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ANTIBIOTICI: ECCO LE BATTERIOCINE, I KILLER "BUONI"

ANTIBIOTICI: ECCO LE BATTERIOCINE, I KILLER

Un futuro con meno antibiotici, grazie alla prevenzione e senza bombardare di farmaci il nostro organismo? Ê possibile. Lo propone il biologo e farmacologo Francesco Di Pierro, tra i pochissimi italiani che sostengono l'importanza delle batteriocine, molecole di natura proteica prodotte da alcuni batteri con lo scopo di ostacolare la crescita di altri microrganismi nello stesso ambiente. Quindi comportandosi come antibiotici naturali. In una intervista a La Verità spiega che “un batterio secernente batteriocine è come un killer che agisce nell'ombra armato di stiletto e che uccide senza che nessuno se ne accorga”, una profilassi che prevede l'utilizzo di microrganismi buoni per colonizzare il cavo orale, le orecchie, l'apparato genitale (in futuro altri organi), facendoli crescere al posto degli agenti patogeni. Di Pierro, che a Pontenure, piccolo comune del Piacentino, dirige il centro di ricerche Velleja research, spiega che se l'antibiotico “è come la bomba atomica, stermina ogni forma vivente. La batteriocina, invece, uccide pochi batteri, pochissimi. Solo quelli che voglio io. Certo, in un mondo medico interessato a eliminare tutte le cause di infezioni, poco servono molecole che uccidono solo due o tre microrganismi, che coabitano con loro. Per questo le batteriocine, note dagli anni Trenta, sono state messe da parte. Oggi, però, l'antibioticoresistenza è un grosso problema e i batteri sono diventati quasi tutti nostri amici. Quindi, servono molecole che uccidano in maniera mirata. Un batterio dell’orecchio non ha interesse a sviluppare armi per uccidere un batterio dell'intestino, che non gli darà mai fastidio. Invece di prendere l'antibiotico per bocca, che cura l'otite ma, nel caso della donna, ti sviluppa a livello vaginale la candidosi (proprio perché stermina anche i batteri buoni), ha più senso combattere dove vive il batterio aggredito, nel suo ambiente. Per questo la batteriocina diventa estremamente interessante. Uccide in modo mirato, circoscritto e poi permette al batterio di contarsi, proprio attraverso la batteriocina, il composto, la molecola segnale che esso produce”. E aggiunge: “Questi batteri vengono trapiantati nella bocca di soggetti che soffrono di infiammazioni delle tonsille e li resteranno ‘tranquilli’, fino a quando non saranno disturbati da un'infezione virale esterna. Il batterio nemico cercherà di attaccare ma verrà ucciso dalle batteriocine, che solo in quel momento verranno prodotte dai ‘nostri batteri buoni’. Per i quali il rilascio di questo veleno non è invece nocivo. A morire sarà solo quel patogeno, non altri, in altre parti del corpo, come capita con l'antibiotico”. E conclude: “Non solo l'uso pediatrico delle batteriocine è sicuro, ma la loro somministrazione, il trapianto di bocca in bocca, costituisce un approccio profilattico importante. I bambini trattati hanno un crollo dell'80-90 per cento delle infezioni”. (28 Dic - Red)

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