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MASSIMO DI CATALDO: LA MIA SVOLTA IRONICA E PROVOCATORIA

Roma, 25 mag – “In ‘Gente per bene’ canto la nostra società: è una fotografia di un mondo a volte troppo distratto e attento solo alle cose futili, fatto di personaggi ‘maledetti’ che però risultano sempre vincenti”. A parlare è il cantautore romano Massimo di Cataldo che nel suo ultimo singolo canta “Cocaina consumata dentro i cessi/strisce sul coperchio della tazza/ soldi soldi sporchi arrotolati in tasca...”: “Sì, la mia è una svolta ironica e provocatoria - spiega il cantante – il brano nasce da una riflessione: nonostante gli scandali, nonostante le polemiche e gli errori, dei personaggi rimangono dei modelli, specie per le giovani generazioni”. Di Cataldo sta lavorando al suo nuovo album dal titolo “Macchissenefrega” in uscita a settembre: “‘Gente per bene’ è l’iceberg del messaggio che voglio lanciare con il mio ultimo disco. Sono deluso dal fatto che oggi troppo spesso si fa musica per mero commercio. È tempo di riflettere, raccontare, di fare canzoni politiche. Ma di quella politica intesa come confronto. Sono convinto che si può cantare l’amore anche partendo da temi diversi. La musica è prima di tutto cultura”. Il cantautore romano, noto e amato per canzoni d’amore come “Se adesso te ne vai”, “Che sarà di me” e “Come sei bella” spiega però che esiste ancora la ‘gente per bene’: “è chi pensa all’essere più che all’apparire. La nostra società è sommersa da modelli negativi e facilmente imitabili. Pensiamo alle cose più effimere e futili mentre il segreto per stare bene con sé stessi e la semplicità. È l’eccesso - aggiunge il cantautore - che fa male, ma la gente per bene non ha bisogno di enfasi. Nel mio ultimo singolo – continua Massimo Di Cataldo - fotografo un mondo fatto di ‘alterazioni’ e ‘rituali’. La droga ad esempio, rappresenta sempre di più una via di fuga, un modo per evadere dalla realtà. Ed è ancora più triste avere l’impressione che a volte dei comportamenti negativi vengano promossi o addirittura imitati”. Il suo settimo album, che uscirà tra qualche mese, è il primo autoprodotto dopo l’addio alla Sony-Bmg. Di Cataldo spiega: “sono un musicista oltre che un cantautore. Per questo disco mi sono impegnato ancora una volta nella scelta dei pezzi e degli arrangiamenti. Il mio ruolo oltre a quello di interprete è di ‘tecnico’”. Infine, una battuta va ai nuovi talenti emergenti, quelli “figli” dei talent show televisivi: “Io lavoro da venti anni. Ho fatto tanta gavetta. I giovani che prendono parte a questi reality devono sapere che la popolarità non basta, occorre lo studio e l’impegno. Soprattutto lavorare. Ecco perché dovrebbero vivere queste esperienze come un punto di partenza e non di arrivo”. Nel suo tour Massimo di Cataldo proporrà al pubblico le tappe più significative della sua carriera mentre occorre aspettare settembre per “Macchisenegrega”, un album che l’autore definisce “ una bandiera contro la società dei consumi”.

(Gil)

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