Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Nel labirinto
del passato

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Nel labirinto <br> del passato

NEL LABIRINTO DEL PASSATO: 10 MODI DI RISCRIVERE LA STORIA

 Laterza porta in libreria “Nel labirinto del passato. 10 modi di riscrivere la storia” di Tommaso di Carpegna Falconieri. Costantino donò l’impero al papa? I Templari hanno scoperto l’America? Un esercito di spettri fermò i tedeschi durante la prima guerra mondiale? Lo sbarco sulla Luna fu un falso ricostruito negli studi televisivi? È vero che i campi di sterminio non sono mai esistiti? E perché le statue di Cristoforo Colombo vengono abbattute? La storia è sempre stata oggetto di manipolazioni e falsificazioni. Oggi sembra proprio essersi smarrita: aiutiamola a ritrovare la strada. “Papà, a che serve la storia?”: questa era la domanda che quasi 80 anni fa Marc Bloch poneva all’apertura di Apologia della storia, un libro che ha segnato generazioni di lettori. Oggi, di fronte a un tempo radicalmente diverso dal passato, dove le categorie di continuità tra le generazioni appaiono saltate, la risposta più semplice sembra essere: «a nulla». La storia sembra diventata nient’altro che un racconto suggestivo, da rendere il più possibile spettacolare, intrigante e misterioso. Se poi ci si inventa qualcosa, pazienza, tanto è sempre più arduo distinguere tra fatto e racconto, tra avvenimento e propaganda, tra vita reale e virtual reality. Ma è proprio per questo che la storia serve, anzi è imprescindibile. Il suo metodo critico è fondamentale per riprendere a orientarci, distinguendola da tutto ciò che le somiglia. Un libro sorprendente che restituisce alla storia il ruolo che le compete nella società contemporanea.

 

 

 

ELEONORA GOLDONI SI RACCONTA IN “PREFERISCO I TACCHETTI”

Una stella del calcio femminile si racconta a 360 gradi in “Preferisco i tacchetti” (Mondadori). Eleonora Goldoni è una delle calciatrici più famose e apprezzate in Italia, ha militato nell'Inter per poi approdare nel Napoli, dopo un'esperienza negli Stati Uniti, dove si è laureata in Nutrition. In questo libro Eleonora ci accompagna alla scoperta del suo mondo: la passione per il calcio che l'ha conquistata quando era solo una bambina, la forza di volontà con cui si è imposta in un ambiente prettamente maschile, il sostegno della sua famiglia numerosa e amorevole, ma anche la fede, il volontariato e i progetti futuri. Il volume, inoltre, è arricchito dagli utili consigli di Eleonora per avere una corretta alimentazione e tenersi sempre in forma. Eleonora Goldoni, 24 anni, è attaccante.  Prima di giocare in serie A, ha vestito le maglie del Finale Emilia, sua città di nascita, Ferrara, della Nazionale Italiana e delle Lady Buccaneers, squadra della East Tennessee State University a Johnson City nel Tennessee, nella quale si è laureata in Clinical Nutrition con il massimo dei voti.  Tornata in Italia veste i colori dell’Inter per poi passare al Napoli Femminile appena promosso in serie A.Eleonora è molto seguita sui social e su Instagram conta 215 mila follower.

 

INTERROMPO DAL SAN PAOLO DI PIETRO NARDIELLO

 Per lunghi anni “lo scusa Ameri” annunciato dal radiocronista di “Tutto il calcio minuto per minuto” è stato contemporaneamente l’occhio e il cuore di chi non c’era, passando – in qualche modo – la palla a chi ascoltava. La TV veniva solo dopo, a freddo. E lì la scelta della Rai fu quella del campanile garbato dei Necco, dei Vasino e dei Carino. A sessant’anni dalla prima trasmissione, andata in onda il 10 gennaio del 1960, la forza del racconto forbito, incisivo, immediato, educato, mai edulcorato e sempre accompagnato con giusti aggettivi resiste anche allo strapotere dell’immagine televisiva. Da queste basi nasce “Interrompo dal San Paolo” (Giammarino editore), debutta un progetto editoriale che riporta la fantasia al potere imbracciando il pensiero immaginario contro una narrazione attuale contaminata dall’abuso della tecnologia, fatta di numeri e percentuali che uccidono le emozioni. Un volume curato dal giornalista Pietro Nardiello, con la prefazione del presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna, a cui hanno preso parte 20 donne tra giornaliste e scrittrici che hanno raccontato altrettanti reti di calciatori che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a realizzare la storia del Calcio Napoli: da Sivori a Maradona, da Savoldi a Mertens, da Juliano a Insigne. Tante storie dove i protagonisti non vedono il gol, o non riescono a vederlo, ma lo ascoltano alla radio, immaginandone le gesta dei protagonisti. Sono queste le storie che formano la ricchezza di un libro che offre un punto di vista diverso dal modello “maschio”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“I LUOGHI DELLA MIA MEMORIA”, IN VIAGGIO CON MARIO ISNENGHI

“Immerso nei flutti, per la prima volta in vita mia ai fanghi di Abano, sono in piena anarchia della memoria. Sembra che lei ci si trovi bene, tra fumi e vapori: con quel caldo spossante, vien su di tutto, dal fondo”: Storico fra i più illustri e conosciuti, intellettuale impegnato fin dagli anni universitari, Mario Isnenghi nel saggio “Vite vissute e no. I luoghi della mia memoria” (Il Mulino) ripercorre in questo originale saggio autobiografico le tappe che hanno segnato la sua formazione umana, scientifica e politica: dalle origini familiari alle esperienze di scuola e università, all’apprendistato politico che attraversa il mondo cattolico e socialista nelle associazioni studentesche, nel sindacato, nell’insegnamento. E poi la lunga attività di ricerca che lo ha portato a riflettere, partendo dalla Grande Guerra, sulla storia della cultura italiana, la funzione degli intellettuali, le fragilità e le contraddizioni della costruzione statale. Tra confessione privata e memoria pubblica, Isnenghi consegna al lettore una testimonianza di rilievo sulla vicenda culturale e politica dell’ultimo mezzo secolo. Isnenghi ha insegnato Storia contemporanea nelle Università di Padova, Torino e Venezia. Con il Mulino ha pubblicato: “Il mito della Grande Guerra” (nuova ed. 2014), “La tragedia necessaria” (nuova ed. 2013), “L’Italia in piazza” (2004), “La Grande Guerra” (con G. Rochat, nuova ed. 2014), “Le guerre degli italiani2 (nuova ed. 2015), «I vinti di Vittorio Veneto» (con P. Pozzato, 2018).

 

 

 

 

 

 “IL GRANDE ME” DI ANNA GIURICKOVIC DATO

Dopo il sorprendente esordio con La figlia femmina, Anna Giurickovic Dato torna con un romanzo crudo, sincero e a tratti destabilizzante, una riflessione profonda sulla figura del padre, capace di emozionare e far riflettere. “Il grande me” (Fazi editore)  è un libro forte, che parla all’animo del lettore senza paure e senza reticenze, raccontando la storia di una famiglia rivoluzionata dalla notizia di una fine imminente e dalla scoperta di un segreto mai svelato, ma soprattutto la storia di una figlia costretta a fare i conti, ancora molto giovane, con il dolore di una grande perdita. Simone, davanti alla consapevolezza di una morte certa, viene raggiunto a Milano dai suoi tre figli, dopo molti anni di lontananza. È l’inizio di un periodo doloroso, ma per Carla si tratta anche dell’ultima occasione per recuperare del tempo con suo padre. Simone, angosciato dal pensiero di aver fallito e di non poter più cambiare il suo passato, ripercorre le tappe della propria eccentrica esistenza, vissuta con grande passione e voracità. Mentre la sua lucidità mentale vacilla sempre più, vuole usare il poco tempo che gli resta anche per rimediare a vecchi errori e confessa ai figli un segreto. In Carla e i suoi fratelli riaffiorano ricordi di anni lontani, i momenti dell’infanzia in cui la famiglia era ancora unita e quelli legati alla separazione dei genitori, nel tentativo di ricostruire una verità dai contorni sempre più incerti. I ragazzi non possono far altro che assecondare il padre, tra realtà e delirio, mentre la malattia si dilata richiedendo sempre più attenzioni e occupando la totalità delle loro giornate. Inizia così una ricerca – anche interiore – dai risvolti inaspettati, che porterà Carla e la sua famiglia a scontrarsi con un’ulteriore dura realtà, oltre a quella della vita e della morte. Sarà un confronto necessario, che Carla ha cercato e allo stesso tempo sfuggito per anni, ma che ora dovrà affrontare con tutta la forza di cui è capace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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