlist si possono ascoltare in streaming all’indirizzo http://bit.ly/LeggendeRockPlaylist. Riccardo Bertoncelli ha scritto nel 1973 la prima storia del rock edita in Italia, “Pop story”, e dal 1995 cura per Giunti l’area musicale “Bizarre”. Tra le opere a lui più care, “Sgt. Pepper’s - La vera storia”, con Franco Zanetti, e la monumentale serie che da lì è nata, “Gli anni d’oro della musica rock”, milleduecento pagine complessive dedicate alla seconda metà degli anni ’60. Gianni Sibilla ha pubblicato per Bompiani due importanti saggi sulla musica contemporanea, “I linguaggi della musica pop” e “Musica e media digitali”. Si occupa di pop e rock sia in Università (dirige il Master in Comunicazione Musicale della Cattolica di Milano), sia come giornalista (è caporedattore di Rockol.it).
CATERINA DA SIENA, UNA MISTICA TRASGRESSIVA
La straordinaria modernità di Caterina da Siena nel racconto di un grande storico. In “Caterina da Siena. Una mistica trasgressiva” (Laterza, traduzione di L. Falaschi) André Vauchez punta l’attenzione sulle molte contraddizioni della vita di Caterina da Siena, tali da rendere vano ogni tentativo di classificarla. In rottura con la famiglia e con tutti gli affetti ‘carnali’, pur convinta sostenitrice della superiorità della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, Caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere più libera ed efficace nella sua azione a favore della Chiesa e della sua riforma. Si è considerata una messaggera di Dio incaricata di recapitare all’umanità moniti e consigli per il conseguimento della salvezza, ma non ha preteso di essere imitata nel suo genere di vita né di fare scuola su questo. Il suo comportamento e il suo modo d’intervenire nella storia sono innovativi, in quanto non ha esitato a uscire dalla sfera privata per invadere lo spazio pubblico e a rovesciare a proprio vantaggio il rapporto di dipendenza che normalmente le donne intrattenevano nei confronti degli uomini, dei potenti di questo mondo e dei dotti. Favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione e quella di altre donne coeve ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell’Occidente, aprendo la strada a un ‘cattolicesimo al femminile’. Ma lei è l’unica il cui ricordo abbia attraversato i secoli e fino a oggi non abbia mai cessato di esercitare il suo influsso sulle menti.
UNA NONNA DA PANICO
Doris è una nonnina di 97 anni con un carattere tutto pepe. Tommi un ragazzino di 14 anni, che condivide con Doris una profonda paura delle proprie emozioni. Insieme scoprono che un ragazzo e una nonna possono cambiare il mondo. E lo faranno, con l’aiuto di tutti, ma soprattutto della piccola Aury. Mentre sognano e progettano un nuovo futuro, imparano a conoscersi, a rispettarsi, a crescere. È la trama di “Una nonna da panico” (Franco Angeli) di Astrid J. Ricci (pseudonimo dell'autrice) che ama scrivere libri per ragazzi e non solo. Ha tre bambini e vive in un paesino isolato, arroccato su un sasso, da cui cerca di non uscire mai. Lì c'è tutto: dalla finestra del salotto può vedere il mare, che adora, e accede al resto del mondo dal suo computer. Scrive rigorosamente a penna; ancora non ha capito cosa sia facebook.
“L’IMBECILLITÀ È UNA COSA SERIA”
“Ogni epoca ha i suoi tromboni, così come ha i suoi bugiardi, i suoi furfanti, e ovviamente i suoi imbecilli”: è la riflessione da cui prende le mosse il filosofo Maurizio Ferraris nel pamphlet “L’imbecillità è una cosa seria”, edito dalla casa editrice Il Mulino. “L’umano ‒ io e voi ‒ è essenzialmente (e non accidentalmente) un imbecille, un animale inerme, privo di bastone (in-baculum), e dunque bisognoso di quelle armi che sono la tecnica, la cultura, l’arte e la scienza, insomma di quello che tanto confusamente si chiama ‘mondo dello spirito’ – spiega l’autore -. Armi a doppio taglio, che da una parte suppliscono alle sue deficienze, e dall’altra lo rivelano per quello che è”. Ferraris insegna Filosofia teoretica all’Università di Torino, dove dirige il LabOnt (Laboratorio di ontologia). Ha scritto oltre cinquanta libri, tra cui, per il Mulino, “L’immaginazione” (1996).
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