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Un elevato tasso
di coyonaggine

di Arnaldo di Latebiosa

(14 febbraio 2020) Dopo “la strana amicizia fra il coyote ed il tasso” e “il superzoom sul cratere del Vesuvio innevato” in una lista di video proposti da un autorevole quotidiano segue “l’incredibile invasione delle locuste”. La natura fornirà pure il denominatore comune, nei tre video, ma nel primo quella di Walt Disney, nel secondo quella del National Geographic e nel terzo quella, ad essere generosi, di Giacomo Leopardi. Si tratta insomma della devastazione arrecata in queste settimane ad agricoltura e pastorizia da un flagello, per giunta nel Corno d’Africa, Somalia ad esempio, una delle aree martoriate del pianeta, fra siccità, autobombe, pirateria.
È come mettere in fila lo Zecchino d’Oro e un caso abominevole di pedofilia, ad esempio quei genitori che secondo gli inquirenti avrebbero concepito una bimba per violentarla. La piccola, se avesse voce, magari reclamerebbe una trattazione separata. E anche i Paesi devastati dalle locuste la reclamerebbero, sempre se avessero voce, una trattazione separata.
O almeno una trattazione tout court: i flagelli invece sembrano proprio finire a far audience senza ormai neanche le precauzioni di un notiziario, ma così, semplicemente, come sequenza di immagini per intrattenerci fra altre sequenze di immagini. Ci scusino comunque quei Paesi se approfittiamo anche noi delle locuste, per una metafora, fin troppo facile del resto, cioè che alcune sono volate fin qui e devastano proprio tutto, persino la compassione.
adlatebiosa@gmail.com

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