Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LIBANO IN GINOCCHIO
AUMENTANO I SUICIDI

L’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19 non risparmia neanche il Libano dove al momento si contano 4.885 casi e 62 decessi. Numeri apparentemente limitati rispetto a quelli dei paesi più colpiti ma comunque importanti. L’epidemia ha inoltre pesantemente impattato in Libano dal punto di vista economico, tanto che “il mese di luglio – scrive in un reportage pubblicato si AsiaNews.it Pierre Balanian, esperto di paesi arabi - resterà nella storia libanese moderna come il mese dei suicidi per povertà e disperazione. Dopo i quattro casi avvenuti in due giorni di seguito nella prima settimana del mese scorso, venerdì sera Vatchè Ohanian, 53 anni, è stato trovato dalla madre appeso a una corda nel salotto del loro appartamento, situato nel quartiere di Bourj Hammoud, uno dei quartieri più poveri della periferia nord cristiana di Beirut. Tassista di professione, si trovava in una situazione disperata soprattutto dopo la diminuzione del lavoro causata dalle misure anti-Covid 19 adottate nel Paese.  Tre settimane fa sempre a Bourj Hammoud vi era stato un altro tentativo di suicidio: una persona si era gettato dal ponte sopra il fiume di Beirut, tratta poi in salvo dalla Protezione civile”. Il Libano, spiega ancora Balanian, “agonizza in silenzio, in un Paese dove la popolazione si vergogna di essere povera e che per dignità ed orgoglio preferisce mostrare benessere, pur di evitare chiacchiere e giudizi di fallimento da parte della gente. Il numero dei suicidi rischia di aumentare con la rapida caduta del Paese dei Cedri in una delle peggiori crisi economiche mai conosciute. Decine di migliaia di persone hanno perso i posti di lavoro nel corso degli ultimi mesi. Tutto ha avuto inizio dalle prime manifestazioni popolari del 17 ottobre dell’anno scorso, quando i libanesi, arrivati al limite della sopportazione, sono scesi in piazza, uniti contro la corruzione dei politici che per oltre tre decenni hanno letteralmente svaligiato l’intero Paese e diviso fra di loro i debiti esteri accumulati, rendendo il Libano il terzo Paese più indebitato al mondo. In più, il Paese presenta le peggiori infrastrutture, peggiori servizi, carenza totale di assistenza pubblica nella sanità, nelle scuole, nelle pensioni”. (3 AGO / red)

(© 9Colonne - citare la fonte)