Dallo Spallanzani come unico punto di accesso alla creazione di nuove strutture per rispondere meglio all’emergenza Coronavirus, anche nel caso la situazione dovesse aggravarsi: la Regione Lazio alza il livello di guardia ed è pronta a reagire a qualsiasi scenario si presenti. “Ancora non abbiamo, per fortuna, numeri alti ma ragioniamo pensando a prospettive se non simili alla Lombardia quasi, per non trovarci impreparati”, afferma a 9colonne Paolo Ciani, capogruppo Democrazia Solidale – DEMOS alla Regione Lazio e vicepresidente della commissione Sanità alla Pisana. Ciani ricorda la risposta immediata della Regione - tramite lo Spallanzani - ai primi tre casi riconosciuti in Italia (i due turisti cinesi e il ricercatore italiano tornato da Wuhan). Sempre all’Istituto nazionale di malattie infettive è stata isolata la prima sequenza del virus e si è fatta la maggior parte dei tamponi nella prima fase. Dopo l’esplosione del contagio nel nord Italia “abbiamo iniziato a pensare, come Regione Lazio, su come fronteggiare i numeri crescenti, anche ragionando in prospettiva - spiega Ciani -. I posti specializzati e la terapia intensiva sono i due punti di maggior sofferenza del sistema. Così siamo passati da una centralizzazione totale sullo Spallanzani, che comunque è totalmente dedicato a questo, alla creazione di nuove strutture”. Si tratta dei Covid Hospital: il Columbus, come secondo punto legato al Gemelli, Casal Palocco, Tor Vergata e Policlinico Umberto I. Cinque strutture (compreso lo Spallanzani) con le quali la Regione “si fa trovare preparata” anche se - sottolinea Ciani - “nel caso dovessimo riscontrare una crescita del numero dei casi anche nel Lazio, dovremmo ricorrere ad altre soluzioni”.
Un work in progress continuo, cercando di anticipare le mosse del virus. “All’inizio tutti gli esperti avevano il grande timore del diffondersi del contagio nelle grandi città e metropoli - prosegue il consigliere della Regione Lazio - anche perché un conto è isolare un piccolo paese, un conto una grande città”. E anche se è necessario usare tutte le precauzioni del caso, si pensa che “aver limitato presto gli scambi, gli incontri e le frequentazioni possa aver circoscritto il contagio nelle grandi città, ma siamo in una fase di dubbio”, sottolinea ancora Ciani ricordando che “tutti i virologi e gli esperti dicono che il picco dovrebbe essere tra la fine di questa settimana e metà della prossima, ma sono stime”. Oltre a quello sanitario ci sono poi altri due binari su cui la Regione sta viaggiando per dare risposte concrete: quello economico e quello sociale. Sul fronte economico si aspettava il decreto varato dal Governo Conte per aiutare imprese e famiglie: “In base al provvedimento declineremo il discorso del sostegno economico alle realtà regionali. La crisi economica sta colpendo tanti settori e dovremo capire come supportarli”. Sui temi sociali, infine, è stata creata “una cabina di regia con il Capo di Gabinetto Roberti, il vicepresidente Leodori e l’assessore Troncarelli con tutte le realtà del terzo settore”. Dai disabili ai senza fissa dimora: “Sono tante le fragilità delle nostre città” per le quali “è stata creata una cabina di regia specifica, producendo linee guida e delibere ad hoc relative al mondo sociale”. (sip -19 mar)
Foto: paolociani.com
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