Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Roma, Eliseo Off:
arriva in teatro
‘Processo per stupro’

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Roma, Eliseo Off: <br> arriva in teatro  <br> ‘Processo per stupro’

Arriva in teatro il “Processo per stupro” che nel 1979 sconvolse l’opinione pubblica. Ad ospitare lo spettacolo dal 2 al 26 marzo il teatro Eliseo Off di Roma (via Nazionale 183).  “Processo per stupro” (dal documentario di Maria Grazia Belmonti, Anna Carini, Rony Daopoulo, Paola De Martiis, Annabella Miscuglio, Loredana Rotondo) ha per protagonisti Clara Galante (nella foto), Enzo Provenzano, Tullio Sorrentino, Francesco Lande e Simona Muzzi. L’adattamento e regia è di Renato Chiocca. Girato nel tribunale di Latina nel 1978, il documentario “Un processo per stupro” andò in onda su quello che allora era “il secondo canale” della Rai, raggiungendo oltre 12 milioni di spettatori e smascherando le consuetudini di abuso sui diritti delle donne. Fu un evento storico, non era mai accaduto che un processo contro degli uomini accusati di violenza sessuale venisse mostrato pubblicamente. Per la prima volta tantissime persone videro come una ragazza di diciotto anni fosse costretta a dimostrare l’assenza del suo consenso mentre quattro uomini la stupravano. Le riprese mostrarono in maniera inequivocabile come la vittima si trasformasse nell’imputata, come fosse costretta a difendersi lei dal suo passato e non i suoi carnefici da quanto compiuto. Inoltre, il pubblico si rese conto di come gli avvocati degli accusati potessero essere a loro volta brutali con la vittima. A quarant’anni di distanza la lettura scenica diretta da Renato Chiocca con la partecipazione di Clara Galante ed Enzo Provenzano, restituisce il linguaggio di quel processo penale facendo rivivere sul palcoscenico lo scandalo e l’indignazione di quello che fino ad allora era “un processo per stupro”, non così dissimile nei movimenti di opinione, mediatici e giudiziari dei nostri tempi. Ancora oggi, anche se molte cose sono cambiate da allora, ogni processo per stupro è un processo prima di tutto alla donna. Spiega il regista Renato Chiocca: Il linguaggio. Di questo lo spettacolo vuol diventare testimone. Un’occasione per reinventare in teatro il linguaggio di un processo penale di quasi quarant’anni fa e far rivivere al pubblico di oggi lo scandalo, l’indignazione e la presa di coscienza civile di quello che fino ad allora era “un processo per stupro”. Un progetto (nato con la collaborazione dell’associazione di volontariato Centro Donna Lilith e della rassegna Lievito - Nuove Esplorazioni nel Mondo delle Arti e dei Saperi) in cui il linguaggio della realtà, raccontato all’epoca attraverso la televisione, ritorna al pubblico grazie al teatro e la parola asciutta ritrova la sua straniante potenza comunicativa, la sua emozione, la sua urgenza. Fino al 26 aprile 1979, quando il secondo canale Rai mandò in onda la sintesi del processo, la parola «stupro» non esisteva. Fu il difensore di parte civile, l’avvocato Tina Lagostena Bassi a introdurla e ad imporla alle coscienze, in luogo del più generico termine di «violenza sessuale» all’epoca rubricato come reato contro la morale.  L’abuso che venne raccontato in video avvenne vicino a Roma nel 1977. La vittima si chiamava Fiorella (il cognome non fu reso noto), una lavoratrice in nero sequestrata e violentata per un pomeriggio intero da un conoscente e altri tre uomini che, con la scusa di una proposta di lavoro come segretaria, l’avevano invitata in una villa per discuterne. Gli imputati, che al momento dell’arresto confermarono il fatto, cambiarono presto la loro versione, dichiarando durante la fase istruttoria che il “rapporto” era stato consensuale e pattuito con la ragazza per un compenso di 200.000 lire. I quattro imputati, condannati a pochi anni di reclusione, furono presto rilasciati in libertà condizionale. L’idea di documentare un processo per stupro nacque su proposta fatta alla RAI dalla regista programmista Loredana Rotondo, a margine di un convegno internazionale sulla violenza contro le donne organizzato a Roma. Si decise di mostrare quello che accadeva nelle aule dei tribunali, poiché fu evidente che davanti alla giustizia, in tutto il mondo, la vittima di uno stupro diventava automaticamente l’accusata.  Il documentario ha ricevuto molti riconoscimenti ed è conservato anche negli archivi del MOMA di New York. (red)

EDOARDO LEO IN “TI RACCONTO UNA STORIA”

Sabato 24 febbraio alle 21 al Teatro Europa di Aprilia (Corso Papa Giovanni XXIII, 32 Aprilia, Latina) andrà in scena l’attore e regista romano Edoardo Leo grazie alla direzione artistica di Giovanni Zappalà, alla Stefano Francioni Produzioni e alla collaborazione dei punti McDonald’s di Amedeo Avenale. Ti racconto una storia è un reading-spettacolo con musiche di Jonis Bascir, che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri che Edoardo Leo ha raccolto dall'inizio della sua carriera ad oggi. Vent’anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente che cambia forma e contenuto ogni volta in base allo spazio e all’occasione. È uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane. In scena non solo racconti e monologhi di scrittori celebri (Benni, Calvino, Marquez, Eco, Piccolo) ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Edoardo Leo.

TEATRO DELLA COMETA: GENNARO CANNAVACCIUOLO IN IL MIO NOME È MILLY

Sarà in scena al Teatro della Cometa di Roma (via del Teatro Marcello, 4) fino all’11 marzo “Il mio nome è Milly: una diva, tra guerre, prìncipi, pop e variété” recital di e con Gennaro Cannavacciuolo; pianoforte Dario Pierini, sax-contralto Andrea Tardioli, violoncello Francesco Marquez. In questo spettacolo, Cannavacciuolo è un narratore che canta la vita privata ed artistica di Milly. Il recital, in due tempi, traccia una biografia con le canzoni più emblematiche della cantante-attrice piemontese, dove ogni canzone è stata scelta per sottolineare un momento significativo della sua vita e della sua carriera. In un quadro scenografico elegante, con luccichii da sera sul nero dominante, composto da gigantografie che ritraggono vari momenti della vita di Milly e che Gennaro fa ruotare nei momenti clou della narrazione, si parte con il varietà degli Anni 20, sulle note di “Era nata a Novi”, “Le rose rosse” , “Donne e giornali” e “Mutandine di chiffon”. Si narra poi del flirt tra Milly ed il Principe Umberto, ma anche dell’amore disperato di Cesare Pavese che la cantante mai poté ricambiare e da cui ricevette lettere infuocate. Si prosegue con le note di “Parlami d’amore Mariù”, che sottolineano l’incontro con Vittorio De Sica da cui sfocerà un’eterna amicizia. Un revival del periodo francese evocato da “Mon manège à moi” e “Paris canaille” chiude il primo tempo. Il cavallo di battaglia “Si fa ma non si dice” apre il secondo tempo ed introduce l’incontro con Strehler, raccontato e cantato attraverso alcune delle canzoni più significative di Brecht, quali la “Ballata della schiavitù sessuale”, “Surabaya Johnny” e la “Ballata di Mackie Messer”. Quindi un brano recitato de “l’Istruttoria” di Peter Weiss (processo di Auschwitz a Francoforte), testo che Milly interpreterà per la prima volta in Italia con grande successo. Lo spettacolo continua con l’incontro fortunato con Filippo Crivelli che creerà per lei i famosi “recital” nei quali Milly, oltre a cantare il repertorio brillante del variété, introdurrà quello di Brecht-Weill ed i testi più significativi dei cantautori e musicisti degli anni 60-70, quali Endrigo, Lauzi, De Andrè, Aznavour e Piazzolla, qui riproposti in un’intensità crescente.

“AMOR, CH’A NULLO AMATO… MA PERDONA?” DI ANTONIO ROMANO

L’amore che obbliga chi è amato ad amare a sua volta, la storia di Dante Alighieri vista con gli occhi del suo grande amico Guido Cavalcanti. In una Firenze rivisitata, i due amici riscoprono l’amore per le proprie donne passando dal girone dei lussuriosi. Lo spettacolo “Amor, ch'a nullo amato.. ma perdona?” andrà in scena al teatro L'aura di Roma (vicolo di Pietra Papa) dal primo all'11 marzo. Scritto da Antonio Romano e diretto da Giuseppe Renzo vede in scena Antonio Romano, Carlotta Ballarini, Giuseppe Renzo e Debora Zingarello. (PO / red)

AL TEATRO ELETTRA DI ROMA  IN SCENA "LE CASSIERE"

È una commedia tutta al femminile, lieve ma capace di emozionare, dal titolo "Le cassiere" quella che andrà in scena al teatro Elettra di Roma dal 28 febbraio al 4 marzo. Femminile come le protagoniste, Carla Cardarelli ed Elena Capparelli alle prese con le loro vite così diverse che si legano tra loro in maniera inaspettata. La regia è della giovane Aurora Piaggesi, il testo di Stefano Terrabuoni. Durante la pausa pranzo, due donne si siedono per caso sulla stessa panchina di un parco. Carla, meticolosa e abitudinaria quasi maniacale nei suoi riti per il pranzo, è alle prese con un figlio grande che non riesce ad essere autonomo. Valentina, vulcanica e impulsiva, è reduce da una litigata con il suo fidanzato e cerca conforto negli incontri online. All'inizio il loro rapporto è freddo, diffidente, quasi scostante per l'invasione della reciproca privacy. Giorno dopo giorno, però, le due donne si avvicinano, si confidano, si conoscono, diventano amiche al punto d'aiutarsi l'una con l'altra. (PO / red)

AL TEATRO VITTORIA DI ROMA 'L'OPERA DEL FANTASMA'

Dal 6 all'11 marzo, il teatro Vittoria di Roma presenta "L'Opera del fantasma", regia di Chiara Bonome con Simone Balletti, Chiara Bonome, Valerio Camelin, Chiara David, Sebastian Gimelli Morosini e Mattia Marcucci. Brillante black comedy, lo spettacolo affronta con ironia le vicende di una compagnia teatrale che, durante la messa in scena di uno spettacolo, si vede privata della figura del regista e autore dell'opera, colpito da un improvviso attacco di cuore. La prematura scomparsa del regista dà vita a un susseguirsi di situazioni esilaranti e inaspettate, prima su tutte la sua apparizione come fantasma, intento a scoprire le reali cause della sua morte, e a un inarrestabile succedersi di eventi che, invece di aiutarlo a risolvere il mistero, fa emergere altri segreti e torbide verità. (PO / red)

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