Londra - Gianluigi Cardinali, professore Ordinario di Microbiologia dell'Università degli Studi di Perugia, è uno dei coautori di un recente articolo, pubblicato su “Nature Microbiology”, dal titolo “Fungal taxonomy and sequence-based nomenclature”, sulle sfide della comprensione e catalogazione della diversità fungina. Quest’ultimo attesta 150.000 specie attualmente conosciute, mentre quelle stimate vanno dai 2,2 a 3,8 milioni; è frutto degli scienziati che fanno parte della Commissione internazionale sulla tassonomia delle specie fungine. "I funghi rappresentano un modello importante per studiare l'evoluzione precoce degli eucarioti – spiega il professor Cardinali - La loro attività si estende dal giocare un ruolo essenziale nell'industria della trasformazione alimentare, nel ciclo della materia ambientale e nella moderna biotecnologia”. Crescendo i funghi per lo più nascosti in e su una varietà di substrati, il loro studio si basa su tecniche di laboratorio, dalla microscopia sofisticata alla più recente tecnologia di sequenziamento del DNA. L'avvento di simili ed evolute tecniche ha portato molte sorprese ai micologi, come delinea il nuovo documento del gruppo internazionale di esperti guidato dalla Commissione internazionale sulla tassonomia dei funghi. I micologi non solo affrontano la sfida di catalogare rapidamente e adeguatamente la vasta diversità di funghi svelata da questi nuovi approcci, ma anche di fornire un sistema di denominazione stabile che consenta una comunicazione accurata e precisa tra esperti tassonomici e una comunità di utenti diversificata. Per raggiungere questo obiettivo, gli autori del nuovo documento hanno elaborato strategie sull’adattamento della denominazione dei funghi a queste nuove esigenze, bilanciando tra la necessità di nomi come valuta efficace per la comunicazione e un'enorme quantità di scoperte che emergono ogni giorno dagli ultimi studi sulla biodiversità fungina. (9colonne)
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