EDDY ANSELMI RACCONTA IL FESTIVAL DI SANREMO
Dal 1950 al 2019, anno per anno, Eddy Anselmi in “Il Festival di Sanremo” (De Agostini) racconta tutto quello che c’è da sapere sul Festival più amato dagli italiani: le serate, le canzoni, gli autori, gli interpreti, le classifiche, le curiosità, i vincitori e i vinti, i dietro le quinte. E, negli ultimi anni, l’esplosione del fenomeno anche sui social. Una vera e propria “Bibbia” per tutti gli appassionati di musica, tv e cultura pop. Anselmi è storico della musica leggera e del costume, giornalista, social media manager e autore tv. È considerato un’autorità sul Festival da tutti gli addetti ai lavori ed è invitato e intervistato regolarmente da stampa, radio e tv nel periodo di Sanremo. Negli anni dieci è il capodelegazione aggiunto all'Eurovision Song Contest.
KURDISTAN, UTOPIA DI UN POPOLO TRADITO
Dalle guerre russo-turche di fine Ottocento, passando per il Trattato di Sèvres del 1920 fino ad arrivare al voltafaccia di Trump nel 2019, i curdi sono stati continuamente traditi da un Occidente che prima se ne serve e poi li abbandona. Le donne e gli uomini che hanno difeso Kobane, che hanno strappato Raqqa allo Stato islamico costituendo una democrazia fondata sulla libertà religiosa, sulla parità tra uomini e donne e sulla convivenza tra le diverse etnie, sono diventati il simbolo dei valori che l’Occidente dovrebbe difendere. Nelle strade delle città del Rojava è possibile vedere negozi di Bibbie e crocifissi e assistere alle preghiere dei cristiani nello stesso momento in cui i muezzin chiamano i fedeli mussulmani a raccolta, le ragazze sono libere di portare o non portare il velo e frequentare la scuola senza alcun divieto o restrizione: tutto questo al centro di un’area geografica in costante tumulto. Marco Gombacci in “Kurdistan. Utopia di un popolo tradito” (pubblicato dalla casa editrice Salerno) racconta un’utopia di uguaglianza che nella Siria del Nord era sembrata possibile e che il popolo curdo non smetterà di inseguire. L’autore ha fondato “The European Post” e collabora con Il Giornale. Si è recato nel Kurdistan iracheno durante l’assedio di Mosul nel 2016, in Siria durante la riconquista di Raqqa nel 2017 e la battaglia di Deir Ezzor nel 2018.
“L’OBBLIGO DI RICORDARE” DI GIUSEPPE CIRINO
E’ disponibile in tutte le librerie e nei book store digitali “L’obbligo di ricordare” (Santelli Editore), l’ultima fatica letteraria dello scrittore reggino Giuseppe Cirino. “L’obbligo di ricordare” è un libro noir che apre una nuova galassia di storie non raccontate, di storie dal sapore dolce-amaro di verità. Il racconto del vecchio pescatore Massimo, ruvido come il legno mangiato dal mare, che narra di come, in gioventù abbia amato una donna sparita nel nulla. Una donna che, dopo una feroce lite col padre benestante ma temuto, non si trova più in giro. L’indagine personale trascinerà l’allora giovane Massimo in una Villa San Giovanni scura e tenebrosa e sanguinaria. E se è una storia vera, non ci è dato sapere: “Nelle storie, anche quelle un po' folli, c'è una base di verità - afferma l’autore - Per questo motivo decisi di tenere un diario e di fregarmene, o di provarci, se le storie che avessi sentito in qualche modo fossero state più vicine all'assurdo che al reale. Della vita non sappiamo tutto, rispetto all'universo siamo granelli di polvere, quindi può benissimo essere vero quello che ci sembra assurdo”. Primo di una serie, sarà quindi l’apertura del nuovo percorso artistico di Giuseppe Cirino, che a oltre 10 anni dalla prima pubblicazione torna a raccontare le sue storie. L’autore nasce a Reggio Calabria nel 1981. Responsabile commerciale dell'azienda MakarenaLabs e autore letterario. Al centro del suo modo di comunicare, sia nei libri che sul lavoro, è forte la presenza di un fulcro motivazionale, con la spinta ad interrogarsi per migliorare se stessi. Nel 2007 pubblica il suo primo libro "Il suonatore di foglie", che ottiene buone recensioni e partecipa al Salone Internazionale del Libro di Torino e al Galassia Gutenberg a Napoli. Uno dei racconti ispira un progetto teatrale e un audio libro per non vedenti, tra le cui voci figura anche quella di Gigi Proietti. Il libro cattura l'attenzione del Direttore di Rai Cultura, Gabriele La Porta, che ne fa menzione in uno dei sui programmi. Nel 2009 pubblica “Gli occhi del ricordo”, anche questa una raccolta di racconti, che partecipa al programma Gli occhi di Simona sempre su Rai Cultura. Nel 2010 interrompe la sua attività letteraria, proseguendo solo come ghost writer. Segue una fase di introspezione, una fase di ricerca letteraria e di studio. In questo periodo si può segnalare la forte amicizia che comincia a coltivare con Saverio Strati, Premio Campiello del ‘77, che vede in Giuseppe la promessa di una nuova scrittura. Dopo oltre dieci anni dal suo primo edito, torna sulla scena letteraria con “Le storie di Evans”, avviando un percorso editoriale con la Santelli Editore.
“IL BAMBINO NASCOSTO” DI ROBERTO ANDO’
Dopo “Il trono vuoto” (Premio Campiello Opera Prima, portato sul grande schermo in Viva la libertà), Roberto Andò torna con “Il bambino nascosto” (La Nave di Teseo), un romanzo di ribellione e riscatto, incentrato sull’incontro folgorante tra un bambino e un maestro di pianoforte. Ambientato in una Napoli ritrosa e segreta, affidato al ritmo serrato di un giallo insolito, “Il bambino nascosto” è una storia di iniziazione alla vita adulta, che ha lo sguardo luminoso di due personaggi indimenticabili. Gabriele Santoro è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e abita a Forcella. Una mattina, mentre sta radendosi la barba, il postino suona al citofono per avvertirlo che c’è un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si insinua nel suo appartamento e vi si nasconde. Il maestro – così lo chiamano nel quartiere - se ne accorgerà solo a tarda sera. Quando accade, riconosce nell’intruso Ciro, un bambino che abita con i genitori e con i fratelli nell’attico del suo stesso palazzo. Interrogato sul perché della fuga Ciro non parla. Il maestro di piano, d’istinto, decide comunque di nasconderlo in casa e così facendo avvia la sua sfida solitaria ai nemici di Ciro. Il bambino viene da un mondo in cui non è prevista alcuna educazione sentimentale, ma solo criminale. È figlio di un camorrista. Come accade quando l’infanzia è negata, o violata, Ciro ignora l’alfabeto della propria interiorità. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, solitario. Un uomo di passioni nascoste, segrete. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di questo bambino difficile, ribelle a un destino già scritto. Una partita rischiosa in cui, dopo una iniziale esitazione, Gabriele Santoro si getterà senza freni. Alla fine, come tutte le vere storie d’amore, anche quella del maestro di piano con Ciro diventa possibile, una storia di filiazione o di paternità in cui entrambi sembrano riacciuffare il senso della loro vita. Sino a un esito drammatico in cui, fatalmente, imprevedibilmente, a saldarsi è il conto tra la legge e l’amore. Andò è nato a Palermo nel 1959. Regista di teatro di prosa, lirica e cinema, tra i suoi film, premiati con importanti riconoscimenti, ricordiamo Sotto falso nome con Daniel Auteuil, Le confessioni con Toni Servillo e Pierfrancesco Favino, Una storia senza nome con Micaela Ramazzotti e Laura Morante. Dal suo romanzo Il trono vuoto, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2012, ha tratto il film Viva la libertà con Toni Servillo e Valerio Mastrandrea.
IL LIBRO DEI FIORI PER SAN VALENTINO
Si appresta San Valentino e tantissime persone in tutto il mondo regaleranno dei fiori, ma che significato hanno le differenti varietà, cosa comunica un determinato colore o un abbinamento all’interno di un determinato bouquet? “Il libro dei fiori. Manuale per chi ama, offre e coltiva fiori di Claude Salvy (Odoya) risponde proprio a questo affascinante interrogativo la cui spiegazione risale spesso all’antichità. Attribuire un significato ai fiori è comune a tutte le culture globali: se l’alloro di Apollo simboleggia gloria è perché esiste un mito greco, mentre il saluto arabo salamelek, allude proprio dal mazzolin di fiori (selam) che veniva accompagnato alle visite nella cultura araba. Questo manuale è dunque ricco di storie e aneddoti che raccontano le delicate corolle che amiamo regalare, in modo sintetico e illustrato, dalla A di Azalea e Amarilli alla V di violetta per poi soffermarsi su un dizionario specifico che aiuterà a creare la più curata e significativa composizione. Chi poi si chiede quali fiori sia meglio donare a un battesimo o in un’occasione ufficiale, troverà anche queste utili informazioni che eviteranno figuracce. Scopriamo che non solo è agevole comunicare affetto, amicizia o amore con i fiori, ma che è anche previsto un codice cromatico per esprimere riflessione (arancione), un ultimatum (terra di Siena) o pietà (azzurro pallido). Curando la grammatica dei fiori, le composizione e l’inclinamento di ogni stelo si possono comporre messaggi corretti per ogni occasione! Questo manuale per gli amanti dei fiori fornisce anche degli affascinanti focus su passioni attuali come la cura delle orchidee, l’arte giapponese dell’ikebana, i giardini botanici più belli del mondo e le più fiorite succulente. Tutto lo splendido mondo della storia e del significato dei fiori in un delizioso libretto illustrato da leggere, conservare, regalare e consultare alla bisogna! Claude Salvy pseudonimo di Marie-Madeleine Poisson, è stata una giornalista e una scrittrice francese. È autrice di diversi libri di design, ha trattato argomenti come i mobili, le arti e gli oggetti d’arredo. Grande amante dei fiori, da questa passione nasce uno dei suoi lavori più divertenti e originali.
(© 9Colonne - citare la fonte)