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ROMA, PABLO E PEDRO FESTEGGIANO 25 ANNI DI CARRIERA CON "NOZZE DI COCCIO"
Un duo da record Pablo e Pedro, coppia storica della comicità italiana, che festeggia quest'anno 25 anni di carriera. Un sodalizio costellato di successi dalla tv, al teatro, al cinema. Grandi amici anche nella vita, Fabrizio Nardi e Nico Di Renzo, propongono un nuovo spettacolo intitolato, non a caso, "Nozze di Coccio", in scena dal 4 marzo al 5 aprile al Teatro Tirso de Molina di Roma (via Tirso 89) con Francesca Nunzi e Carlotta Rondana. Sul palco anche Enrico Ottaviano e Marco Todisco. Divertente e ricco di colpi di scena lo spettacolo dispensa una straordinaria ondata di buonumore grazie alla bravura dei suoi protagonisti, al ritmo incalzante e all’alternarsi della giusta dose di ironia e tecnica teatrale. La storia ruota, appunto, attorno all’annuncio di possibili nozze che scatenano una serie di reazioni inaspettate e rischiano di mandare a monte una consolidata amicizia. Ma sarà davvero così oppure i personaggi di questo intreccio riusciranno a regalare al pubblico il classico lieto fine con un finale da favola? Per scoprirlo tutti al teatro Tirso dal 4 marzo al 5 aprile per una commedia imperdibile per la prima di una serie di tappe in giro per l'Italia. (red)
ROMA, AL TEATRO DELLA COMETA “IL TEST” CON ROBERTO CIUFOLI E BENEDICTA BOCCOLI
Sarà in scena al Teatro della Cometa di Roma (via del Teatro Marcello, 4) dal 4 al 22 marzo, lo spettacolo “Il test” di Jordi Vallejo, traduzione Piero Pasqua. Protagonisti in scena Roberto Ciufoli, Benedicta Boccoli, Simone Colombari, Sarah Biacchi. Hèctor e Paula, una coppia con qualche problema economico, devono affrontare la scelta che gli propone il vecchio amico Toni, in attesa che li raggiunga per cena Berta, la giovane fidanzata psicologa di successo. Una decisione apparentemente semplice: accontentarsi di una piccola ma immediata fortuna o aspettare lunghi anni per decuplicarla? Il dilemma che inizia come un semplice e teorico test di personalità, in un clima di divertita amicizia, diventa sempre più causticamente feroce, e mette progressivamente a nudo i caratteri, i pensieri reconditi e i delicati segreti dei quattro commensali. Fra battute di spirito al vetriolo e sferzanti dialoghi, i protagonisti vengono spinti a prendere decisioni che nell’arco di una cena cambieranno radicalmente le loro vite, forse per sempre. Il gioco drammaturgico si fa ancora più avvincente con il diretto coinvolgimento del pubblico che viene chiamato, a inizio spettacolo, a decidere quale ruolo, fra Hèctor e Toni, assegnare replica per replica ai due interpreti maschili, Ciufoli e Colombari. La regia è di Roberto Ciufoli.
ROMA, ALESSANDRO BENVENUTI TORNA AL TEATRO TOR BELLA MONACA
Dopo il successo del 2017, Alessandro Benvenuti torna sul palco del teatro Tor Bella Monaca, di cui è direttore artistico, dal 6 all’8 marzo con lo spettacolo “Chi è di scena” scritto, diretto e interpretato dall’attore toscano, che ha al suo fianco Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti. La trama racconta di uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni. Viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui, l’uomo decide di rilasciare un’intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. Lo invita perciò a casa sua. Testimone silente di questo loro incontro è però una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaise longue di spalle ai due, sembra dormire un sonno profondo. E come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile.
ROMA, AL TEATRO MANZONI “UN FOLLE AMORE”
“Un folle amore” di Andrè Roussin, adattamento e regia di Carlo Alighiero, andrà in scena al teatro Manzoni di Roma (via Monte Zebio, 14) dal 27 febbraio al 22 marzo. In scena Carlo Caprioli, Cinzia Berni, Daniela Terreri e con Luca Negroni, Andrea Carpiceci e Manuela Perfetti. Un amore folle, assoluto, totale coinvolgente. Una commedia divertente, sagace, a tratti sorprendente, sulla natura umana, vacillante, incerta, piena di perplessità e di interrogativi, ma soprattutto una grande storia d’amore. Carlo Alighiero nella sua regia esalta questo amore e lo segue dal momento in cui Marcel crede di aver trovato l’amore da sempre inutilmente cercato. Un incontro casuale, un colpo di fulmine. Solange è sposata ha un figlio grande ma con la sua gioia di vivere e la sua autentica ingenuità appare come l’ideale di donna che ha sempre cercato. E’ più anziana di lui, che importa, quando l’amore chiama nulla lo può fermare. Marcel le offre il suo amore e la travolge sin dal primo incontro in un vortice irresistibile di parole e di emozioni. Questo amore all’inizio viene deriso, ridicolizzato poi accettato come un gioco, ma avvertito come pericoloso dal figlio, dalla sorella e dal marito di Solange. Troppo tardi lei è completamente irretita e pronta a volare mano nella mano con Marcel e vivere questa storia d’amore; senza però lasciare la famiglia. Per Marcel questo è impensabile, l’amore per lui deve essere totale, le propone di divorziare e di sposarla, al suo rifiuto l’ amore si trasforma in odio. Solange disperata si rifugia nella famiglia, questa avventura l’ha colpita e profondamente cambiata, niente sarà più come prima. (PO / red)
ROMA, “AMLETO E SUA MOGLIE OFELIA” SCRITTO E DIRETTO DA GABRIELE LINARI
In scena al Teatro Studio Uno di Roma (Sala Teatro, via Carlo della Rocca, 6 Torpignattara) dal 5 all'8 marzo “Amleto e sua moglie Ofelia” storico spettacolo della compagnia Labit del 2003, scritto e diretto da Gabriele Linari, che riporta in scena la sua personale riscrittura del classico shakespeariano con un nuovo allestimento e nuovi interpreti, gli attori (coppia anche nella vita) Elisa Carucci e Daniele Giuliani, quest'ultimo doppiatore di Jon Snow uno dei personaggi principali della fortunata serie “Il Trono di Spade”. Nel freddo castello di Elisnore compare un fantasma: è quello del vecchio re morto in circostanze misteriose, padre del giovane Amleto. Nel frattempo suo fratello Claudio ha sposato la regina Gertrude, madre di Amleto. Il fantasma sprona il nero principe a vendicare la sua morte, avvenuta per mano del perfido fratello. Ma Amleto dubita, tentenna, riflette, si finge pazzo e parla, parla, parla. A farne le spese saranno: Polonio (ucciso per errore nella stanza della regina), sua figlia Ofelia (che impazzita si getta nel fiume), Rosencrantz e Guildestern (messaggeri spediti da Claudio per “sondare” l’animo di Amleto), Laerte (fratello di Ofelia, che sfida a duello il Principe per vendicare il padre Polonio e la sorella suicida), la Regina Gertrude (che beve un veleno destinato al figlio) e – solo per ultimo – il vero destinatario di questa storia di vendetta, il Re Claudio. Fin qui Shakespeare. E se Amleto avesse preso una decisione rapida nella sua vita? Se – per esempio – avesse deciso di salvare la bella Ofelia un attimo prima che si gettasse, pazza per il dolore, nell’amato fiume? Nelle sale di un freddo castello Amleto è circondato da fogli e libri. Studia, cerca, scrive, in perenne – solito – bilico tra ispirazione e disperazione. Ofelia è con lui, che si aggira nelle stanze. Nel suo grembo sta crescendo il figlio (o figlia?) del nero principe di Danimarca. Una ragazza piena di speranza, voglia di vivere e una Fede incondizionata. L’esatto contrario di Amleto, sempre più disilluso, sfiduciato, caustico e spietato. Uno scontro tra visioni opposte, un gioco che parte dalle parole di Shakespeare per andare altrove: a riflettere su Dio, sulla fiducia, sui tormenti di ognuno di noi… Compresi quelli dall’amore coniugale. (red)
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