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direttore Paolo Pagliaro

GIUSTIZIA, IN SCIOPERO
PENALISTI E GIUDICI PACE

GIUSTIZIA, IN SCIOPERO <BR> PENALISTI E GIUDICI PACE

Oggi e domani astensione degli avvocati penalisti dalle udienze e da ogni attività giudiziaria penale e domani una manifestazione nazionale a Roma. Scatta la mobilitazione dell’Unione delle Camere Penali Italiane per protestare contro il mancato inserimento dei decreti legislativi attuativi della riforma penitenziaria nei lavori delle Commissioni speciali parlamentari e affermare, come si legge in una nota, anche “il forte dissenso dell'Avvocatura penale nei confronti di una politica che calpesta i diritti fondamentali dei detenuti, negando i principi propri della Costituzione e dei trattati internazionali da tempo sottoscritti dall'Italia”. I dati statistici sulla incidenza della recidiva, sostiene l’Unione Camere penali, “dimostrano come l'effettiva applicazione delle misure alternative, piuttosto che la indistinta cancerizzazione, costituisca un reale incremento della sicurezza di tutti i cittadini, riservandosi ogni ulteriore iniziativa volta all'ottenimento della sollecita entrata in vigore della riforma”. Intanto è iniziata la quarta settimana dello sciopero di un mese dei giudici di pace, che si prolungherà sino al 6 maggio. Già 200mila processi erano in stand-by dopo solo una settimana di sciopero. In attesa della formazione di un nuovo governo - si legge in una nota dei promotori della protesta -, continua “l'incostituzionale opera di attuazione della controriforma della magistratura onoraria e di pace voluta dall'ormai sfiduciato Ministro Andrea Orlando, concertata con l'ANM senza tenere in alcun conto le richieste della categoria, calpestando i diritti dei cittadini ad un processo celere dinanzi a un giudice professionale e terzo, violando tutte le raccomandazioni e decisioni della Corte di Giustizia Europea, della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Comitato Europeo dei Diritti Sociali. A breve la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà specificamente sulla questione dei giudici di pace e dei magistrati onorari italiani, e già la Commissione Europea, sia in sede di procedura di pre-infrazione, sia dinanzi alla CGUE, si è pronunciata contro l'Italia per la manifesta violazione dalla direttiva comunitaria sul lavoro a tempo determinato e delle altre direttive di tutela del lavoro, stabilendo che i magistrati di pace ed onorari italiani sono lavoratori ad ogni effetto ed il Governo ha violato il divieto di abuso di rapporti a termine ed il principio di non discriminazione sul trattamento economico e sui diritti previdenziali loro spettanti, comprese le mancate tutele di maternità, paternità, salute, ferie. Neppure la decisione del Comitato Europeo dei Diritti Sociali, che ha riconosciuto le medesime violazioni a carico dell'Italia, seppur vincolante ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, ha impedito l'approvazione di una riforma che accentua tutte le violazioni contestate dai più alti organismi europei. Nel frattempo tutti i provvedimenti attuativi dell'incostituzionale riforma Orlando sono stati impugnati dinanzi alle competenti autorità, amministrative e giurisdizionali, interne ed europee, non ultimi i bandi di concorso per la nomina di nuovi gdp/vpo. Gli scioperi continueranno finché l'aberrante riforma Orlando non sarà cancellata o integralmente rivista, previa stabilizzazione dei magistrati in servizio alla stregua della legge 217 del 1974 sui vice pretori onorari”. (2 mag - red)

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