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direttore Paolo Pagliaro

Il bilancio della Polizia
nell’anno del coronavirus

Il bilancio della Polizia <br> nell’anno del coronavirus

1852-2021, centosessantanove anni, ma non li dimostra affatto verrebbe voglia di dire ricordando l’anniversario della Fondazione della Polizia di Stato che si è celebrato, con la doverosa sobrietà, il 10 aprile scorso, nelle nostre città e che, nella Capitale, ha avuto, nell’incontro del Capo della Polizia con il Presidente della Repubblica, il suo momento solenne e più significativo. Una Istituzione ben salda, con donne e uomini che, anche in questo lunghissimo anno di grave emergenza sanitaria (tuttora in atto) hanno dato il loro prezioso contributo, anche “fuori ordinanza”, con numerosi servizi di controllo riguardanti l’osservanza delle misure adottate per il contenimento del virus, controllando, nel periodo 10 marzo 2020, 16 marzo 2021, secondo i dati forniti, nella circostanza,  ben 37.693.205 persone, 9.609.401 esercizi commerciali, con la chiusura provvisoria di 3.790 attività (su disposizione dell’autorità competente) e 1.924 con sanzione amministrativa accessoria. La gestione di 4.894.766 chiamate pervenute nel corso dell’anno alle sale Operative delle Questure tramite il numero di emergenza, con 847.987 interventi complessivi, testimonia la funzione principale di prevenzione affidata alle 2.952 Volanti che vengono impiegate mediamente ogni giorno su tutto il territorio nazionale, supportate da 350 pattuglie giornaliere dei Reparti Prevenzione Crimine, con un bilancio operativo di 23.921 persone arrestate e 131.536 denunciate per delitti vari.
E a proposito di delitti, il Servizio Analisi Criminale conferma, nel 2020, la riduzione dei reati rispetto al 2019 “anche a causa della pandemia in atto” (avrei eliminato quell’”anche” perché non vi è dubbio che le forti e ripetute restrizioni alla mobilità delle persone hanno inciso molto sull’ andamento della delittuosità), più marcata in alcuni territori dove il calo, per alcune tipologie di delitti come i furti, le rapine, la ricettazione, le percosse, ha toccato anche punte del -40/-50%. Così, se nell’anno in esame sono aumentati i delitti informatici (9.606 di cui solo 377 scoperti) ed è rimasto invariato il dato sulle donne uccise da partner o ex partner, rimane alto il numero dei furti denunciati, ben 164.825 ( una media giornaliera di 451) di cui soltanto 15.390 con un colpevole individuato. Numeri ancora alti per i furti nelle case ( i più odiosi): 20.352 delitti ( una media di 55 al giorno); per non parlare dei tanti, troppi “manolesta” in giro nelle piazze, nei mercati, a bordo dei bus, con 19.288 furti con destrezza denunciati (52 in media al dì. E teniamo presente che in gran parte questi non vengono denunciati). Meno della metà (240 su 504)) le rapine nelle abitazioni di cui sono stati individuati gli autori; ancor meno quelle catalogate come “rapine in pubblica via”, 1.765 su totale delle 4.744 denunciate ( 12 al giorno). Dati significativi anche in tema di immigrazione clandestina e di contrasto ai gruppi criminali che gestiscono il traffico di migranti via mare: 34.154 i migranti sbarcati nel 2020 ( nel 2021, alla data del 10 aprile sono stati 8.476), provenienti in prevalenza dalla Tunisia (12.978) e Libia (13.012), con 121 persone arrestate, tra scafisti, organizzatori e basisti e 867 natanti sequestrati; ben 3.666 gli stranieri rimpatriati di cui 3.409 scortati fino ai rispettivi paesi di destinazione con personale specializzato della Polizia di Stato con voli di linea o navi e voli charter. Rilevanti alcuni dati statistici, al 31 dicembre 2020, relativi al numero di trattamenti di dati personali effettuati per finalità di polizia e assicurati dal Servizio per i Sistemi Informativi Interforze (SSII): 149.110.847 su persone fisiche, 5.435.592 su persone 

giuridiche,168.684.137 su documenti, 125.341.098 su fatti-reati, 211.341.389 su attività di controllo del territorio, 33.227.487 sulla cessione di fabbricati ecc..
Naturalmente resto convinto, so di essere ripetitivo, che solo un aumento adeguato delle risorse umane della Polizia di Stato ( al dicembre 2020 l’organico è di 92.570 unità che svolgono funzioni di polizia, oltre alle 5.348 che espletano attività tecnico-scientifica), con assunzioni extra turn-over ( previste nel lontano quinquennio 2023-2025), potrebbe assicurare un controllo più incisivo del territorio, senza per questo arrivare alla “militarizzazione”, consentendo quella prevenzione generale di polizia che rimane fondamentale per ridurre i delitti e per aumentare la fiducia dei cittadini, già profondamente turbati dalla pandemia e dalla gravissima crisi economica che l’accompagna. (12 aprile 2021)

  

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