Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE CGIE, PRIMA GIORNATA DI LAVORI (22/11/2017)

SPECIALE CGIE

APPROVATE LE PROPOSTE DI RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA

(NoveColonneATG) Roma – Il 22 novembre, dopo una giornata di confronti e discussioni tra i consiglieri riuniti alla Farnesina per l’Assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, sono state approvate le due proposte di riforme che disciplinano i Comitati degli italiani all’estero e il Cgie. La proposta di articolato che riguarda i Comites è stata approvata quasi all’unanimità (solo un astenuto); tutti d’accordo, invece, sulla proposta di riforma del Cgie. Per quanto riguarda l’articolato di riforma del Cgie, sono state votate alcune modifiche al testo già approvato durante la plenaria di marzo. Il punto più spinoso, quello che riguarda i consiglieri di nomina governativa: la discussione si è accesa su quelli scelti tra i partiti politici, scomparsi dalla bozza di riforma. Alla fine, i venti consiglieri nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri saranno così designati: sette dalle associazioni nazionali dell’emigrazione; due dalle Regioni e dall’Anci; sei dalle confederazioni sindacali e dai patronati maggiormente rappresentativi sul piano nazionale, rappresentati nel Cnel; tre scelti dai partiti con maggiore rappresentanza nel Parlamento italiano; uno dalla organizzazione più rappresentativa dei lavoratori frontalieri; uno dalla Federazione unitaria della stampa italiana all’estero, che per ragioni della sua rappresentanza, può essere anche residente all’estero (tutti gli altri consiglieri devono avere invece la cittadinanza italiana). Eliminato il rappresentante della Federazione nazionale della stampa, presente invece nel vecchio testo. Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, si è complimentato con il Cgie per la “determinazione e la pazienza con cui avete gestito questa giornata”. Secondo Vignali “è stata una giornata importante perché ha confermato che il Cgie non è un moribondo comatoso, ma un soggetto vitale che vuole affermare il proprio ruolo e rilanciarlo nel futuro. Vedo un organismo pronto, vitale e determinato”. Quello della riforma degli organismi di rappresentanza “è un tema significativo, delicato e sentito”, aveva detto in apertura dei lavori il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone. Silvana Mangione, vice segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero per i Paesi anglofoni extra-europei e relatrice delle proposte di riforma, ha ripercorso le tappe di questi due articolati: “E’ il risultato di un anno di lavoro. Abbiamo interpellato tutti i Comites del mondo, abbiamo chiesto consigli a tutte le persone interessate al mondo dell’emigrazione. Sulla base della maggioranza dei suggerimenti che costruivano una visione armonica abbiamo stilato un primo documento politico, approvato nelle commissioni continentali a novembre dell’anno scorso, integrato con i suggerimenti del comitato di Presidenza e approvato dalla plenaria di marzo”. Ci sono stati poi “ulteriori integrazioni e miglioramenti al testo, di nuovo approvato dalle commissioni continentali tra fine settembre e metà novembre di quest’anno– ha sottolineato Mangione -. Da qui sono nate due proposte di articolato che tentano di riflettere quanto è stato deciso nel documento di accompagnamento”. “Con la proposta di riforma di Comites e Cgie dovremmo esprimere una proposta audace, che sia di medio e lungo periodo, per dare ai cittadini italiani che vivono all’estero la possibilità di essere protagonisti nei paesi dove vivono - ha sottolineato Schiavone -. I cittadini italiani devono avere gli strumenti e i riferimenti legislativi affinché possano sentirsi protetti” e per questo è necessario “aggiornare la riforma alle esigenze di oggi”, ha concluso Schiavone. Nella discussione spazio anche alle nuove generazioni: alla fine del primo giorno di plenaria, Maria Chiara Prodi, presidente della VII Commissione del Cgie - Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove – ha proposto di tenere a Palermo la seconda Conferenza dei giovani italiani nel mondo. La Conferenza si dovrebbe tenere nell’autunno del 2018, a dieci anni dalla prima. “Si tratta di un progetto bellissimo – ha commentato Vignali - perché tocca un tema fondamentale come la nuova mobilità all’estero e consente di coniugare altri aspetti come la Capitale della Cultura, il tema del Mediterraneo e il turismo di ritorno. Si tratta di affinare il processo di preparazione e mi impegno a parlarne personalmente con il ministro Alfano”.

 

VIGNALI (DGIEPM): ABBIAMO BISOGNO DI VOCI DAL TERRITORIO

(NoveColonneATG) Roma – Dalla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero “ci aspettiamo un dibattito franco e concreto, che aiuti a orientare anche le scelte dell’Amministrazione”. Lo ha detto a 9Colonne il direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, Luigi Maria Vignali, a margine della plenaria del Cgie alla Farnesina. Vignali pone l’accento sull’importanza di una “consapevolezza del fenomeno degli italiani all’estero. L’Amministrazione ha bisogno di voci dal territorio e la riforma della rappresentanza deve dare efficacia a queste voci, deve consentire alla comunità di esprimersi, deve rappresentare i suoi bisogni, le sue esigenze”. Con il Cgie ci deve essere “un’interlocuzione costante – conclude Vignali - volta al miglioramento dell’offerta dei servizi per le nostre collettività all’estero”.

 

VIGNALI (DGIEPM): DALLE RISORSE ALLE EMERGENZE, SERVE CONFRONTO

(NoveColonneATG) Roma – “E’ assurdo prescindere da un rapporto di condivisione con il Cgie, abbiamo bisogno di chi ci orienti nei servizi, per svilupparli, per capire cosa fare, cosa fare meglio e cosa fare diversamente, abbiamo bisogno di una voce degli italiani all’estero che ci aiuti a una distribuzione più equilibrata delle risorse – poche - di cui disponiamo”. Lo ha detto il direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, Luigi Maria Vignali, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Abbiamo bisogno di comprendere i carichi di lavoro delle nostre sedi – ha continuato Vignali -, di chi ci aiuti a comprendere le nuove richieste degli italiani all’estero, le loro sensibilità”. Secondo Vignali c’è bisogno di un “Cgie che ci accompagni nei percorsi di formazione e di cambiamento con stimoli, idee e un confronto permanente” soprattutto su due temi, “la digitalizzazione dei servizi e la nuova mobilità, che è un tema ineludibile”. “Abbiamo bisogno anche di stimoli e di un confronto serrato sulle situazioni di emergenza, di crisi”, ha continuato Vignali facendo riferimento “al Venezuela, ai cittadini che stanno vivendo le attese legate alla Brexit, ma anche alle emergenze in Zimbabwe, o in Sudafrica che vive una stagione di pericoli”.

 

VIGNALI (DGIEPM): RINNOVATO RAPPORTO CON LA FARNESINA

(NoveColonneATG) Roma – Dal Consiglio generale degli italiani all’estero, che si riunisce in assemblea plenaria dal 22 al 24 novembre, “ho percepito una voglia di concretezza, di risultati, un impegno obiettivamente importante da parte di tutti i consiglieri”. Così il direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, Luigi Maria Vignali, intervenendo alla Farnesina alla plenaria del Cgie. Questo impegno è “fondamentale anche perché il primo argomento che la plenaria tocca è la riforma degli organismi rappresentativi degli italiani all’estero – ha sottolineato Vignali -. Una riforma importante non solo perché è da tanto tempo attesa, non solo perché è giusta nelle priorità, ma anche perché il ministero degli Esteri ha davvero bisogno di un rinnovato rapporto di collaborazione e integrazione con il Cgie”.

 

VIGNALI (DGIEPM): PLENARIA E’ UN MOMENTO INSOSTITUIBILE

(NoveColonneATG) Roma – “Questa settimana e soprattutto questi tre giorni di plenaria ci consentiranno di interagire e di dare uno spaccato realistico e fresco delle richieste dei nostri connazionali all’estero: si tratta di un momento insostituibile”. Lo ha detto il direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, Luigi Maria Vignali, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Possiamo individuare insieme un percorso da avviare e da rafforzare, possiamo contribuire a far conoscere meglio l’importanza delle nostre collettività all’estero, che hanno un valore insostituibile. Il tema degli italiani all’estero – ha detto Vignali - è di quelli che disegnano il futuro del nostro paese”. “Non c’è nulla di più prezioso della voce dei territori che il Cgie rappresenta, di un riscontro diretto di quello di cui hanno bisogno gli italiani all’estero. Il Cgie ha una funzione base, organica a quella delle strutture della Farnesina. Sulla base di questa voce degli italiani all’estero che voi rappresentate noi siamo chiamati a rimboccarci le maniche”, ha concluso Vignali.

 

SCHIAVONE: RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA E’ UN TEMA SENTITO

(NoveColonneATG) Roma – “Il tema della riforma degli organismi di rappresentanza è un tema significativo e delicato perché da un anno, da quando abbiamo iniziato effettivamente i lavori di questo Consiglio, abbiamo assunto l’impegno di avviare un processo di riforma dei Comites e Cgie, alla luce di quanto sta succedendo in Italia, per cercare di rendere più efficaci questi organismi di rappresentanza di primo e secondo livello”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, aprendo alla Farnesina la plenaria del Cgie. “Nella proposta, soprattutto per quanto riguarda la riforma del Cgie, è previsto un lavoro stretto tra questo Consiglio e i 18 parlamentari eletti all’estero che ci rappresentano alla Camera e al Senato – ha continuato Schiavone -. È un tema sentito, non obbligato ma sentito: nella discussione dovremmo sforzarci di portare a compimento queste proposte”. “Abbiamo sempre lavorato in maniera armoniosa, la discussione ha recepito le istanze dei Comites, degli enti di organizzazione presenti sul territorio e di singole persone – ha concluso Schiavone -. Quanto è proposto è di per sé una riscrittura di come pensiamo debba essere questa rappresentanza negli anni futuri”.

 

MANGIONE: RAFFORZARE LA PRESENZA DELLA RAPPRESENTANZA

(NoveColonneATG) Roma – "Negli ultimi trenta anni è cambiato il mondo dell’emigrazione, della nuova mobilità, delle nuove esigenze, è cambiata la nuova legge elettorale. Questi cambiamenti ci portano a dire che bisogna rafforzare la presenza, la natura e il lavoro dei Comites - come organismi di base - e del Cgie come organismo intermedio che si deve correlare sia ai Comites sia ai parlamentari eletti all'estero, per un miglioramento della vita degli italiani all’estero”. Così Silvana Mangione, vice segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero per i Paesi anglofoni extra-europei, intervenendo alla plenaria del Cgie, alla Farnesina. La proposta riforma di Comites e Cgie “è il risultato di un anno di lavoro – ha sottolineato Mangione -. Abbiamo interpellato tutti i Comites del mondo, abbiamo chiesto consigli a tutte le persone interessate al mondo dell’emigrazione. Sulla base della maggioranza dei suggerimenti che costruivano una visione armonica abbiamo stilato un primo documento politico, approvato nelle commissioni continentali a novembre dell’anno scorso, integrato con i suggerimenti del comitato di Presidenza e approvato dalla plenaria di marzo”. Ci sono stati poi “ulteriori integrazioni e miglioramenti al testo, di nuovo approvato dalle commissioni continentali tra fine settembre e metà novembre di quest’anno. Da qui sono nate due proposte di articolato che tentano di riflettere quanto è stato deciso nel documento di accompagnamento”.

 

VOTO ESTERO, FEDI (PD): PERCORSO CHIUSO, RECUPERARE CON DECRETO

(NoveColonneATG) Roma – Sulle modifiche al voto estero introdotte con la nuova legge elettorale, Marco Fedi, deputato del Pd eletto all’estero, lancia un appello affinché "si riesca, nel decreto che dovrà organizzare il voto, a recuperare quello che nel Parlamento non siamo riusciti a fare”. Fedi, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero alla Farnesina, torna sulla legge 459 del 2001 “che abbiamo modificato con nostra profonda disapprovazione” e lo definisce “un percorso chiuso: chi pensa che si possa modificare tutto, sta sognando. Cerchiamo di fare quello che possiamo fare in quel decreto e cerchiamo di essere concreti”.

 

VOTO ESTERO, DA TAGLIARETTI PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO

(NoveColonneATG) Roma – Luca Tagliaretti, consigliere del Consiglio generale degli italiani all’estero, ha scritto una lettera aperta - indirizzata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al ministro degli Esteri, Angelino Alfano, al ministro degli Interni, Marco Minniti e al direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Maeci, Luigi Maria Vignali - con alcune proposte di miglioramento delle modalità di voto estero. “Per i Paesi europei più vicini – si legge nella lettera di Tagliaretti - il voto potrebbe essere espresso nei consolati, istituti di cultura o scuole italiane (come fatto in occasione delle elezioni europee), mentre per i collegi elettorali con comunità ultraperiferiche e/o con scarsa densità abitativa, il voto potrebbe essere ancora espresso per posta, attraverso l’invio all’elettore, separatamente, di un tagliando elettorale multiplo da ritagliare e usare per più consultazioni. Tale semplice accorgimento, usato comunemente già da altri paesi, renderebbe immediatamente il voto più sicuro eliminando molte delle possibili manipolazioni sulle buste elettorali. Qualora si ritenesse necessario, si potrebbero poi stipulare accordi con paesi esteri per la verifica dell’identità dell’elettore, in fase di consegna dei plichi elettorali e delle buste votate presso uffici postali o comunali”. Secondo il consigliere del Cgie “introdurre queste o altre modifiche migliorative del sistema di voto prima delle prossime elezioni politiche del 2018 costituirebbe un grosso successo per il Governo e l’amministrazione pubblica e contestualmente contribuirebbe ad aumentare la fiducia degli elettori nella politica, in questo modo combattendo l’antipolitica”. “Mentre da una parte l’importanza, anche numerica, degli italiani nel mondo è cresciuta in maniera significativa, dall’altra abbiamo assistito ed assistiamo tutt’ora ad attacchi politici e mediatici sia verso il voto all’estero sia verso gli italiani emigrati – è la riflessione di Tagliaretti -. Questi ultimi sono stati derisi e offesi da un Ministro dell’attuale Governo; trascurati nella legge finanziaria; dimenticati nella riforma costituzionale, che ne cancellava la rappresentanza al Senato; ignorati nella nuova legge elettorale, che sconvolge il senso della rappresentanza estera ed infine ridicolizzati in una nota trasmissione televisiva che ha messo in dubbio, in maniera faziosa, parziale e poco professionale, la correttezza del voto estero”. Questi attacchi “minano ancora di più il rapporto, già difficile, tra gli italiani emigrati e l’Italia, contribuendo a indebolire il nostro paese e a perpetrarne nel mondo la solita immagine stereotipata – continua il consigliere del Cgie -. Affinché tutto questo non accada, il ruolo del Governo è fondamentale e potrebbe concretizzarsi anche durante gli ultimi mesi di legislatura, intervenendo sulle modalità di voto estero per renderlo più sicuro ed evitare così strumentalizzazioni elettorali e giornalistiche”.

 

MAZZARO: RILANCIARE UN PIANO-PAESE PER LA CULTURA

(NoveColonneATG) Roma – Chiarezza sui fondi a disposizione, programmazione, ripristino di azione unitaria del Sistema-Paese. Sono le tre istanze che il Consiglio generale degli italiani all'estero è venuto a chiedere il 21 novembre in Senato, nell'incontro che una delegazione della commissioni lingua e cultura e Sistema-Paese ha avuto con il Comitato per le questioni degli italiani all'estero presieduto da Claudio Micheloni. A parlarne, a margine dell'incontro, è Tony Mazzaro, membro della commissione Promozione Sistema Paese all’Estero e responsabile Ias-Cisl di Stoccarda, per il quale "ci sono tre aspetti fondamentali di cui vogliamo parlare": il primo è appunto che "abbiamo bisogno di chiarezza da parte del ministero per gli stanziamenti e per l'attribuzione delle risorse per poter arrivare a una programmazione seria triennale, e non a combattere di volta in volta con l'incertezza, perché questo può mandare nel panico gli insegnanti si rischia di fare brutte figure con le istituzioni". Come seconda cosa poi "chiediamo linee programmatiche chiare, perché oggi non si parla più di semplice insegnamento ma di promozione della lingua, e dobbiamo presentarci all'estero con un minimo di ossatura comune". Insomma: "Dobbiamo dare un quadro complessivo forte di presenza". Il terzo aspetto, secondo Mazzaro, consta nel ricercare un confronto costruttivo con le istituzioni: "dobbiamo riuscire a interloquire non solo per lamentarci, ma anche per essere il motore trainante di un vero piano-paese. Bisogna riattivare nuovamente il Sistema-Paese per avere una risposta e una pianificazione che sia unica per tutti i paesi". Una delle più grandi novità della recente riorganizzazione della Farnesina è stata quella che ha visto il passaggio delle competenze sulla diffusione di lingua e cultura nella direzione Sistema-Paese, cosa che ha comportato la nascita dell'omologa commissione in seno al Cgie. Secondo Mazzaro "è importante innanzitutto che nel passaggio delle competenze dalla direzione generale per gli italiani all'estero a quella del Sistema Paese questo settore non venga considerato come un figliastro, che abbia la giusta considerazione". Fatta questa premessa, "è importante che l'intervento sulla scuola contempli sì i corsi di lingua. Perché è vero che ci sono le scuole pubbliche bilingue, ma il grosso si gioca intorno ai corsi: le classi bilingue quante persone posso attrarre, 20-30 per classe, per un massimo di quattro classi? Noi solo a Stoccarda con i nostri corsi raggiungiamo 3500 persone...". Numeri peraltro stimati al ribasso "fino al 1999 avevamo 28 mila studenti, oggi dopo l'introduzione dello ius soli in Germania (avvenuta nel 2000, ndr) sono meno di 11mila, ma non perché siano diminuiti: è che molti semplicemente hanno acquisito la cittadinanza tedesca, ma anche se noi li perdiamo nel conto, continuano a studiare italiano. Mi fa arrabbiare quando sento che l'Italia non è una lingua molto richiesta, si cominciasse dagli asili, dalle elementari, poi vediamo...". Secondo Mazzaro e secondo il Cgie, allargando il discorso dalla Germania a tutto il globo, "il Sistema-Paese dovrebbe essere una specie di osservatorio formato da enti gestori, Comites e intercomites e autorità diplomatico-consolari. Bisogna agire tutti insieme. Lo spazio per un dibattito c'è, se si riuscisse ad agire anche legislativamente secondo me saremmo a buon punto...".

 

BREXIT, MAGGIO: SIA RICONOSCIUTO LO STATUS DI CITTADINI EUROPEI

(NoveColonneATG) Roma – La Commissione Continentale Europa e Nord Africa del Consiglio generale degli italiani all’estero “raccomanda che, nell’ambito dei negoziati per la Brexit, sia riconosciuto lo status dei cittadini europei e che i portatori di interesse possano essere coinvolti”. Così Giuseppe Maggio, vicesegretario della Commissione Continentale Europa e Nord Africa del Cgie durante la plenaria. In questo senso, “la riapertura del Consolato di Manchester, annunciata dal sottosegretario agli Esteri Amendola, sarà di sostegno e di supporto ai nostri connazionali”, ha detto Maggio.

 

RIUNITA LA COMMISSIONE INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

(NoveColonneATG) Roma – Nella sua riunione del 21 novembre, la Commissione informazione e Comunicazione del Consiglio generale degli italiani all’estero ha messo al centro dei suoi lavori il servizio informativo per gli italiani all’estero. Durante la plenaria del Cgie, il 22 novembre alla Farnesina, Giangi Cretti, presidente della Federazione Unitaria Stampa Italiana all'Estero, ha espresso l’impegno della Commissione per difendere la specificità dell’editoria specializzata. La commissione ha affrontato anche il tema dell’informazione elettorale. “La macchina è già in funzione – ha detto Cretti - Sostanzialmente si procederà sulla scorta delle esperienze precedenti. È stata predisposta l’assegnazione dei cosiddetti digitatori per procedere alla cosiddetta bonifica degli elenchi elettorali. Operazione, questa, molto importante, soprattutto in quelle realtà, dove più intensi sono i flussi migratori dei nostri connazionali. Allo stato attuale, l’allineamento fra le liste AIRE e quello del Ministero degli Interni è del 94%. E si potrà ancora migliorare”. I responsabili delle sedi diplomatiche “stanno procedendo alle stime dei preventivi di costi previsti per la stampa e l’invio del materiale elettorale e per la necessaria informazione – ha detto Cretti -. Ci si sta attrezzando per fornire in tempo utile, innanzitutto le informazioni sulle novità contenute nella nuova legge e i termini di scadenza per esprimere l’opzione del voto in Italia per chi lo volesse fare, ma risiede stabilmente all’estero o per votare all’estero, secondo la modalità del voto per corrispondenza, per chi all’estero si trova temporaneamente e comunque da almeno 3 mesi. Particolare attenzione verrà data all’individuazione delle modalità dell’informazione e degli strumenti utilizzati per veicolarla”.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)