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direttore Paolo Pagliaro

Come se tu
non fossi
femmina

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Come se tu <br> non fossi <br> femmina

“COME SE TU NON FOSSI FEMMINA” DI ANNALISA MONFREDA

“Scriveva come una donna, ma come una donna che si è dimenticata di essere donna; sicché le sue pagine erano piene di quella curiosa qualità sessuale che appare soltanto quando il sesso non è consapevole di se stesso”. Così diceva Virginia Woolf in “Una stanza tutta per sé”. Così cerca di dire Annalisa Monfreda alle sue due figlie, durante una vacanza on the road tra sole donne. Strada facendo, tra esplorazioni nella natura e vagabondaggi urbani, l’autrice in “Come se tu non fossi femmina” (Mondadori) mette a punto una lista di lezioni che vorrebbe che le figlie imparassero nel loro cammino di crescita. Seguire i desideri e diffidare dei sogni. Prendersi cura della propria felicità prima di badare a quella degli altri. Coltivare l’ambizione, scoprendo che non è altro che ostinazione. E inseguire la bellezza, in sé e negli altri. “La bellezza non è perfezione, ma verità. Quello che le nostre figlie dovrebbero inseguire nello specchio, con o senza l’ausilio del make-up, non è la vicinanza o lontananza da un particolare modello, ma la messa in scena migliore della propria autenticità. Quando ci riescono, dico loro: ‘Sei bellissima’. Ebbene sì, lo faccio. Perché alle bambine si dice ‘bella’ e ai maschietti ‘bravo’? Io dico anche il resto. Ma quando vedo la bellezza-verità non riesco a non riconoscerla.” Come se tu non fossi femmina è un libro che supera gli stereotipi di genere per offrirci una prospettiva nuova e illuminante sull’educazione delle figlie. Scritto come un Thelma & Louise familiare e tenerissimo, è un avvincente viaggio di formazione capace di rivelare il profondo significato di essere donna.

 

TURBINE DI JULI ZEH

Sembra proprio che Gerard e Jule abbiano trovato un angolo di paradiso. È il villaggio di Unterleuten, poco lontano da Berlino. Romantici cottage, aperta campagna, aria pulita: un luogo dove la vita è autentica. Fin dal principio, però, si percepisce un’atmosfera cupa, qualcosa che minaccia la quiete, qualcosa che ribolle sotto la superficie e sta per esplodere. Quando una ditta decide d’impiantare un gruppo di turbine eoliche nelle immediate vicinanze del paesino, si delinea un conflitto che va ben oltre le vite private degli abitanti: si tratta di uno scontro tra generazioni, tra città e campagna, tra artificio e natura, tra perdenti e vincitori post-muro. Questa la trama di “Turbine” di Juli Zeh, edito da Fazi Editore. Una vera e propria guerra di tutti contro tutti, in cui dietro alle ideologie si nascondono gli istinti più bassi mentre le dinamiche spietate della provincia non fanno che esasperare il bisogno quasi carnale di appropriarsi di un pezzo di terra. Un crescendo di tensione che sfocia nella nevrosi collettiva e in cui la certezza è una sola: non si salva nessuno. Turbine, specchio perfetto della società contemporanea, racconta tutta la rabbia e la frustrazione di un mondo che fatica ad affrontare il cambiamento. Un romanzo brillante, intelligente come la migliore satira politica, avvincente come un giallo e umano come una confessione, che in Germania è stato un clamoroso caso letterario.

 

I BUCHI NERI SPIEGATI DA STEVEN GUBSER E FRANS PRETORIUS

I fisici Steven Gubser e Frans Pretorius spiegano “I buchi neri” (Bollati Boringhieri, traduzione di Laura Servidei), che hanno il fascino delle cose misteriose e allo stesso tempo sono l’esito teorico necessario di una grande teoria, quella della relatività di Einstein. Come se non bastasse, esistono davvero e oggi ne abbiamo le prove. All’inizio non erano altro che una possibile soluzione matematica delle equazioni della relatività generale, ma lo stesso Einstein pensava che fossero solo una speculazione teorica, non oggetti reali. Osservazioni cosmologiche successive, negli anni sessanta e settanta, hanno però reso i buchi neri una realtà tangibile. Si tratta di residui di stelle esplose e collassate su se stesse, quantità enormi di materia superdensa talmente massiccia che il campo gravitazionale tutt’attorno si chiude su se stesso. Ciò significa che la velocità di fuga dall’interno di un buco nero è maggiore della velocità della luce o, in altre parole, che non importa quanto forte tiriate: da dentro un buco nero non può uscire niente. Dopo decenni di intensa ricerca, oggi sappiamo che di buchi neri ne esistono diverse categorie, e la fisica del loro comportamento e di come la loro presenza influenzi lo spazio circostante risulta più strana del più visionario dei romanzi. In questo breve libro, Gubser e Pretorius introducono il lettore alla teoria della relatività, per passare in seguito ad analizzare i buchi neri sia come oggetti astronomici, sia come laboratori teorici nei quali i fisici possono mettere alla prova la loro comprensione della gravitazione, della fisica quantistica e della termodinamica. Dai buchi neri di Schwarzschild, a quelli rotanti, dalle collisioni tra buchi neri, alla radiazione gravitazionale, dalla radiazione di Hawking alla perdita di informazione, il libro racconta tutti i misteri che si celano dietro a questi giganti del cosmo. Strada facendo spiegano anche cosa succederebbe se dovessimo cadere dentro a un buco nero, per giungere al suo nucleo, dove per le leggi della fisica il tempo si ferma e la materia si compatta a densità teoricamente infinite. Sempre ammesso che non sia già successo e non ce ne siamo accorti. Infine, gli autori raccontano quel che è accaduto nel settembre 2015, quando l’interferometro LIGO ha captato per la prima volta l’onda gravitazionale causata dalla collisione di due enormi buchi neri, avvenuta un miliardo di anni fa nello spazio profondo. Lo scontro ha causato la propagazione di un’onda gravitazionale che è stata rilevata a terra e che rappresenta a un tempo un’eclatante conferma della loro esistenza, la correttezza delle previsioni teoriche della relatività generale e un nuovo straordinario strumento a disposizione dei cosmologi per l’indagine futura dell’universo.

 

CHEF CANNAVACCIUOLO: A TAVOLA SI STA INSIEME

Come si combinano i piatti a seconda delle occasioni, da quelle più formali a quelle più semplici? Come si organizza una cena, dall'antipasto al dessert, così che diventi indimenticabile? In questo suo nuovo libro edito da Einaudi – “A tavola si sta insieme. I menu d'autore per le tue serate in compagnia” - Antonino Cannavacciuolo accosta con sapienza cinquanta ricette, corredandole di foto, consigli per l'impiattamento e suggerimenti sui vini e le bevande da abbinare. Per favorire la convivialità e alleggerire la vita mangiando. Dopo il successo di “Il piatto forte è l'emozione” e “Mettici il cuore”, in libreria arriva il nuovo lavoro dello chef stellato. Antonino Cannavacciuolo, nato a Vico Equense (Napoli) nel 1975, ha lavorato in grandi ristoranti italiani ed esteri. Dal 1999 gestisce con la moglie Cinzia Villa Crespi, sul lago d'Orta, con cui si è guadagnato due stelle Michelin, che si aggiungono alle tre forchette del Gambero Rosso e ai tre cappelli dell'Espresso. Nell'ottobre del 2015 ha inaugurato a Novara il Cannavacciuolo Cafè & Bistrot, e nel 2017 il Cannavacciuolo Bistrot Torino e la Cannavacciuolo Bakery di Novara. Seguitissimo sul web, Cannavacciuolo è ormai diventato una star della Tv grazie alle trasmissioni Cucine da incubo, MasterChef e 'O mare mio.

ARISTOTELE E LA CASA DEI VENTI DI MARGARET DOODY

“Aristotele e la Casa dei Venti” è il nuovo romanzo della saga creata da Margaret Doody (Sellerio, traduzione dall'inglese di Rosalia Coci). Aristotele detective è posto di fronte alla reputazione del suo venerato maestro, Platone; ed è chiamato a sciogliere l’intricato mistero del suo soggiorno a Siracusa. Un giorno va all’Accademia, la scuola fondata dal creatore del Mondo delle idee, per incontrare un messaggero venuto dalla grande città siciliana. L’uomo ha con sé la lettera di un “ignoto amico”: venite a salvare Platone – è il senso dello scritto – la sua reputazione è minacciata da “riservati e potentissimi documenti, e da alcuni altri oggetti. Non lasciate che il suo nome sia distrutto per sempre!”. Ma quando lo Stagirita arriva, trova il messaggero morto stecchi to, e uno strano suo schiavo che sembra un individuo sospetto. Dopo molti tentennamenti, l’inventore della Metafisica occidentale decide di partire in compagnia del suo “Watson” Stefanos. Arrivato a Siracusa lo ospitano nobili signori in case eleganti. Si discute di politica, di costituzioni, di libertà e di tiranni, e le opinioni, in maggioranza, sono contrarie alle idee che Platone decenni prima voleva trasmettere ai governanti siciliani. Però nessun segno si rivela dei documenti che hanno spinto Aristotele a muoversi da Atene. Quando, dopo un simposio, il filosofo scopre un altro cadavere: è Periandro, il siracusano che per primo lo ha ospitato, ucciso con una tagliente ossidiana, un delitto goffamente camuffato. Poco prima una bellissima danzatrice, Ninfadora, ha avvertito l’acuto ateniese di oscure inimicizie donandogli una moneta che dovrebbe essergli di guida nella sua inchiesta. Complotti, avventure, una quantità di personaggi con cui il detective classico avrà a che fare, ma forse la vera sfida simbolica è tra il suo metodo di logica della scoperta e l’astratta visionarietà del terribile maestro. E sullo sfondo scorre la contesa tra la democrazia e la tirannide nelle antiche città, e soprattutto la lotta contro i Cartaginesi per l’egemonia nella ricca Sicilia. Margaret Doody, classicista e specialista della cultura antica che ha creato il personaggio del detective filosofo, fa uso di un ottimo pretesto giallo per immergerci nella vita quotidiana delle colonie greche.

MAMME CORAGGIOSE PER FIGLI RIBELLI

Giada è mamma di Mya, una vivace bambina di tre anni. Da quando l’ha abbracciata per la prima volta, la sua vita si è trasformata in un’altalena di momenti indimenticabili e crisi impreviste che nemmeno il più illustre manuale del genitore provetto insegna ad arginare. E se superato il primo anno di pappe, strilli indecifrabili e rigurgiti imprevisti si crede che il peggio sia passato, ci si sbaglia di grosso. Nessuno lo sa meglio di Giada. Ora che sua figlia cresce un poco ogni giorno, le sfide quotidiane si moltiplicano. Perché è dai due anni in poi che inizia la vera ribellione dei figli, una tacita dichiarazione di guerra alle madri e alla loro pazienza infinita. Giada Sundas racconta tutto questo in “Mamme coraggiose per figli ribelli” (Garzanti). Ninna nanne e pannolini sono niente in confronto alle storie della buonanotte che sembrano non finire mai, ai “perché” che entrano in testa come tormentoni estivi o ai “no” che diventano mantra e unica risposta a tutte le domande. Per non parlare poi delle gite in piscina, vere e proprie discese agli inferi, dove bisogna inseguire i figli con la crema solare o improvvisarsi bagnini per impedire loro di bere tutta l’acqua delle vasche. Giada si è presto resta conto che in questi casi non c’è da allarmarsi se non si ha la soluzione giusta a portata di mano. Perché quando si tratta di fare la madre non esistono rigide istruzioni o consigli insindacabili. Ci vuole solo coraggio a volontà. Il coraggio di accettare che ci sono giornate in cui tutto fila liscio come l’olio e giornate in cui non si vede l’ora di spegnere la luce per non sentire più strilli insopportabili. Di affrontare ogni cosa un passo alla volta, seguendo il proprio istinto di madre e anche sbagliando. Perché l’imperfezione è l’unica regola universalmente valida. Proprio quell’imperfezione che scalda il cuore quando un figlio si avvicina e si lascia sfuggire un “ti voglio bene anch’io” e fa sorridere di fronte alle sue ribellioni quotidiane, dalla maglietta indossata volutamente al contrario alla modalità muso lungo per sempre ai capricci dal tempismo perfetto passando per il gelato spalmato sulla maglietta, il mal di pancia da indigestione di caramelle e quella favola preferita ormai raccontata migliaia di volte. È l’insieme di tutti questi istanti imperfetti ed esilaranti a rendere le mamme sempre più coraggiose e i figli meravigliosamente ribelli. Dopo il successo travolgente di Le mamme ribelli non hanno paura, Giada Sundas, la mamma più amata dal web, torna a parlare del mestiere più difficile del mondo: fare la madre. Con la sua inconfondibile vena ironica, ci esorta a mettere da parte la ricerca della perfezione e lasciare che sia il tempo trascorso con i nostri figli l’unico manuale di cui fidarsi per vivere appieno e regalare l’amore più puro che esista.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)