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direttore Paolo Pagliaro

The Deep Blue Sea, in scena Anzaldo-Ranieri

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

The Deep Blue Sea, in scena Anzaldo-Ranieri

GIOVANNI ANZALDO IN SCENA CON “THE DEEP BLUE SEA”: ACCANTO A LUISA RANIERI, DIRETTO DA LUCA ZINGARETTI


L’attore di origini piemontesi Giovanni Anzaldo continua a dividersi tra cinema e teatro e, dopo essere stato diretto diretto dai più importanti registi come Paolo Virzi, Giovanni Veronesi e Valerio Mieli, è pronto a misurarsi con una nuova attesissima avventura sul palcoscenico: è tra gli interpreti  di “The Deep Blue Sea”, che sarà in scena nella prestigiosa cornice del Teatro Argentina di Roma, fino a domenica 2 dicembre. I ruoli scelti da Anzaldo nel corso della sua carriera sono sempre stati molto complessi, con un vissuto travolgente e non ne è da meno il personaggio che lo vedrà interagire con Luisa Ranieri, in questo suo ultimo progetto diretto da Luca Zingaretti. The Deep Blue Sea è una straordinaria storia d’amore e di passione; una riflessione su cosa un uomo o una donna sono capaci di fare per inseguire l’oggetto del loro amore. È una pièce sulle infatuazioni e gli innamoramenti che sconvolgono mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi. Cosa siamo capaci di fare per inseguire l’oggetto del nostro amore? E com’è possibile che, pur di raggiungerlo, siamo disposti a sacrificare qualunque cosa? E’ una storia di strade perse e ritrovate, di fatalità e indeterminatezze che risolvono, ma, soprattutto, una storia sulla casualità delle vite umane. Rattingan disegna personaggi di potenza straordinaria e forza assoluta. In mezzo a loro emerge, come una regina, la protagonista femminile Luisa Ranieri, nei panni di Hester Collyer Page, che incarna l’essenza stessa della capacità di amare, resistere e rinascere delle donne. La storia, che si svolge durante l’arco di un’unica giornata, inizia con la scoperta, da parte dei suoi vicini di appartamento, del fallito tentativo di Hester Collyer di togliersi la vita con il gas. La donna ha lasciato il marito, facoltoso e influente giudice dell’Alta Corte, perché innamorata del giovane Freddie Page, interpretato da Giovanni Anzaldo, un contadino, ex pilota della Raf, ormai dedito all’alcool. La relazione, nata sull’onda della passione e della sensualità, si è, però, andata raffreddando. Le difficoltà economiche, visto che Freddie è da tempo disoccupato, e le differenze di età e ceto hanno logorato il rapporto, lasciando Hester sfinita e disperata.

The Deep Blue Sea
di Terence Rattigan
Regia Luca Zingaretti
con Luisa Ranieri
e con in o. a. Maddalena Amorini, Giovanni Anzaldo, Alessia Giuliani
Flavio Furno, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa, Giovanni Serratore
Scene Carmelo Giammello
Costumi Chiara Ferrantini
Musiche Manù Bandettini
Luci Pietro Sperduti. (red)

 

ROMA, SERGIO VIGLIANESE IN “GASPARETTO CONTRO GIULIO CESARE”                          

Apre la stagione del Teatro Garbatella di Roma (Piazza Giovanni da Triora, 15) il comico romano Sergio Viglianese con il suo nuovissimo spettacolo “Gasparetto contro Giulio Cesare”.  Due giorni di puro divertimento, sabato 1 dicembre alle 20.30 e domenica 2 dicembre alle 18, con la partecipazione di Alessandro Mancini. Una Statua a figura intera del Grande Cesare viene ritrovata in un nuovo sito archeologico e collocata in una piazza nel quartiere Prati a Roma. Questo sarà l'argomento di discussione di tutti gli abitanti della zona. Da Sergio, artista squattrinato, ad Augusto, edicolante colto, dal ministro, che abita nell'attico della piazza, fino ad arrivare ad un Angelo custode. La novità coinvolge soprattutto Gasparetto, meccanico dell'officina omonima, che vede compromessa la sua attività, a parer suo la statua impedisce un comodo accesso nella sua officina. La novità del momento dà modo ai personaggi di raccontare le loro storie, Gasparetto con le sue truffe, L'Angelo con le “riduzioni del personale” si troverà costretto a lavorare troppo, Sergio ed Augusto cercheranno di trovare la svolta della loro vita. Uno spettacolo comico, vivace e mai volgare, con un tocco di satira sociale che lo renderà estremamente coinvolgente. (red)

 

JURIJ FERRINI IN “DIOPLUTO” AL TEATRO VITTORIA DI ROMA

Fino al 2 dicembre va in scena al Teatro Vittoria / Attori&Tecnici  di Roma (Piazza S.Maria Liberatrice 10,  Testaccio) Diopluto tratto dal Pluto di Aristofane e scritto, diretto ed interpretato da Jurij Ferrini. Sul palco  Francesco Gargiulo, Federico Palumieri, Andrea Peròn, Rebecca Rossetti.  Il titolo di questa riscrittura della celebre commedia di Aristofane prende il nome dal dio greco della ricchezza, Pluto, ed è incentrata sulla diseguale distribuzione tra gli uomini del denaro, movente principale delle azioni umane oggi, come, evidentemente 2.400 anni fa...quando fu composta. I protagonisti sono due cittadini ateniesi: Cremilo - e il suo “tuttofare” Carione - si recano a Delfi per chiedere al celebre oracolo se sarà bene educare il figlio all’onestà, con il rischio che si impoverisca, oppure indirizzarlo verso la disonestà per farlo diventare ricco. L’oracolo impone a Cremilo di seguire la prima persona che incontrerà all'uscita dal tempio. Quando Cremilo e Carione escono, incontrano uno straccione cieco... e ben presto scoprono che il cieco è Pluto, dio della ricchezza. Convinti che la diseguale distribuzione della ricchezza derivi dalla cecità del dio, Cremilo si offre allora di ridargli la vista, in modo che Pluto possa distinguere tra onesti e disonesti e premiare solo i primi. La Povertà in persona tenta di dissuaderli dai loro propositi, avvertendoli che la ricchezza non deve essere distribuita equamente perché è proprio la necessità, infatti, che spinge gli uomini a lavorare ed impegnarsi, mentre da ricchi essi diventano molli e fannulloni. Cremilo e Carione però non intendono ascoltarla e riescono a far recuperare la vista a Pluto grazie all'intervento miracoloso di un improbabile medico-santone. Le conseguenze capovolgeranno il mondo senza risolvere minimamente il problema. La commedia, agile e divertente è degna del miglior Aristofane e con una riscrittura (o rilettura) in chiave allegorica offre divertentissimi spunti di riflessione sulla situazione economica, del nostro paese, del continente e del pianeta intero. Si ride fino alle lacrime. Assistente alla regia Erica Landolfi scene e costumi Paola Caterina D’Arienzo , luci e suono Gianandrea Francescutti. Produzione progettourt.

 

TEATRO ELISEO: FICARRA E PICONE DIRETTI DA GIORGIO BARBERIO CORSETTI

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno al Teatro Greco di Siracusa, tornano Le Rane di Aristofane con Ficarra e Picone, in una nuova edizione pensata per i teatri all'italiana. Lo spettacolo farà tappa al Teatro Eliseo di Roma (Via Nazionale, 183) dal 27 novembre al 9 dicembre.  Riuscire a far ridere con un testo di 2500 anni fa, il senso della scommessa è tutto qui. Prendere il testo di Aristofane, un vecchio pezzo d’argenteria teatrale, e lucidarlo fino a farlo splendere nuovamente, come se fosse appena forgiato. Per ottenere questo risultato, la prima condizione è disporre di una coppia di comici di assoluta eccellenza. Ficarra e Picone, dunque: il duo che negli ultimi vent’anni ha incarnato il più autentico talento nel campo dell’umorismo. L’autorevole regia di Giorgio Barberio Corsetti abbatte definitivamente il discutibile confine che separa lo spettacolo “alto” dallo spettacolo “basso”, un po’ come aveva fatto Pasolini con Totò per Uccellacci e uccellini. Le Rane, sfrondato dagli anacronismi, dimostra che per il genere comico può esistere una manifattura a lunga conservazione, che consenta di ridere anche oggi, e consapevolmente, di un testo classico. Dioniso, il dio del teatro, si reca nell'oltretomba per riportare alla vita Euripide. Ma questi è assorto in un furioso litigio con Eschilo per stabilire chi dei due sia il più grande poeta tragico. Dioniso si fa giudice e, scegliendo di anteporre il senso della giustizia e il bene dei cittadini alle proprie preferenze personali, finisce per dare la palma della vittoria ad Eschilo, che dovrà salvare Atene dalla situazione disastrosa in cui si trova. Eschilo accetta di tornare tra i vivi lasciando a Sofocle il trono alla destra di Plutone, a patto che non lo ceda mai a Euripide.

 

 

ROMA, IL PIERO GABRIELLI PORTA IN SCENA AL TEATRO INDIA LA CLASSE AGITATA

Fino al 25 novembre il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli porta in scena al Teatro India La Classe Agitata, per la regia di Roberto Gandini e con le musiche di Roberto Gori, uno spettacolo a quadri che riflette su una situazione narrativa paradossale: “Se la scuola di cui tutti si lamentano, genitori, studenti, insegnanti, di colpo scomparisse? Anzi, meglio, se fosse vietata anche perché costa troppo, cosa accadrebbe?”. Mentre dal 16 al 19 dicembre al Teatro Quarticciolo la Piccola Compagnia del Piero Gabrielli ripropone L’albero Di Rodari dalle fiabe di Gianni Rodari. (red)

 

 

 

 

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