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direttore Paolo Pagliaro

Giuseppe Veneziano vs Raffaello Sanzio a San Benedetto del Tronto

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Giuseppe Veneziano vs Raffaello Sanzio a San Benedetto del Tronto

San Benedetto del Tronto - L’Associazione culturale Verticale D’Arte e il Professor Stefano Papetti, in collaborazione con il Comune di San Benedetto Del Tronto e da un’idea di Sandro Mariani, presentano il progetto espositivo Giuseppe Veneziano VS Raffaello Sanzio, un omaggio che l’artista Giuseppe Veneziano vuole fare a Raffaello, pittore simbolo del Rinascimento italiano nato a Urbino, nei cinquecento anni dalla sua morte. La mappatura artistica - urbana sarà quindi caratterizzata da soggetti mutuati dal repertorio raffaellesco fusi insieme da Veneziano a personaggi pop dell’immaginario collettivo, con un risultato stimolante, divertente e a tratti dissacrante e dal formato maxi. Infatti le opere riprodotte dell’artista andranno ad occupare i grandi tabelloni pubblicitari disseminati in zone visibili e nodali della città. L’obiettivo del progetto è quello di impiegare gli strumenti della comunicazione di massa e della pubblicità a favore della divulgazione dell’arte, creando dei nuovi percorsi urbani in cui un ampio pubblico ha la possibilità di avvicinarsi ai linguaggi del contemporaneo senza necessariamente dover entrare in un museo. Un modo per favorire la divulgazione dell’arte attraverso un format inusuale, ma certamente più immediato e in questo momento sicuro per tutti.

 

 

MAFAI E BANCHELLI AL MUSEO NOVECENTO

Firenze - Dopo la chiusura dovuta al lockdown, il 2 giugno il Museo Novecento di Firenze ha riaperto con la grande mostra dedicata ad Allan Kaprow, inaugurata a febbraio, e con la sua collezione permanente dedicata all’arte italiana del primo Novecento. All’insegna dello slogan Firenze Rinasce, il museo mantiene fede al programma annunciato già all’inizio dell’anno. Sabato 11 luglio sono state inaugurate due nuove mostre personali dedicate a Mario Mafai e a Francesca Banchelli, entrambe aperte al pubblico fino al 12 ottobre 2020. Un dittico espositivo all’insegna del coraggio e della passione per l’arte: un maestro del Novecento e una giovane artista del nostro tempo.

AL MUSEO DIOCESANO DI MASSA LE SCULTURE DI IGINIO BALDERI

Il Museo Diocesano di Massa, apre di nuovo le porte all’arte contemporanea dopo la chiusura forzata a causa dell'emergenza sanitaria Covid con la mostra retrospettiva “Omne vivum ex ovo” dedicata all’artista Iginio Balderi (Pietrasanta 1934 – Milano 2005), scultore riconosciuto a livello internazionale per la ricerca formale sempre all’avanguardia e che ha vissuto tra la Versilia, Milano e gli ultimi anni in Olanda. La mostra è stata inaugurata giovedì 16 luglio e rimarrà aperta fino al 4 ottobre 2020 curata da Mauro Daniele Lucchesi e organizzata dall’Associazione Quattro Coronati di Massa insieme all’Archivio Iginio Balderi. Il percorso espositivo presenta 15 sculture in bronzo, fibra di vetro e marmo, che ripercorrono in parte la vita artistica di questo grande scultore: da “Giocolieri” opera in bronzo del 1959, alle più recenti “Spirale” opera in marmo del 1980, “Città” sempre opera in bronzo del 1990, fino ad alcune opere di grandi dimensioni come “Eos”, tutte collocate nello splendido giardino ottocentesco, nell’androne del Palazzo e nelle sale del museo. Nel loro silenzio queste sculture “raccontano la presenza umana” in dialogo con i capolavori di arte sacra presenti nel Diocesano: da Jacopo della Quercia a Bernardino Del Castelletto, offrendo una visione davvero particolare, suggestiva e inedita delle opere di Balderi. Sculture a cui il passare del tempo non ha tolto loro l’attualità, la contemporaneità della forma e del significato, apparentemente semplici nel loro estetismo.

 

DAL 2 AGOSTO LA QUARTA EDIZIONE DI CAPALBIO CONTEMPORARY ART

L'Associazione Culturale Il Frantoio presenta la quarta edizione del progetto “Capalbio Contemporary Art” che come ogni anno si terrà negli spazi di Palazzo Collacchioni, edificio simbolo di Capalbio.  La manifestazione si terrà da domenica 2 agosto a mercoledì 30 settembre 2020 e proporrà una mostra collettiva, a cura di Davide Sarchioni, intitolata “Officine Chigiotti”. La mostra racconta l’esperienza con l'arte contemporanea dell’omonimo progetto culturale grossetano e presenta una selezione di lavori di Flavio Favelli, Mauro Staccioli e Antonio Barbieri. La mostra concretizza l’intento, condiviso dall’Associazione Culturale il Frantoio e da Officine Chigiotti, di attivare un dialogo che leghi la storia passata e presente del peculiare territorio della Maremma con la modernità e la spinta innovativa dell'arte contemporanea. Concepita come dialogo tra le opere degli artisti invitati e le antiche stanze di Palazzo Collacchioni, conosciuto come il “Castello di Capalbio”, il percorso espositivo innesca una fitta rete di rimandi tra territorio e architettura, tra passato e presente. Officine Chigiotti, laboratorio per l’arte che Giuseppe Chigiotti, architetto e professore al Politecnico di Milano, ha aperto nei grandi spazi dell’azienda di famiglia nel centro storico di Grosseto, dal 2017 produce ed espone opere di artisti contemporanei d’eccellenza, andando oltre la tradizionale visione del collezionismo e del mecenatismo.  La cifra di Officine Chigiotti si rintraccia nella presentazione di opere non convenzionali per dimensioni e materiali, a partire da “Mobilia Essay”, l’installazione monumentale di Flavio Favelli, per proseguire con il lavoro di Mauro Staccioli e la prossima installazione a Grosseto delle sculture di Antonio Barbieri.

A MANTOVA LA BIENNALE DELLA FOTOGRAFIA FEMMINILE

La Biennale della Fotografia Femminile ideata dall’Associazione la Papessa con la direzione artistica di Alessia Locatelli, torna a Mantova a partire dall’estate 2020 sino a fine anno. La prima edizione della Biennale, numerose esposizioni, workshop, eventi, talk e proiezioni interamente dedicati alla fotografia, era in programma a marzo, ma la pandemia del Covid-19 ha, come per tutte le altre attività culturali e non, bloccato il foto festival. Durante il lockdown la Biennale è rimasta in contatto con il suo pubblico attraverso i social media, ha indetto concorsi a tema e intervistato in diretta le autrici delle mostre. Ora che sono ritornate le condizioni di sicurezza la BFF torna live con la speciale versione BFF HERE NOW, strutturata come un’edizione diffusa, con mostre negli spazi istituzionali e nelle gallerie private di Mantova, incontri e workshop. Un mosaico dedicato alla fotografia femminile che la BFF ha ripensato per sostenere la cultura, il territorio ed aiutare tutti i cittadini a ritrovare una socialità perduta attraverso l’arte e la fotografia ed una fiducia rinnovata nel riappropriarsi degli spazi dedicati alla cultura.  La direttrice artistica Alessia Locatelli sottolinea l’importanza di questa edizione della Biennale post Covid: “Il tema della prima edizione della Biennale era il lavoro e, purtroppo, durante lo stop forzato e il lockdown si è ancora più esacerbato il gap tra i generi: c’ è stato uno scarto del 10% in più di donne che non sono tornate al lavoro dopo la pandemia ed è una cifra enorme se si pensa che i dati erano già sfavorevoli in partenza. In aggiunta all’enorme carico che le donne hanno dovuto affrontare nei mesi passati per la gestione domestica, laddove la cura di bambini e anziani è stata quasi interamente affidata a loro. Per questo motivo, oltre che per le numerosissime attestazioni di stima ricevute nel momento in cui abbiamo dovuto bloccare la Biennale da parte di pubblico e di addetti ai lavori, abbiamo ritenuto necessario portare avanti il percorso della BFF in questa seconda parte dell’anno, per contribuire ad una riflessione ancora più approfondita sui nostri tempi”.

(© 9Colonne - citare la fonte)