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Le lettere di Alberto Moravia a Elsa Morante

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Le lettere di Alberto Moravia a Elsa Morante

“Nella corrispondenza che Moravia indirizza a Morante tra il 1947 e gli anni ottanta si confrontano un uomo e una donna, e insieme due grandi scrittori del Novecento. Il valore dei documenti qui raccolti sta allora nella testimonianza intima di un legame in cui la vita non può mai essere del tutto separata dall’arte, tanto che l’amore, nulla di più privato e al contempo di più letterario, si proietta in una dimensione altra, universale. Lo dimostrano queste lettere di Moravia scritte di getto, con verità non meditata e con quel pudore che non impedisce di condividere emozioni, idee e inquietudini […]. Uniti e insieme divisi, per l’intera vita. Li dividono la diversità di carattere, le origini – borghesi per lui e modeste per lei – che pesano sin dai primi momenti sugli equilibri della relazione […]. A unirli è soprattutto ‘il demone della letteratura’ che nella corrispondenza si manifesta di rado, ma onnipresente a un livello sotterraneo e pronto ad affacciarsi quando la vita lo richieda”. Inizia così l’introduzione di Alessandra Grandelis, alla raccolta di lettere di Alberto Moravia a Elsa Morante, intitolato “Quando verrai sarò quasi felice” (Bompiani).

 

 

CINEMA, MORANDINI 2017: ECCO I PROMOSSI E BOCCIATI DELL’ANNO

Torna la bibbia dei cinefili: il Morandini 2017. Tutte le novità della nuova edizione del Dizionario dei film e delle serie televisive (27.000 film, 16.500 su carta, 27.000 nella versione digitale), saranno presentate domani, sabato 19 novembre, presso la sala Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi, in occasione di Bookcity Milano (ore 16.00 - via Rovello 2, Milano). Con l’autrice Luisa Morandini, interverranno il critico cinematografico Steve Della Casa, Piera Detassis, critico e presidente della Fondazione Festival del Cinema di Roma e altre personalità del mondo del cinema. Tutti per raccontare lo stato dell’arte del cinema italiano e internazionale, sfogliando le schede del Morandini 2017 a partire dalla “prima pagina”. La copertina infatti è dedicata quest’anno a “La pazza gioia” di Paolo Virzì. Un importante riconoscimento che ogni anno viene assegnato dagli autori del dizionario a una pellicola italiana della trascorsa stagione cinematografica. Per il regista toscano dunque la copertina e un 4 stelle in pagella. Voto che gli ha permesso di superare la concorrenza di altre pellicole italiane di successo della scorsa stagione come i pluripremiati “Lo Chiamavano Jeeg Robot” dell’esordiente Gabriele Mainetti e “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese. Tre stelle e mezzo a entrambi. Così come all’ultimo di Checco Zalone “Quo Vado?” che ha sbancato il botteghino. Ma soprattutto sull’amore nel carcere minorile che è la storia di “Fiore” di Claudio Giovannesi (4 stelle).  Ma questo è l’anno dei documentari a 5 stelle: tante ne hanno ricevute (il massimo giudizio) dagli autori del Morandini 2017 i lavori di Patricio Guzmàn “La Nostalgia Della Luce” e “Human” di Yann Arthus-Bertrand. Tornando ai film: 4 stelle invece sono state assegnate a “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino. Quattro anche a “La Grande Scommessa” di Adam McKay e al premio Oscar “Il Caso Spotlight” di Thomas McCarthy. E al remake de “Il Libro della Giungla” di Wolfgang Reitherman. Con queste 4 stelle il lungometraggio è a tutti gli effetti il migliore di quelli tratti dal libro di Kipling. Sfogliando il Morandini infatti il classico cartone Disney del ‘67 ha soltanto 2 stelle. Non convincono gli autori del dizionario il nuovo episodio della saga di “Star Wars”. “Ritmo alacre, efficace montaggio in parallelo, ma il ginger glielo dà solo l'arzillo vecchietto Harrison Ford”. Riporta la scheda de “La minaccia fantasma” di J.J. Abrams. Giudizio: 2 ½. Lo stesso per “Fuocoammare”: nonostante i premi alla Berlinale 2016. Perplessità anche per “The Danish Girl”: 2 ½.

 

FATO E FURIA, COSI’ CADONO LE MASCHERE DI GROFF

Per alcuni la vita è sogno. Lotto e Mathilde, il ragazzo d’oro e la principessa di ghiaccio, si conoscono alla fine dell’università e si sposano subito: giovani, bellissimi e innamorati, si avviano verso un destino di felicità. Lotto depone senza troppo dolore le ambizioni da attore per diventare celebre come autore teatrale, e Mathilde si rivela la moglie ideale, la musa silenziosa: lui ama le luci della ribalta e lei sceglie il riparo delle quinte, lui è fiducioso e aperto verso le persone e il futuro, lei è più oscura e sfuggente. Ventiquattro anni di matrimonio per una coppia perfetta, quella che vedono - o credono di vedere - tutti da fuori: ma basta cambiare punto di vista e la maschera cade. Il fato cala senza pietà; e Mathilde è la furia che libera un carico di rivelazioni. Con la sua scrittura intensa e luminosa Lauren Groff è riuscita a dare  in  “Fato e furia” (Bompiani, traduttore: T. Pincio) grande respiro narrativo a quella che si può leggere come una pièce teatrale, una tragedia animata da due personaggi folgoranti: perché ogni storia ha due facce, e la chiave di un matrimonio non è la verità, ma il segreto. Lauren Groff è nata nel 1978 a Cooperstown, nello Stato di New York, vive in Florida e ha due figli. È autrice dei romanzi I mostri di Templeton, apprezzato da Stephen King, Arcadia e Fato e furia, finalista al National Book Award 2015, segnalato tra i migliori libri del 2015 per Amazon, il “Washington Post”, “Kirkus” e il “Library Journal”, e indicato da Barack Obama come miglior romanzo dell’anno.

 

FUMETTI: ESCE “FAITH”, LE AVVENTURE DELLA SUPEREROINA CURVY

 

Grande attesa per l’uscita del primo numero di “Faith”. Il fumetto sulla prima supereroina curvy, pubblicato negli Usa da Valiant Comics e portato in Italia da Star Comics. Questo lancio segue il successo della presentazione in anteprima, nei giorni scorsi, durante l’ultima edizione del salone Lucca Comics&Games, a cui ha anche partecipato Francis Portela, uno dei disegnatori delle storie di “Faith”. Negli Usa la miniserie è stata pubblicata nell’estate scorsa ed ha raggiunto il primato della quinta ristampa più rapida della storia del fumetto. “Anche il pubblico italiano ha dimostrato un notevole interesse per le avventure di questa bionda blogger che di notte si trasforma in un’eroina extralarge”, ha dichiarato Claudia Bovini, direttore editoriale della Star Comics, casa editrice perugina nota per le sue numerose collane di manga e supereroi. “Molto numerose sono state le richieste di questo albo durante Lucca Comics e anche gli ordini dalle fumetterie sono in crescita. Nonostante la sua mole, Faith sembra proprio destinata a volare alto nelle classifiche dei supereroi!” Nella versione italiana, il fumetto ha un formato di 17x26 cm, brossurato, una foliazione di 128 pagine a colori e un prezzo di 8,90 euro. Oltre che nelle fumetterie e nelle librerie, potrà essere acquistato anche online su Amazon. Il numero 1 contiene la storia dal titolo “Hollywood e la vigna”. Sfogliando le pagine dell’albo, si scopre che la bionda e cicciottella Faith Herbert aveva sempre desiderato essere un supereroe, fino a quando scopre i suoi poteri telecinetici nascosti. Di giorno, così, Faith è una blogger di gossip con il sogno del giornalismo, mentre di notte diventa Zephyr e si trasforma nella paladina di Los Angeles. Le sue abilità le consentono di dominare la gravità, volteggiando con grazia, ma anche sostando sospesa su un filo del telefono per scrivere veloce un post per il suo blog. Al salone di Lucca, la Star Comics ha anche distribuito un albo a tiratura limitata con una speciale copertina variant disegnata da Emanuela Lupacchino.

 

ECCO L'ULTIMA TRASFIGURAZIONE DI FERDINAND

Il talento di Ferdinand Lieber è la recitazione, un’autentica vocazione che gli permette d’inabissarsi nei personaggi fino all’estremo della trasfigurazione nell’altro da sé. Il giovane Ferdinand fa presto i conti con la benedetta maledizione di queste sue metamorfosi; cresce silenzioso, appartato. Unica consolazione è la tomba del fratellino morto, dove trascorre ore a inventare mondi d’immedesimazione. Quel piccolo, morto anni prima che lui nascesse, portava il suo nome e l’idea di un doppio adagiato nella terra accompagna le sue giornate. Il grande Lieber, come verrà poi chiamato dalle folle adoranti di tutta Europa grazie alla sua arte, arriva a calcare le scene dei più importanti teatri europei, passando di trionfo in trionfo, finché una sera la visione di un atto crudele gli mostra la misera sostanza della sua arte.  Alberto Capitta, autore de “L'ultima Trasfigurazione di Ferdinand” è nato a Sassari dove vive e lavora. È autore di quattro romanzi per Il Maestrale: Creaturine (2004; Finalista Premio Strega nel 2005; Premio Lo Straniero nel 2006); Il cielo nevica (2007; già Guaraldi 1999); Il giardino non esiste (2008); Alberi erranti e naufraghi (2013; Premio Brancati e Libro dell’anno di Fahrenheit).

 

 

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