“LA PRIMA PUNTA”, L’ESORDIO EDITORIALE DI CAROLINA MORACE
Allenatrice in Italia e all’estero, avvocata ed ex calciatrice, Carolina Morace è stata una delle atlete italiane più forti di tutti i tempi, oltre a essere stata la prima allenatrice donna di una squadra di calcio maschile professionistica. Attualmente è tecnico della squadra del Milan femminile. Premiata come miglior calciatrice al mondo nel 1995, è ambasciatrice Fifa del calcio femminile nel mondo. E’ lei l’autrice di “La prima punta”, il suo esordio editoriale pubblicato da People, e attualmente in preorder. Alle stampe con un tempismo perfetto, vista l’estrema attualità del tema, il libro ripercorre le tappe della carriera della Morace, mettendo a nudo i preconcetti della nostra società e dello sport in particolare. In apertura, la prefazione di Michele Uva, già direttore generale della Figc e sub commissario della Lega Calcio Serie A, attualmente membro del board della Uefa.
IL GENIO DI CARAVAGGIO IN UN FUMETTO D'AUTORE
Un fumetto narra la seconda parte della vita di Caravaggio, dalla fuga da Roma fino al suo tragico epilogo a Porto Ercole (Grosseto), seguendo fedelmente la biografia ufficiale, ma anche aggiungendo elementi di fantasia, tra i quali spicca il personaggio femminile Ipazia. È appena uscito “Caravaggio - La Grazia”, il volume conclusivo dell’opera a fumetti che il maestro Milo Manara ha dedicato a Michelangelo Merisi. Il primo volume del capolavoro, intitolato “Caravaggio: La tavolozza e la spada” e uscito nel 2015, era stato osannato da pubblico e critica. Con questo attesissimo capitolo finale, Manara rende omaggio a uno degli artisti italiani più famosi e celebrati al mondo. L’opera, pubblicata da Panini Comics nella collana “Panini 9L”, è disponibile in tutte le fumetterie e librerie italiane in tre versioni: Regular, DeLuxe e DeLuxe limitata con stampa autografata. “In questo secondo volume, ho raccontato gli anni che Caravaggio ha vissuto fuori da Roma, durante la fuga dopo l’assassinio e fino alla sua morte”, ha spiegato lo stesso Manara, che sin dagli anni del liceo è sempre stato affascinato dalla figura e dal genio di Michelangelo Merisi. “Ci sono meno documenti storici su cui ho potuto basarmi e, quindi, ho lavorato un po’ più di fantasia. Comunque tutto quello che ho raccontato è storicamente verosimile, ineccepibile, non ho inventato nulla di fantascientifico. La sua vita è questa qui”.
UN LIBRO RACCONTA LA STORIA DELLA PIZZA
(Dici pizza e pensi a Napoli, ma poi la pizza la mangi a Roma, Milano, New York, San Paolo del Brasile. Ognuno la prepara a modo suo, ma sono varianti di un piatto universale. La pizza cambia, si evolve, è proposta in mille modi diversi e racconta mille storie di miseria e nobiltà. Luciano Pignataro le ha raccolte per scrivere la prima autorevole storia contemporanea della pizza, in un libro dal titolo "La pizza. Una storia contemporanea", pubblicato dalla casa editrice Hoepli. Dopo il riconoscimento Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) dell'Arte del pizzaiolo napoletano come Patrimonio immateriale dell'umanità, un libro che ne traccia finalmente la storia. Pignataro, laureato in Filosofia, è giornalista professionista dal 1994. Si occupa dal 1986 di agricoltura e di enogastronomia sui giornali italiani "Il Mattino" e "Il Gazzettino di Venezia". Per entrambi cura gli speciali del settore. Ha pubblicato numerosi libri tra cui "La cucina napoletana di mare" (2005) e "I dolci napoletani" (2008) per Newton Compton, "101 Vini da Bere almeno una volta nella vita" (2009) per Rizzoli e "La cucina napoletana" (2016) per Hoepli. Tra i riconoscimenti: Premio Veronelli 2008, Ambasciatore della Dieta Mediterranea nel 2017 e Benemerito della Viticoltura al Vinitaly 2018. Ha collaborato da responsabile territoriale alle Guide Vini Buoni d'Italia, Slow Wine e L'Espresso Ristoranti. Dal 2004 cura il proprio blog www.lucianopignataro.it, tra i più seguiti del settore.
NON SOLO “CHIACCHIERE”: I MILLE NOMI DEL DOLCE DI CARVEVALE
Che vi troviate in Veneto, in Umbria, in Calabria o in Sardegna, non è davvero Carnevale se nell’aria non c’è il profumo dei dolci tipici di questo periodo. Ogni regione italiana ha la sua tradizione culinaria con i sapori che più la caratterizzano, ma, soprattutto in occasione delle feste, è facile notare dei punti di incontro tra le tavole nelle diverse città italiane, e il Carnevale non fa eccezione. Che le si chiami “chiacchiere”, “bugie”, “cenci”, “frappe” o in altro modo, questi friabili dolcetti sono i veri protagonisti del periodo. Il sito internet RicetteDellaNonna.net mostra come ogni regione onori i festeggiamenti carnascialeschi e ogni cucina abbia il suo ingrediente segreto e ogni nonna custodisca la ricetta migliore. Nel Lazio e in Umbria sono chiamate frappe, in Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania sono chiacchiere, mentre basta spostarsi a Caserta per sentir parlare di guanti. In Veneto, in particolare a Venezia, Verona, Padova, si preparano i galani, nelle Marche cresciole. In Toscana parliamo di cenci, di fiocchetti invece per chi è della zona di Rimini. Poco più in là, a Reggio Emilia, diventano intrigoni o se ci si trova a Bologna, sfrappole. A Mantova il Carnevale si festeggia con le lattughe, che in Piemonte diventano bugie. In Friuli Venezia Giulia, così come a Trento, Rovigo e Treviso, si chiamano crostoli. I calabresi, invece preparano le nacatole, nella Gallura i fiuritti. Risalire alle origini di questo dolce non è semplice. La versione più diffusa fissa la sua nascita addirittura nell’Antica Roma. Sembrerebbe che gli antichi romani li preparassero in occasione dei Saturnali, festività dedicate all'insediamento nel tempio del dio Saturno.
ROMA, PICCOLA STORIA SIMBOLICA
Intrecciando con seria levità frasi di imperatori e stemmi sui tombini, luoghi monumentali e moderni quartieri periferici, miti, leggende e canzoni popolari, norme legislative e graffiti sui muri, libri eruditi e romanzi di culto, frammenti cinematografici e rituali della vita quotidiana, meraviglie ed orrori della città eterna, questo libro si propone di offrire ai romani e agli stranieri, a cittadini e turisti, un modo diverso di percorrere significati e luoghi, conflitti e aspirazioni, bruttezze e bellezze di Roma nell’arco dei suoi quasi tremila anni di vita. Questi i temi di “Roma. Piccola storia simbolica” di Franciscu Sedda e Paolo Sorrentino, in uscita per La Lepre Edizioni il prossimo 28 marzo. Sedda, laureto in Scienze della Comunicazione presso la Sapienza di Roma, ha insegnato Semiotica presso la LUISS, la LINK e l’Università di Tor Vergata, dove ha partecipato ad un progetto di cooperazione internazionale per lo studio delle città. E’ attualmente Professore Associato presso l’Università di Cagliari. Sorrentino è docente a contratto presso l’Accademia del Costume e della Moda di Roma e assegnista presso l’Università di Cagliari. Collabora anche con La Sapienza di Roma, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze della Comunicazione.