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direttore Paolo Pagliaro

OSTIA, L’“ECLISSI”
DEL CLAN SPADA

OSTIA, L’“ECLISSI” <BR>DEL CLAN SPADA

“Eclissi” è il nome in codice della maxi operazione compiuta all’alba da Polizia e Carabinieri (con la collaborazione della Guardia Costiera) contro il clan Spada a Ostia. Tra i destinatari delle 32 ordinanze di custodia cautelare (emesse dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di individui ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso) anche Carmine Spada, detto “Romoletto Classe 1967” – considerato a capo del clan - e il fratello Roberto, già arrestato per l'aggressione compiuta il 7 novembre scorso al cronista Rai di “Nemo - Nessuno escluso” Daniele Piervincenzi. L’indagine si è sviluppata attraverso numerosi servizi di intercettazione telefonico/ambientale e si è avvalsa del contributo di quattro collaboratori di giustizia. L’attività investigativa ripercorre l’ultimo decennio di indagini effettuate nel territorio di Ostia ed evidenzia l’ormai profonda penetrazione della criminalità organizzata nelle attività economiche del litorale.

 

DUPLICE OMICIDIO. È in atto, ormai da anni, un continuo riposizionamento delle zone di influenza, come si evince dalla ininterrotta serie di attentati e di atti intimidatori che hanno interessato il litorale; tra questi spicca la gambizzazione di Massimo Cardoni, avvenuta ad Ostia ma soprattutto il duplice omicidio di Giovanni Galleoni, capo indiscusso del clan Baficchio e di Francesco Antonini, commesso nel 2011 ad Ostia, di cui Carmine e Roberto Spada sono accusati di essere i mandanti. Questi eventi secondo la ricostruzione degli inquirenti hanno segnato la progressiva erosione del potere criminale dei Baficchio (organizzazione criminale anch´essa di base familiare costituita dalle famiglie Galleoni-Cardoni), e la definitiva ascesa del clan Spada. Da anni – secondo quanto emerso dalle indagini - la famiglia Spada rappresenta una realtà criminale emergente e al momento attuale dominante nel territorio di Ostia (grazie alla concomitante detenzione dei principali componenti della famiglia Fasciani e al progressivo ridimensionamento del ruolo criminale dei "Baficchio"), alleata con il clan Fasciani nelle dinamiche di controllo del territorio ostiense. Ma le investigazioni hanno anche dimostrato come gli equilibri di Ostia siano fortemente instabili, a conferma di quanto il tessuto sociale sia permeato da una forte insistenza criminale: lo avvalorano i due attentati di cui è rimasto vittima nel novembre 2016 proprio il boss Carmine Spada, documentati dalla Squadra Mobile ed avvenuti a Ostia Lido. Episodi mai denunciati, di cui si è avuta contezza unicamente grazie ai servizi di intercettazione e videoregistrazione, particolare che conferma ulteriormente la mafiosità del clan e il clima di omertà vigente in Ostia.

 

IL QUADRO. Le indagini oltre a ricostruire l’organigramma del clan mafioso e a confermare l’alleanza con la famiglia Fasciani, fa luce anche sugli interessi economici e le attività delinquenziali svolte sul territorio dagli Spada, che spaziano dal traffico di sostanze stupefacenti, all´usura, alle estorsioni e all´infiltrazione nel tessuto socio-economico del territorio lidense. La conferma dell’inquinamento delle attività economiche proviene dalla presenza, quali soci di fatto, di appartenenti al clan Spada in attività imprenditoriali di gestione delle sale giochi di Ostia, nonché di gestione di numerosi apparecchi elettronici da intrattenimento - c.d. Videoslot/Videolottery - installati all´interno di esercizi commerciali. Parallelamente alla volontà di occupare la sfera economica delle attività della zona, assumendone un dominio pieno e incontrollato, gli Spada non hanno mai abbandonato il core business delle estorsioni. In quest’ambito, tipico è il modus operandi adottato per impossessarsi delle case popolari: si cede a credito la sostanza stupefacente fino a far raggiungere un indebitamento talmente insostenibile che l’unica possibilità di estinzione, imposta con violenza dai creditori, è la cessione del proprio appartamento. In particolare, Roberto Spada a seguito del mancato pagamento di una partita di hashish avrebbe costretto la vittima, avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal clan di appartenenza, a cedergli l’appartamento, di maggiore metratura, assegnato dal Comune di Roma. Significativa riguardo la mafiosità del clan è la conversazione con cui viene minacciata una vittima: “Ti dovrei spacca solo la faccia... tu domani vieni e mi parli in faccia. . . perché io ti vengo a cercare. . . prendo tua madre tuo padre. . . hai preso la persona sbagliata. . . io te sto a da un consiglio. . . ti faccio cercare da tutta Ostia . . . sai che vuol dì? . . . ti spezzo tutte le costole . . . io pijo le tenaglie e ti strappo i denti. . . “. Della potenza del clan Spada, degli equilibri mafiosi e del controllo sul territorio esercitato dalla famiglia, è emblematica la "protezione" imposta al titolare di un’attività commerciale quando quest’ultimo riceve delle richieste provenienti da "i napoletani", alle quali non intende sottostare proprio perché gode già della protezione degli Spada. (Roc – 25 gen)

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