Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

'Ghetto Brother',
una leggenda del Bronx

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

'Ghetto Brother', <br>una leggenda del Bronx

Tutti dovrebbero conoscere la storia di Benjamin “Yellow Benjy” Melendez. La sua vita si intreccia con la rinascita di New York alla fine del XX secolo, l’esperienza della grande migrazione da Porto Rico, il declino economico del Bronx, la storia di formazione di un giovane in guerra con le sue molte identità e la nascita dell’hip hop. È una storia di identità, speranza e redenzione. Insomma, un classico racconto americano che Julian Voloj e Claudia Ahlering hanno realizzato nella forma del graphic novel, da oggi in libreria, con la prefazione di Lorenzo Jovanotti Cherubini. È il dicembre del 1971. Siamo nel Bronx. L’aria è incandescente, tutti si aspettano che stia per scoppiare la peggiore guerra tra gang, e Black Benjie viene ucciso mentre cerca di fare da mediatore. Benjy Melendez, fondatore dei Ghetto Brothers, decide di non chiedere vendetta. Organizza un raduno a Hoe Avenue e, davanti ai capi di più di quaranta gang, legge un accordo di pace: "Black Benjie è morto per la pace, se dichiariamo guerra sarà stato tutto inutile. Riconosciamo che siamo tutti fratelli. Se vogliamo ricostruire la comunità e farla diventare un posto migliore dobbiamo lavorare uniti. Con questo patto promettiamo pace e unità per tutti”. Da allora niente è stato più come prima. I signori della guerra facevano i dj e i ragazzi si battevano a colpi di danza: i Black Spades erano diventati la Universal Zulu Nation e il loro signore della guerra un famoso dj, il suo nome era Afrika Bambaataa. Qui Julian Voloj parla della nascita di Ghetto Brother.

AL VIA IL CONCORSO “RACCONTI AFRICANI. L’AFRICA FRA LE PAGINE”

È in assoluto il primo concorso letterario dedicato esclusivamente a chi è nato o vive in Africa o è di origine africana. Le storiche Edizioni La Zisa, più di trent’anni di attività culturale e di battaglie civili, in collaborazione con l’associazione culturale La Tenda di Abramo – Culture e religioni in dialogo, indicono la prima edizione del concorso letterario internazionale “Racconti africani. L’Africa fra le pagine”. L’iniziativa, patrocinata da ForumSad e da Tulime onlus, è organizzata insieme alla “Casa Italiana” di Lomé (Togo), l’“Oasi italiana” di Bafoussam (Camerun), l’“Oasi italiana” di Douala” (Camerun), lo “Spazio Linguistico Michelangelo” di Libreville (Gabon), il “Clirap” di Lomé (Togo), il “Clirap” di Abidjan (Costa d’Avorio), il “Clirap” di Brazzaville (Congo), il “Clirap” di Dschang (Camerun), il “Clirap” di Yaoundé (Camerun), il “Clirap” di Douala (Camerun) e, infine, il “Clirap” di Buea (Camerun). Si accettano racconti a tema libero che non superino le 5 (cinque) cartelle dattiloscritte (1 cartella = 30 righe di 60 battute). Sono ammesse eccezioni se gli elaborati superano di poco il limite prefisso. Ogni autore può inviare al massimo un racconto. I testi devono essere in lingua italiana e rigorosamente inediti. Possono partecipare esclusivamente autori di ambo i sessi residenti in un qualunque Paese africano o altrove residenti ma di origine africana (afrodiscendenti). I concorrenti devono inviare il racconto in formato word, con nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e nome del Concorso, al seguente indirizzo mail: lazisaeditrice@gmail.com o all’indirizzo postale: Edizioni La Zisa, via Vann’Antò 16, 90144 Palermo (Italia). La partecipazione è assolutamente gratuita e gli elaborati in lingua italiana andranno inviati entro e non oltre il 31 marzo 2020. Una commissione, che avrà fra i suoi componenti la nota scrittrice di origine nigeriana Sabrina Efionay (in arte “Sabrinex”), e formata da giudici indicati dalla casa editrice la Zisa, dall’associazione culturale La Tenda di Abramo e dagli altri enti organizzatori, selezionerà i migliori racconti che verranno pubblicati dalle Edizioni La Zisa in un libro che sarà in vendita nelle librerie italiane, e non solo, e online anche in tutti gli altri Paesi. Inoltre, il libro sarà presentato in un evento di premiazione in Sicilia, in altre città italiane e, contemporaneamente, anche Togo, Camerun, Gabon, Costa d’Avorio e Congo Brazaville.

L'ACCETTAZIONE DELLA DIVERSITA' IN BEK DAGLI OCCHI AZZURRI

Sessantacinque milioni di anni fa un uovo di tirannosauro si schiude in mezzo a una covata d’iguanodonti, inizia così “Bek dagli occhi azzurri” di Marcella Ricci, pubblicato da Mursia, una favola “per adulti che parlano ai bambini”, che affronta il problema dell’integrazione e l’importanza di accettare la propria diversità con gentilezza e rispetto. Bek era nata nel branco, ma non poteva essere veramente una di loro, il suo aspetto era così terribilmente e spaventosamente diverso da quello dei suoi fratelli del branco Buonafoglia ma anche da quello dei suoi genitori e di sua sorella Cros. La sua diversità nel tempo diventa sempre più evidente agli occhi dei suoi genitori e di tutto il branco. Per un terribile carnivoro sarà difficile convivere con un popolo di erbivori , ma ancora di più sarà accettare la propria diversità, diversità che porterà Bek a scontrarsi con molti compagni e, nonostante l’amicizia di alcuni, scoprirà che non potrà vivere per sempre in un branco di erbivori, ma dovrà accettare la sua vera natura. Un romanzo intelligente che ogni adulto dovrebbe leggere, e leggere ai propri bambini. Marcella Ricci (Milano 1966) è laureata in Biologia. Appassionata di animali, natura, scienza e astronomia, nonché di viaggi, lettura, vela, cinema e fantascienza, si occupa da sempre di educazione ambientale. Attualmente gestisce un’attività di divulgazione naturalistica rivolta a hotel e resort nel mondo e in Italia e insegna Scienze e Biologia alle scuole superiori. Bek dagli occhi azzurri è stato tra i dieci finalisti della seconda edizione del Premio Letterario RTL 102.5 e Mursia Romanzo Italiano.

“FRANCESCO E IL SULTANO” DI PADRE FORTUNATO E PIERO DAMOSSO

“Francesco e il Sultano. 800 anni da un incredibile incontro” è l’ultimo libro scritto dal capo redattore centrale del Tg1, Piero Damosso, e dal direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato. Il volume, pubblicato da Edizioni San Paolo e disponibile in tutte le librerie, ripercorre le tappe che portarono in Egitto il Santo d’Assisi per incontrare il sultano Malik Al-Kamil. Il libro pone l’attenzione su un tema di cocente attualità: il dialogo tra mondi, culture e religioni diverse. A distanza di otto secoli dall’incredibile evento, avvenuto durante la quinta Crociata contro gli “infedeli” musulmani, san Francesco ci indica ancora una volta la via da percorrere: quella dell’apertura, del confronto, dell’incontro e mai quella dello scontro. Padre Enzo ripercorre le tappe a partire da quel fatidico viaggio: quando il Vangelo incontrò il Corano. Non si tratta di un testo che parla di “apertura” incondizionata o “chiusura” ermetica, ma di strade da percorrere: collaborazione e integrazione nel rispetto delle reciproche culture. Piero Damosso rappresenta – attraverso le recenti tappe del dialogo cristiano sostenute da Papa Francesco, Benedetto XVI e san Giovanni Paolo II – la necessità di vivere, anche dall’esempio francescano, l’amore verso i fratelli, il rispetto per le altre culture e nel riconoscimento dell’altrui libertà e dell’uguale diritto alla vita.

“ANJA. LA SEGRETARIA DI DOSTOEVSKIJ” DI GIUSEPPE MANFRIDI

“Anja. La segretaria di Dostoevskij” di Giuseppe Manfridi (La Lepre edizioni) racconta l’incontro tra Dostoevskij e la giovane stenografa che sposerà. Siamo a Pietroburgo nel 1866. Lo scrittore, ultracinquantenne, è afflitto dall’epilessia e reduce dall’aver firmato un contratto capestro col suo mefistofelico editore, che lo impegna a consegnare un nuovo romanzo nell’arco di un mese. In caso contrario perderà i diritti su tutte le sue opere passate e future. Consigliato dagli amici, si rivolge a una scuola di stenografia che gli mette a disposizione la migliore delle sue allieve: Anja Grigor’evna, una graziosa adolescente curiosa del mondo, che ha ereditato dal padre la passione per la letteratura. Fra i due, in ventisei giorni, nascerà un amore estremo a dispetto dello scandaloso divario di età. Anja rimarrà la fedele custode dell’opera di Dostoevskij fino alla propria morte, avvenuta trentasette anni dopo quella del marito. Giuseppe Manfridi è scrittore e autore teatrale rappresentato in Italia e all’estero. Tra le sue commedie di maggior successo, Giacomo il prepotente (1989), Ti amo Maria! (1990), La partitella (2007), L’osso d’oca (2007). Debutta nella narrativa con il romanzo “Cronache dal paesaggio” (Gremese 2006). In gara al Premio Strega nel 2008 con “La cuspide di ghiaccio” (Gremese). Da ultimo “Teatro dell’eccesso. Capitolo secondo” (La Mongolfiera 2013). Nel 2016 ha pubblicato nelle nostre edizioni “Anatomia della gaffe” e, nel 2017, “Anatomia del colpo di scena”.

PRIMA CHE LA JUGOSLAVIA FINISSE DI GIOVANNA TESSER

Infinito edizioni propone “Prima che la Jugoslavia finisse” di Giovanna Tesser (prefazione di Giacomo Scotti, introduzione di Pietro Spirito). Pola, Istria, anni Trenta del Novecento: Paola è una giovane vedova croata che s’innamora del partigiano sloveno Frank. Quando, nel 1942, la situazione precipita, Frank verrà arrestato e tradotto nel campo di concentramento di Rab. Entrambi lotteranno per sopravvivere. Alla fine del conflitto mondiale riusciranno a ritrovarsi a Pola, per poi decidere di andare a vivere in Italia. Le loro vicende e quelle dei loro amici e compagni, i loro ideali, le scelte e i ricordi accompagnano il lettore nelle pieghe della storia di una nazione intera che da tempo si è dissolta: dai giorni della resistenza titina al nazismo, all’unificazione di uno Stato composto da fedi, lingue, tradizioni diverse, fino agli anni della sfida al comunismo sovietico e alla fine dei grandi sogni. Ogni cosa, in questa storia ispirata a una vicenda vera, ruota intorno alla casa di Pola, il luogo del cuore dove tutto inizia e termina. Tesser è nata a Treviso nel 1962, dove vive tutt’oggi. Ha avuto una formazione di tipo umanistico. Finiti gli studi ha svolto diversi lavori, sia nel settore della moda sia come archivista e bibliotecaria. Attualmente è impiegata in un’azienda della zona. Le piace molto viaggiare. Fin da ragazza ha visitato i luoghi della ex Jugoslavia, in particolare l’Istria e le isole vicine, posti verso i quali ha sviluppato un vero attaccamento, grazie anche agli intensi legami d'amicizia sviluppatisi nel tempo e dei quali rimane traccia in questo libro.

(© 9Colonne - citare la fonte)